Re Hassan II del Marocco
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Hassan II (9 luglio 1929 - 23 luglio 1999) o, più correttamente, Hasan II (in arabo: الحسن الثاني) è stato re del Marocco dal 1961 fino alla sua morte. Era il figlio maggiore del sultano, poi re, Mohammed V e di Lalla Abla bint Tahar, sposata da suo padre nel 1926. Hassan II si laureò in legge presso l' Università di Bordeaux.
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[modifica] L'ascesa al potere
Venne esiliato in Corsica dalle autorità francesi il 20 agosto 1953, insieme al padre, Mohammed V. Furono poi trasferiti in Madagascar nel gennaio 1954. Durante l'esilio, l'allora principe Hassan assunse il ruolo di consigliere politico del padre. Mohammed V e la sua famiglia ritornarono in patria il 16 novembre 1955.
Il principe Hassan, nel Febbraio 1956, partecipò ai negoziati per l'indipendenza del Marocco insieme al padre, da cui, nell'aprile 1956 venne nominato Capo delle Forze Armate reali. In seguito ai tumulti popolari che si verificarono quello stesso anno, guidò contingenti armati contro i Berberi, sulle montagne del Rif. Mohammed V cambiò il titolo di regnante del Marocco da sultano a re nel 1957. Hassan venne proclamato Principe ereditario il 19 luglio 1957 e divenne re il 3 marzo 1961, dopo la morte del padre.
La trasformazione fu immediata. Nel dicembre 1962, Hassan II fece adottare una Costituzione su misura, senza il consenso dei partiti politici, in base alla quale il re, comandante dei credenti, era una personalità « inviolabile e sacra ». Il suo ruolo conservatore rafforzò notevolmente la dinastia Alaouita, ma il suo rifiuto di condividere il potere con i partiti e di appoggiarsi, invece, all'élite makhzen, casta tradizionale legata al re (equivalente alle antiche corti europee), che funzionava come uno Stato parallelo, provocò inevitabili proteste. Nel 1965, re Hassan, pur non avendo abolito il meccanismo della democrazia parlamentare, aveva preso, però, la decisione di sciogliere il parlamento e di governare direttamente. Quando vennero finalmente indette le elezioni, il risultato fu una maggioranza chiaramente manovrata in favore dei partiti leali al re. Questo causò una forte reazione di proteste nella popolazione e nell'opposizione politica, che si manifestò con dimostrazioni e sommosse in sfida al potere del re.
[modifica] Gli anni di piombo
Il periodo di rigido sistema dittatoriale, che va dagli anni '60 fino ai primi anni '90, è stato definito dalle forze di opposizione "anni di piombo". Durante questo periodo venne esercitata una ferrea repressione politica, e centinaia di dissidenti furono uccisi, arrestati, esiliati o fatti "scomparire". Dietro suo ordine, il 29 ottobre 1965 venne eseguito, a Parigi, in pieno giorno, il sequestro del leader democratico marocchino Mehdi Ben Barka, del quale non fu poi più trovata traccia. Nel novembre 1975, la « Marcia verde » organizzata verso i territori dell'antica colonia spagnola del Sahara Occidentale gli dette l'occasione di ricostruire l'unità intorno alla sua persona, nel tentativo di instaurare una specie di culto della personalità. Il suo ritratto venne affisso in ogni luogo pubblico di ogni città e villaggio, con la polizia pronta ad intervenire in caso di mancata affissione. Ma sarà solo verso la fine degli anni '80 che il suo regime comincerà lentamente a cedere. Le riforme costituzionali del 1992 e del 1996 attenueranno la fisionomia assolutista della monarchia. Nel febbraio 1988, infine, Hassan II nominerà un membro dell'opposizione, il socialista Abderrahman El Yousoufi, come Primo ministro, in nome dell'alternanza, ma si può dire che gli "anni di piombo" ebbero termine definitivamente solo con l'ascesa al trono del figlio Mohammed VI, nel 1999.
[modifica] Gli attentati
Nei primi anni '70, la crescente ondata di scontento si allargò all' esercito ed il re Hassan riuscì a sfuggire a due attentati. Il 10 luglio 1971, un primo tentativo di colpo di stato causò un centinaio di vittime, durante una cerimonia al palazzo reale di Skhirat.Il 16 agosto 1972, il generale Mohamed Oufkir organizzò un attacco aereo contro il Boeing 727 sul quale il re stava viaggiando, di ritorno da Rabat, non riuscendo però a colpirlo. In seguito al fallimento dell' azione, secondo la versione ufficiale del tempo, Oukfir si suiciderà. Secondo alcune fonti, sarebbe stato fucilato dal re stesso.
[modifica] Politica estera
Hassan II fu per anni un canale di mediazione tra il mondo arabo e Israele, facilitando i primi negoziati intercorsi tra le due regioni. Durante il suo regno, nel 1975, con quella che venne chiamata la "Marcia Verde", il Marocco procedette all' annessione del Sahara Occidentale, evento determinante per la politica estera del Marocco, che provocò un inasprimento delle relazioni diplomatiche con l' Algeria, relazioni già entrate in crisi nel 1963, a causa di quella che venne poi chiamata Guerra delle sabbie. Nel 1984, il Marocco si ritirò dall' Organizzazione dell' Unità Africana a causa dell' ammissione alla stessa della Repubblica Democratica Araba del Saharawi (RASD), proclamata dal Fronte Polisario.
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