Ruota libera
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La ruota libera è un meccanismo applicato alla maggior parte delle biciclette che permette di disaccoppiare il movimento fra il pignone (o il pacco pignoni quando siano più d'uno) e la ruota posteriore.
In questo modo si permette un movimento solidale solamente quando il pignone è fatto girare nella direzione del moto, mentre in direzione opposta non produce alcun movimento sulla ruota, che continua nel suo movimento per inerzia.
Questo fatto è di fondamentale importanza in quanto la ruota libera permette il movimento all'indietro dei pedali o anche solo di smettere di pedalare senza andare ad interferire sul movimento della bicicletta stessa.
Il meccanismo di ruota libera oggigiorno alloggia in un apposito corpetto sul mozzo della ruota posteriore, mentre un tempo era contenuto nel pacco dei pignoni, che prendeva perciò il nome di cassetta ed era avvitato al mozzo che presentava un filetto.
Non tutte le biciclette montano la ruota libera, in alcune si usa la ruota fissa o scatto fisso (si veda anche bicicletta a scatto fisso), nelle quali pignone (e quindi pedali) e ruota posteriore si muovono sempre in maniera solidale, sia in avanti che indietro.
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[modifica] Altre applicazioni
Il meccanismo della ruotalibera fu utilizzato tra la fine degli anni '20 e l'inizio degli anni '30 anche su alcune autovetture, solitamente di fascia alta o di lusso. Tra queste vetture vi furono per esempio le Panhard e le Mathis. La ruotalibera viene anche utilizzata in campo elicotteristico e consente di disaccoppiare il rotore dalla trasmissione, permettendo l'autorotazione in caso di arresto del motore.
[modifica] Tipi di ruote libere nelle biciclette
[modifica] Singolo pignone
Le ruote libere più semplici ed antiche sono quelle a singola velocità, che presentano un singolo pignone. Sono utilizzate normale con catene da 1/8", cioè più larghe di quelle usate nelle bici con i cambi.
Usualmente si utilizza un pignone da 18 denti, anche se abbastanza diffuso è quello da 16 denti soprattutto per biciclette con ruote piccole (esempio classico sono le bici pieghevoli come le Grazielle).
Alcune case come la Shimano in tempi recenti hanno prodotto anche ruote libere singole per catene da 3/32", cioè quelle usate nelle bici con i cambi.
[modifica] 2 pignoni
Le ruote libere a due pignoni sono piuttosto rare, prodotte soprattutto in tempi recenti per usi particolari, con dentature molto simili.
[modifica] 3 pignoni
Le prime ruote libere a 3 pignoni vennero prodotte con l'invenzione dei primi cambi di velocità negli anni '20 e anni '30, con una variazione di dentatura ancora piuttosto limitata. Nel caso delle bici da corsa, la ruota libera a 3 pignoni era spesso affiancata dal pignone fisso sull'altro lato della ruota. L'uso rimase in seguito per le biciclette da turismo e da passeggio.
[modifica] 4 pignoni
L'uso di 4 pignoni alla ruota libera iniziò a diffondersi fin da prima della Seconda Guerra Mondiale, il famoso cambio a bacchetta della Campagnolo usava appunto questo tipo di ruote libere. Sono rimaste poi fino agli anni '70 su molte bici da passeggio con cambio di velocità solo al posteriore.
[modifica] 5 pignoni
Fecero la loro comparsa con il cambio ad una leva (modello poi ribattezzato Paris-Roubaix) della Campagnolo, ma conobbero grande diffusione solo con l'introduzione del cambio a parallelogramma (il celeberrimo Campagnolo Gran Sport) negli anni '50. Divenute uno standard per tutti gli anni '60, furono a lungo usate sia nelle bici da corsa che in quelle da passeggio. Le più celebri furono quelle prodotte dalla società Regina di Merate.
[modifica] 6 pignoni
Vennero introdotte negli anni '60 avvitando un ulteriore pignone sul quello più piccolo delle ruote libere a 5 pignoni. Tuttavia su molti mozzi non era possibile effettuare questa operazione senza aumentare la lunghezza del perno stesso del mozzo, per evitare che il pignone più piccolo sfregasse sul carro della bicicletta. Proprio per questo motivo la larghezza della battuta del mozzo venne aumentata dallo standard di 120mm a quello di 126mm. Conobbero tuttavia ampia diffusione solo negli anni '70.
[modifica] 7 pignoni
Introdotte negli anni '70 con lo stesso procedimento adottato per quelle a 6 velocità, caratterizzarono le bici da corsa degli anni '80. Furono nel frattempo rimpiazzatte dalle prime cassette introdotte dalla Shimano.
[modifica] 8 pignoni
Prodotte da poche ditte a cavallo fra anni '80 e '90, potevano funzionare già con i comandi a manubrio (gli Ergopower della Campagnolo e gli STI della Shimano) continuando ad utilizzare le vecchie ruote a filetto, tuttavia non ebbero gran successo, in quanto la distanza fra il pignone più piccolo e la filettatura di fissaggio al mozzo era causa di rotture.
