Servizio sanitario nazionale
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Nell'ordinamento italiano, il Servizio sanitario nazionale (SSN) è il complesso delle funzioni e delle attività assistenziali svolte dai servizi sanitari regionali, dagli enti e istituzioni di rilievo nazionale e dallo Stato, volte a garantire la tutela della salute come diritto fondamentale dell'individuo ed interesse della collettività , nel rispetto della dignità e della libertà della persona umana (art. 1 del D.Lgs. 502/1992). Il termine, chiaramente ispirato al National Health Service (NHS) britannico, è stato introdotto con la legge 833/78 (la cosiddetta "Riforma Sanitaria").
Il Servizio sanitario nazionale è un sistema pubblico di carattere universalistico che garantisce l’assistenza sanitaria a tutti i cittadini, finanziato attraverso la fiscalità generale e le entrate dirette, percepite dalle aziende sanitarie locali, derivanti dai ticket sanitari (cioè delle quote con cui l'assistito contribuisce alle spese) e dalle prestazioni a pagamento. Attraverso di esso viena data attuazione all'art. 32 della Costituzione italiana che sancisce il diritto alla salute di tutti cittadini.
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[modifica] Storia
Con il governo di centro-sinistra, nel 1963, si costituisce per la prima volta il Ministero della Sanità , il cui primo incaricato è Giacomo Mancini.
Nel 1968, gli ospedali sono organizzati, con la riforma del ministro Luigi Mariotti, all'interno del sistema pubblico, e l'assistenza viene perciò garantita in essi gratuitamente e senza distinzioni a tutti i cittadini.
Nel 1978, il ministro socialista Aldo Aniasi istituisce il servizio sanitario nazionale, in sostituzione del precedente sistema mutualistico.
[modifica] Struttura
Il Servizio sanitario nazionale non è un'unica amministrazione ma un insieme di enti ed organi che concorrono al raggiungimento degli obiettivi di tutela della salute dei cittadini. Lo compongono infatti:
- il Ministero del Lavoro, della Salute e delle Politiche Sociali, che ha assorbito le competenze del Ministero della Salute;
- una serie di enti e organi a livello nazionale, quali il Consiglio superiore di sanità (CSS), l'Istituto Superiore di Sanità (ISS), l'Istituto Superiore per la Prevenzione e Sicurezza del Lavoro (ISPESL), l'Agenzia per i Servizi Sanitari Regionali (ASSR), gli Istituti di Ricovero e Cura a Carattere Scientifico (IRCCS), gli Istituti Zooprofilattici Sperimentali e l'Agenzia italiana del farmaco;
- i servizi sanitari regionali. Questi, a loro volta, comprendono:
- le regioni e le province autonome di Trento e Bolzano;
- le aziende sanitarie locali e le aziende ospedaliere, attraverso le quali le regioni e le province autonome assicurano l'assistenza sanitaria.
[modifica] Programmazione sanitaria
Il Servizio sanitario nazionale è caratterizzato da un sistema di programmazione sanitaria, disciplinata dall'art. 1 del D.Lgs. 502/1992, che si articola:
- nel Piano sanitario nazionale;
- nei piani sanitari regionali.
Il Piano sanitario nazionale ha durata triennale (anche se può essere modificato nel corso del triennio) ed è adottato dal Governo, su proposta del Ministro della salute, sentite le commissioni parlamentari competenti, nonché le confederazioni sindacali maggiormente rappresentative, tenendo conto delle proposte trasmesse dalle regioni. Esso indica:
- le aree prioritarie di intervento, anche ai fini di una progressiva riduzione delle diseguaglianze sociali e territoriali nei confronti della salute;
- i livelli essenziali di assistenza sanitaria da assicurare per il triennio di validità del Piano;
- la quota capitaria di finanziamento assicurata alle regioni per ciascun anno di validità del Piano e la sua disaggregazione per livelli di assistenza;
- gli indirizzi finalizzati a orientare il Servizio sanitario nazionale verso il miglioramento continuo della qualità dell'assistenza, anche attraverso la realizzazione di progetti di interesse sovra regionale;
- i progetti-obiettivo, da realizzare anche mediante l'integrazione funzionale e operativa dei servizi sanitari e dei servizi socio-assistenziali degli enti locali;
- le finalità generali e i settori principali della ricerca biomedica e sanitaria, prevedendo altresì il relativo programma di ricerca;
- le esigenze relative alla formazione di base e gli indirizzi relativi alla formazione continua del personale, nonché al fabbisogno e alla valorizzazione delle risorse umane;
- le linee guida e i relativi percorsi diagnostico-terapeutici allo scopo di favorire, all'interno di ciascuna struttura sanitaria, lo sviluppo di modalità sistematiche di revisione e valutazione della pratica clinica e assistenziale e di assicurare l'applicazione dei livelli essenziali di assistenza;
- i criteri e gli indicatori per la verifica dei livelli di assistenza assicurati in rapporto a quelli previsti.
Il piano sanitario regionale rappresenta il piano strategico degli interventi per gli obiettivi di salute e il funzionamento dei servizi per soddisfare le esigenze specifiche della popolazione regionale anche in riferimento agli obiettivi del Piano sanitario nazionale. Le regioni, entro centocinquanta giorni dalla data di entrata in vigore del Piano sanitario nazionale, adottano o adeguano i piani sanitari regionali.
[modifica] Voci correlate
[modifica] Collegamenti esterni
Parere sul Disegno di Legge concernente la "Istituzione del Servizio Sanitario Nazionale", CNEL 1977
Legge 23 dicembre 1978, n. 833 - Istituzione del Servizio Sanitario Nazionale