Ramiro II di Aragona
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Ramiro Sanchez (ca. 1075 – Huesca, 16 agosto 1157) detto il Monaco, fu re di Aragona, conte di Sobrarbe e di Ribagorza (1134 - 1137).
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[modifica] Origine
Figlio di Sancho Ramirez re (Sancho I) di Aragona e (Sancho V) di Navarra e di Felícia di Roucy (?-1123), figlia d'Ilduíno IV di Roucy, conte di Montdidier. Era quindi rispettivamente fratello e fratellastro dei suoi predecessori Alfonso I e Pietro I
[modifica] Biografia
I suoi primi anni li passò, molto probabilmente, nel monastero di Siresa, a Valle de Hecho, (Huesca), poi in gioventù si fece monaco nel monastero francese di San Ponce de Tomeras; dopo fu abate di San Pedro el Viejo a Huesca ed infine, fu nominato vescovo di Roda de Isabena e poi Barbastro.
Nel 1134, alla morte di Alfonso I il Battagliero, che nel testamento redatto durante l'assedio di Bayonne, nel 1131, aveva lasciato i suoi regni all' Ordine del Tempio del Santo Sepolcro, i nobili aragonesi, riuniti a Jaca, rifiutarono di adempiere alle volontà testamentarie e riconobbero come re d'Aragona, Ramiro, che, pur essendo vescovo di Roda-Barbastro, accettò e quindi successe ad Alfonso I sul trono di Aragona.
Nel contempo i nobili navarresi eleggevano re di Navarra Garcia IV Ramirez, il Restauratore, soprattutto a motivo delle sue rivendicazioni di discendenza da Sancho III Garcés il Grande.
Appena salito al trono, Ramiro II si trovò a dover lottare con le bande di nobili, che, approfittando della sua debolezza, cercavano di prendere il sopravvento per sete di ricchezza e potere, pensando di sostituire il monarca.
Ramiro si trovò quasi subito in difficoltà e, nel 1135, dovette rifugiarsi nella contea di Besalú, ma lì dimostro di avere doti di comando ordinando che parecchi nobili venissero giustiziati mediante decapitazione (da questo fatto nacque la leggenda popolare della Campana di Huesca), in quanto si erano resi colpevoli di aver assalito, durante una tregua, una carovana di musulmani, riprendendo così il controllo della situazione.
Il 13 novembre del 1135, nella cattedrale di Jaca, sposò Inés di Poitou (o Agnese di Poitiers), figlia del duca d'Aquitania, Guglielmo IX e vedova del visconte Emerico V di Thouars (?-1127), che si era dimostrata fertile col suo primo marito.
Nel corso del 1135, il re di León e Castiglia, Alfonso VII, dopo aver occupato il regno di Navarra era entrato in Aragona, imponendole il vassallaggio (assumendo il titolo di Imperatore), e, nel 1136, ne aveva occupato la capitale, Saragozza.
L'erede, Petronilla, nacque il 29 luglio 1136 e prima della fine di quell'anno Ramiro si separò dalla moglie Agnese (Inés) che si ritiró nel monastero di Santa María di Fontevrault, dove morì nel corso del 1159.
Ramiro II promise la figlia Petronilla in sposa al conte di Barcellona, Raimondo Berengario IV e l'impegno matrimoniale fu firmato a Barbastro, l'11 agosto 1137; mentre il 27 agosto, nel castello di Ayerbe, Ramiro redasse un documento in cui si impegnava a non prendere importanti decisioni, senza l'approvazione del futuro genero. Il 13 novembre infine abdicò, in favore della figlia Petronilla, e, per contrastare l'ingombrante re di León e Castiglia, Alfonso VII, delegò il futuro genero a governare il regno d'Aragona col titolo di principe d'Aragone e conte di Barcellona, e tornò definitivamente alla vita monastica.
Trascorse l'ultimo periodo della sua vita a San Pedro el Viejo di Huesca e nella sua proptietà di San Úrbez de Sarrablo (Huesca). Morì a Huesca il 16 agosto 1157 e fu tumulato nella cappella di San Bartolomeo di San Pedro el Viejo di Huesca.
[modifica] Discendenza
Ramiro ed Agnese ebbero un'unica figlia:
- Petronilla (1136-1174), regina d'Aragona (1137-1162).
Predecessore: |
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Successore: |
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Alfonso I | 1134-1137 | Petronilla |
[modifica] Voci correlate
- Storia della Gallia tardo-antica e alto-medioevale
- Franchi (storia dei regni Franchi)
- Elenco di re franchi
- Elenco di duchi d'Aquitania
- Elenco dei duchi di Guascogna
- Elenco di monarchi d'Aragona
- Elenco di conti di Tolosa
- Storia della Francia
- Tabella cronologica dei regni della Penisola iberica
[modifica] Bibliografia
Rafael Altamira, La Spagna (1031-1248), in <<Storia del mondo medievale>>, vol. V, 1999, pp. 865-896
Edgar Prestage, "Il Portogallo nel medioevo", in Storia del mondo medievale', vol. VII, 1999, pp. 576-610
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