Partito dell'Amore
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Partito dell'Amore | |
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Partito politico italiano del passato | |
Leader storici | Riccardo Schicchi, Moana Pozzi, Ilona Staller |
Periodo di attività | 12 luglio 1991 - 1993 |
Sede | |
Coalizioni | |
Partito Europeo | |
Numero massimo di seggi alla Camera | (nel ) |
Numero massimo di seggi al Senato | (nel ) |
Numero massimo di seggi al Parlamento europeo | (nel ) |
Organo ufficiale |
Il Partito dell'Amore è stato un movimento politico italiano fondato il 12 luglio 1991 da sostenitori di Ilona Staller (nota Cicciolina), una pornostar eletta nel 1987 alla Camera dei Deputati nelle liste del Partito Radicale.
Organizzato da Riccardo Schicchi, manager della Staller e di altre pornodive, oltre che poliedrico imprenditore del settore, il partito era nato con dichiarati propositi di diffusione nella politica e nella società di tematiche legate alla sessualità, in senso libertario.
Quasi ovviamente accompagnato da un fumus scandalistico, il partito aveva avuto poi nella Staller e in Moana Pozzi, altra pornodiva che al tempo cominciava ad essere conosciuta dal grande pubblico per le sue apparizioni sulle televisioni nazionali, le sue principali esponenti, o almeno quelle più note.
Le loro affermazioni, tendenti in qualche misura ad affermare una più ampia libertà sessuale ed una revisione del concetto di comune senso del pudore, furono assai espressivamente accompagnate da apparizioni anche visivamente esplicite, dandosi con esse il primo caso in Italia di comizianti in déshabillée ed introducendo per lo spogliarello la nuova utilità di forma della comunicazione politica.
Il partito, sin da principio considerato funzionale a catalizzare il crescente "voto di protesta" (ovvero, un modo ed una destinazione del voto che attraverso forme eclatanti, demenziali o di nonsense, intendeva sottrarre alla politica tradizionale il rispetto elettorale), si unì al Partito Pensionati, una formazione politica che nel suo richiamo "corporativo" alle classi anziane, sosteneva ragioni da taluni accostate al qualunquismo e condusse insieme a questo una certamente inconsueta campagna elettorale.
Fra le tematiche propugnate, innovativa per l'Italia era quella volta a valorizzare l'affettività pratica dei detenuti, sulla scia di esperimenti condotti nell'Europa scandinava, così come qualche consenso raccolsero anche presso aree politiche più ortodosse la richiesta di revisione del concetto di oscenità su cui si fondava l'operato della censura artistica, e la proposta di una tassa ecologica sulla fabbricazione di automobili, da destinare a opere di rimboschimento.
La proposta senza dubbio più discussa fu quella di realizzare, nelle grandi città e nelle aree metropolitane, specifiche aree denominate Parchi dell'amore, destinate all'esercizio delle attività sessuali, mercenarie o spontaneistiche; va registrato che di tanto in tanto la proposta riaffiora, spesso a seguito di recrudescenze dei fenomeni di criminalità legati alla prostituzione, attività che peraltro il partito sosteneva dovesse regolarsi con l'abolizione della legge Merlin e con la riapertura delle case di tolleranza.
Alle elezioni del 1992 il partito si presentò alla Camera dei Deputati solo nella circoscrizione laziale (Rieti esclusa) e ottiene 22.401 voti (0.06%). La capolista Pozzi ottenne più preferenze (12.393) di Francesco Rutelli, ciò nonostante la lista, distinta da un simbolo raffigurante un cuore rosa col volto della Pozzi in trasparenza su questo, non ebbe accesso ai seggi. Si presentò anche per l'elezione del Senato solo nel Lazio.
Il Partito dell'Amore tornerà sulle schede elettorali a Roma per le elezioni comunali della capitale previste per il 21 novembre 1993, le prime con elezione diretta del sindaco. Moana Pozzi si candida (senza illusioni) a sindaco di Roma, ma, malgrado un netto cambio d'immagine verso un movimento civico serio e non scandalistico (la Pozzi era l'unica attrice hard candidata), il partito arretra vistosamente ottenendo appena 8.977 voti (0,52%). Alle politiche 1992 i suffragi nel comune di Roma erano stati 13.685 (0,69%).
Al successivo ballottaggio del 5 dicembre, il PdA darà indicazione di sostenere Francesco Rutelli, poi eletto.