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Sistema geocentrico - Wikipedia

Sistema geocentrico

Da Wikipedia, l'enciclopedia libera.

Il sistema geocentrico (detto anche aristotelico o tolemaico) è un modello astronomico che pone la Terra al centro dell'Universo, mentre tutti gli altri corpi celesti ruoterebbero attorno ad essa. In Occidente il sistema geocentrico ebbe ampia diffusione nell'antichità e nel medioevo, soprattutto per ragioni filosofiche e religiose.

Nonostante l'opposizione della Chiesa cattolica, esso fu soppiantato fra il XVI ed il XVII secolo dal sistema eliocentrico, che poneva invece il Sole al centro dell'Universo. Questo passaggio, noto come rivoluzione copernicana segnò l'affermazione del metodo scientifico e la nascita della scienza moderna.


Indice

[modifica] Sviluppo e caratteristiche

Il modello geocentrico è molto intuitivo ed è stato concepito da varie civiltà e culture che precedettero l'attuale civiltà scientifica.

Nell'antica Grecia esso si fuse con le concezioni filosofiche di chi (ad esempio Platone ed Aristotele) basava il proprio sistema su armonie matematiche e geometriche. I pianeti[1] si trovavano nell'iperuranio (lo spazio "oltre il cielo", cioè sovralunare) ed erano perfetti, quindi dovevano avere orbite perfette. Poiché il cerchio era considerato la forma perfetta, i movimenti dei corpi celesti dovevano essere circolari ed il cosmo doveva essere suddiviso in una serie di sfere concentriche.

La sfera centrale (detta anche sublunare) era occupata dalla Terra e dalla sua atmosfera; essa era l'unica parte "imperfetta" del cosmo, sia perché entro di essa i moti erano rettilinei, sia perché mutevole. Al di fuori di questa sfera ve ne erano altre otto, le prime corrispondenti ai sette pianeti (nell'ordine: Luna, Venere, Mercurio, Sole, Marte, Giove e Saturno) e l'ultima alle stelle fisse. Ogni oggetto celeste sarebbe stato "incastonato" nella propria sfera e ne avrebbe quindi condiviso il moto circolare uniforme (perfetto, immutabile ed eterno) attorno alla Terra.

Il sistema geocentrico fu perfezionato nel II secolo a.C. dal massimo astronomo dell'antichità, Ipparco. Per spiegare le "irregolarità" del movimento dei pianeti[2] egli suppose che essi percorressero con moto uniforme delle circonferenze di raggio relativamente piccolo (gli epicicli), i cui centri a loro volta si muovevano uniformemente su circonferenze di raggio molto maggiore (deferenti) il cui centro era nelle vicinanze della Terra.

Poiché nessuna delle opere di Ipparco è giunta fino a noi, i dettagli di questo sistema ci sono noti attraverso l'opera dell'ultimo grande astronomo dell'antichità, Tolomeo (II secolo d.C.), che riprese e perfezionò l'opera di Ipparco. Il sistema è quindi spesso indicato come tolemaico.

Esso aveva raggiunto una discreta precisione (tanto da essere indubbiamente superiore, dal punto di vista sperimentale, al sistema eliocentrico proposto da Aristarco da Samo), ma al prezzo di una grande complessità. Tuttavia le prove apportate nella tarda antichità e nel medioevo per sostenere il sistema geocentrico erano basate soprattutto su deduzioni da precetti teoretici e da testi sacri. Infatti questo sistema si adattava perfettamente alla dottrina della Chiesa cattolica (ed anche di diverse altre religioni[3]), che quindi fece propri molti di questi concetti: una posizione privilegiata della Terra al centro dell'universo rendeva naturale considerare l'uomo come apice e fine della creazione.

[modifica] Crisi e superamento

Per approfondire, vedi la voce Rivoluzione astronomica.

Il sistema geocentrico fu accettato per quasi due millenni, ma alla fine esso fu sostituito a causa della rinascita dell'osservazione empirica (ad es. con Tycho Brahe) e dell'adozione del metodo scientifico. Le orbite dei pianeti non potevano essere adeguatamente spiegate ricorrendo a puri cerchi (nonostante il metodo degli epicicli di Ipparco e Tolomeo). Esso fu superato non solo con l'adozione del sistema eliocentrico, ma anche con l'abbandono delle orbite circolari a favore di quelle ellittiche (leggi di Keplero).

Questo processo non fu privo di vittime: la Chiesa cattolica difese strenuamente il sistema geocentrico, giungendo nel 1600 alla condanna al rogo come eretico del filosofo Giordano Bruno (reo di aver sostenuto che lo spazio fosse infinito, che ogni stella fosse in realtà simile al Sole e che vita potesse esistere al di fuori del sistema solare) e, a distanza di qualche decennio, costringendo Galileo Galilei ad abiurare le proprie opere. Significativamente, la Chiesa non basò questa difesa del sistema geocentrico su argomenti scientifici, ma sull'autorità di versetti biblici dell'Antico Testamento[4].

In realtà, come fece notare Isaac Newton, non esiste un motivo assolutamente valido per preferire un sistema ad un altro ed è quindi perfettamente legittimo porre il punto d'origine del sistema di riferimento nel centro della Terra[5]. Inoltre in base alla terza legge del moto (principio di azione e reazione) ed alla gravitazione universale, è impossibile stabilire se la Terra gira attorno al Sole o viceversa, infatti i due corpi celesti si attraggono reciprocamente con la stessa forza.

L'unico vero motivo per preferire il sistema eliocentrico è che esso semplifica il modello di struttura del sistema solare, seguendo il concetto filosofico detto rasoio di Occam: i moti dei pianeti nel sistema eliocentrico sono descrivibili con poche semplici leggi, mentre nel sistema geocentrico queste leggi sono molto più complesse. Inoltre, vista l'enorme differenza fra la massa del Sole e quella della Terra, affermare che il Sole gira intorno alla terra è un po' come affermare che la Terra è caduta sulla mela di Newton, anziché il contrario: una descrizione perfettamente legittima dal punto di vista logico, ma del tutto fuorviante in pratica.

Sul sistema geocentrico è tuttora basata gran parte dell'astrologia.

[modifica] Note

  1. ^ All'epoca erano considerati pianeti i corpi celesti la cui posizione mutava rispetto a quella delle "stelle fisse". Essi comprendevano quindi la Luna ed il Sole, ma non la Terra. Inoltre Urano, Nettuno, Plutone e tutti gli altri corpi del Sistema Solare non erano noti, o (nel caso delle comete) erano considerati fenomeni atmosferici.
  2. ^ Ad esempio i moti retrogradi di Marte, Giove e Saturno, ovvero il fatto che circa una volta l'anno ognuno di questi pianeti sembra invertire la direzione del proprio moto sulla volta celeste, per riprendere a muoversi nella direzione consueta dopo un breve periodo. I moti di Venere e Mercurio sono ancor più complicati.
  3. ^ Ad esempio, l'eliocentrismo di Aristarco da Samo fu considerato empio dai sacerdoti pagani greci.
  4. ^ Giosuè 10:12 (Allora Giosuè parlò al Signore, il giorno che il Signore diede gli Amorei in mano ai figli d'Israele, e disse in presenza d'Israele: «Sole, fermati su Gabaon, e tu, luna, sulla valle d'Aialon!»): l'intimazione al Sole di fermarsi implica che esso sia in moto e che la Terra sia ferma.
  5. ^ Ad esempio il passaggio ad un sistema di coordinate geocentriche è perfettamente legittimo ed utile in pratica quando si cerchi di predire la posizione di un oggetto sulla volta celeste.

[modifica] Voci correlate

[modifica] Collegamenti esterni

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