Prince of Persia 3D

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Prince of Persia 3D
Sviluppo:	Red Orb Entertainment
Pubblicazione:	Learning Company
Serie:	Prince of Persia
Data rilascio:	1999
Genere:	Avventura dinamica
Tema:	Fantasy
Modalità di gioco:	Giocatore singolo
Piattaforma:	Windows, Dreamcast
Periferiche input:	Mouse, tastiera
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Prince of Persia 3D è un videogioco del 1999, versione 3D della celebre saga Prince of Persia.

Si ritrovano gli elementi tipici della grafica dei giochi di quel periodo, come Tomb Raider: ambienti e persone poligonali, ma anche una nuova concezione del videogioco.

Scenari e combattimenti sono più difficili rispetto ai titoli precedenti e sono presenti anche piccoli rompicapi. Oltre alla novità della terza dimensione, il gioco si arricchisce di particolari come le pozioni di invisibilità, gli ambienti in cui i movimenti devono essere cauti e silenziosi per non attirare le guardie, e poi le atmosfere di tensione.

[modifica] L'insuccesso

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Uscito dopo tre anni di lavorazione sotto la supervisione del cratore della serie Jordan Mechner, il gioco si rivelò un fallimento di considerevoli dimensioni a causa dei diversi difetti di cui era afflitto: i controlli erano incredibilmente scomodi, l'intelligenza artificiale era ai minimi storici, le continue intrusioni delle scene animate spezzavano continuamente il ritmo e avevano il compito di narrare una trama quasi insulsa, il level design era un mezzo saccheggio di quanto già visto in precedenza in Tomb Raider, i caricamenti dei livelli erano incredibilmente lunghi e, ad affossare definitivamente il gioco, ci pensavano i requisiti hardware (per la versione pc) decisamente esosi. Quando il gioco arrivò in Italia, l'eco delle stroncature ricevute oltremanica lo avevano preceduto e a questo primo tentativo di portare la saga del Principe nella terza dimensione non rimase molto spazio sugli scaffali dei negozi di videogiochi. Il motivo per cui il gioco fu così pieno di bug fu imputabile al fatto che la lunga gestazione del gioco costrinse la Red Orb Entertainment a interrompere lo sviluppo del gioco e a pubblicarlo senza le ottimizzazioni necessarie. Sucessivamente venne rilasciata su internet una patch che correggeva parte gli errori, ma non bastò per salvare le sorti del gioco.