PGM-11 Redstone
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Redstone | ||
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Razzo Mercury Redstone IV | ||
Descrizione | ||
Tipo | missile balistico a corto raggio | |
Sistema di guida | inerziale Sperry Rand | |
Costruttore | Chrysler Redstone | |
Anno di commissione | 1º lancio 20/8/1953 | |
Entrato in servizio | operatività luglio 1957 | |
Ritirato dal servizio | 1965 | |
Dimensioni e peso | ||
Lunghezza | 21,03 m | |
Diametro | 1,78 m | |
Prestazioni | ||
Raggio d'azione | in funzione della testata, con un massimo di 401 km | |
Velocità massima | 5440 km/h | |
Propulsore | N.A.Aviation (Rocketdyne) A-6 con turbopoma per ossigeno e alcool, spinta 34.000 kg a quota 0 | |
Testata | nucleare | |
Paesi utilizzatori | USA | |
Lista dei missili |
Redstone è la denominazione per il primo missile americano balistico con raggio d'azione medio, una costruzione basata fondamentalmente sulla tecnologia del razzo di costruzione tedesca del tipo A4 (V2). Lo sviluppo di questo tipo di missile venne principalmente eseguito presso il Redstone Arsenal di Huntsville in Alabama, sotto la stretta collaborazione dei tecnici tedeschi diretti da Walter Dornberger e Wernher von Braun.
Il missile era in grado di trasportare una bomba od un congegno esplosivo nucleare di circa 3.000 kg (corrispondente ad una forza esplosiva di 3750 KT) ad una distanza massima di 320 km. Questi missili vennero posizionati in Germania ed in Turchia (da dove furono ritirati dopo la crisi di Cuba). Il primo lancio del missile venne eseguito il 20 agosto 1953. Fino al suo ultimo lancio, eseguito il 30 novembre 1965, vennero eseguiti un totale di 56 lanci di cui 28 non riuscirono.
A causa della tecnologia relativamente ben testata del missile, entro un breve arco di tempo dallo shock dello Sputnik i tecnici americani furono in grado di costruire un razzo vettore abile di portare diversi satelliti artificiali in orbita intorno alla Terra. Fra l'altro un tale razzo vettore venne utilizzato per il lancio del primo satellite artificiale americano l'Explorer 1, rispettivamente per il primo volo suborbitale di capsule spaziali nell'ambito del programma Mercury.
[modifica] Varianti
- La variante Redstone per test di rientro in atmosfera di missili intercontinenali venne denominata Jupiter-C. Era composta dal razzo Redstone assemblato con due ulteriori stadi alimentati da carburante solido montati in cima del razzo Redstone. Tra il 1956 ed il 1957 vennero lanciati tre di questi razzi.
- La variante Redstone per il lancio del primo satellite artificiale americano in orbita intorno alla Terra venne denominata Juno-1. Era composta dal razzo Redstone assemblato con tre ulteriori stadi alimentati da carburante solido montati in cima del razzo Redstone. Nel 1958 vennero lanciati sei di questi razzi di cui non riuscirono tre lanci.
- Il razzo vettore Redstone Mercury per il lancio delle apposite capsule durante il programma Mercury era dotato solamente di uno stadio di propulsione.
- Inoltre esisté pure la Redstone Sparta. Venne utilizzata nel 1966 per pochi voli di collaudo suborbitali, lanciati da Woomera rispettivamente per il lancio del primo satellite artificiale australiano in orbita intorno alla Terra: il Wresat.