Pancreatite
Da Wikipedia, l'enciclopedia libera.
Le informazioni qui riportate hanno solo un fine illustrativo: non sono riferibili né a prescrizioni né a consigli medici - Leggi le avvertenze |
Pancreatite | |
Classificazione e risorse esterne | |
ICD-9-CM | (EN) 577.0-577.1 |
ICD-10 | (EN) K85, K86.0-K86.1 |
La pancreatite è un processo infiammatorio, acuto o cronico, a carico del pancreas.
Si distinguono due principali gruppi di patologie, le pancreatiti acute e le pancreatiti croniche.
Per pancreatite acuta si intende un processo patologico caratterizzato dal fenomeno di auto-digestione di tessuti del pancreas (il parenchima esocrino) causato dai suoi stessi enzimi digestivi.
Con pancreatite cronica - o "pancreatopatia cronica" - si indicano tutte le affezioni del pancreas a carattere cronico e fibrosante che producono un danno permanente o disfunzione dell'organo. Queste ultime possono avere cause diverse, talvolta vi sono rapporti tra forme croniche e acute, in altri casi tra i fenomeni non vi è alcuna relazione.
Indice |
[modifica] Pancreatite acuta
La pancreatite acuta è classificata nelle sue forme in primo luogo base ai fattori eziologici. Può essere "pancreatite alcolica" (conseguenza di alcolismo), oppure può essere la conseguenza di una biliopatia, cioè di calcoli biliari o altre patologie dei dotti biliari e della colecisti. Queste due cause insieme producono il 70% dei casi. Gli altri fattori, individuati come responsabili del restante 30% dei casi - sono: a) Anomalie sistemiche di valori ematici - spesso congenite - come certe forme iperlipemia grave, di iperparatitoidismo o ipercalcemia. b) Cause meccaniche, come ostruzione del dotto pancreatico principale o stenosi duoedenale, o occlusione dell'ansa afferente. c) Traumatiche, come una ferita a carico del pancreas o le pancreatiti postoperatorie, possibili complicazioni di esami invasivi o interventi (il caso più frequente è quello di errore durante l'intervento laparoscopico di rimozione dei calcoli alla colecisti). d) Avvelenamento: pancreatiti acute da farmaci o droghe, poiché alcune droghe sono altamente tossiche per le cellule pancreatiche.
Inlotre della pancreatite acuta si distinguono due forme diverse, che sono in effetti gradi di gravità o stadi diversi di una ipotetica evoluzione della malattia. La forma meno grave è la pancreatite edematosa (o edema pancreatico). Si definisce così lo stadio di infiammazione e aumento di volume della ghiandola in cui non si è ancora arrivati alla morte di tessuti, in linea di principio è totalmente reversibile senza danni permanenti al pancreas. La seconda forma è la pancreatite necrotico-emorragica, dove si ha la necrosi estesa in aree di tessuto pancreatico e distruzione del sistema di vasi che lo irrora.
[modifica] Eziologia delle pancreatiti acute
L'eziologia della pancreatite acuta è multifattoriale:
- malattie delle vie biliari come litiasi, infezioni, o anomalie congenite (nel 33% dei casi)
- alcolismo cronico (20%)
- forme miste alcolico-biliari (15%)
- postoperatoria (10%)
- idiopatica (8%)
- CPRE, traumi, assunzione di farmaci, iperparatiroidismo (7%)
- ipertrigliceridemia (6%)
- patologie vascolari
- ostruzione duodenale
[modifica] Enzimi responsabili delle patologie acute
La tripsina gioca un ruolo fondamentale, attivando i proenzimi inattivi in fosfolipasi ed elastasi. La fosfolipasi A, in presenza di piccole quote di sali biliari e di lisolecitina, produce le lesioni necrotizzanti tipiche della pancreatite. L'elastasi è in grado di digerire la parete dei vasi sanguigni ed è quindi implicata nella patogenesi delle lesioni emorragiche.
[modifica] Diagnosi
La diagnosi, che deve essere tempestiva, si ottiene interpretando i sintomi e facendo ricorso ad indagini quali RX, TC, MRI.
[modifica] Decorso
Le pancreatiti acute sono mortali nel 15% dei casi. Il dato statistico medio è poco indicativo, poiché la mortalità è molto diversa nei diversi tipi di pancreatite acuta: nella forma edematosa i casi di morte sono meno del 2%, e sono tutti conseguenze dello shock ipovolemico che può insorgere nelle primissime fasi della malattia (che può essere dovuto a liberazione massiccia di istamina come reazione sistemica). Invece i casi di pancreatite necrotico-emorragica hanno una mortalità superiore al 30-40% dei casi e si distinguono per gravità a seconda della porzione di ghiandola colpita da necrosi. Quando le cellule pancreatiche muoiono si liberano enzimi che possono danneggiare altri organi e provocare crisi sistemiche, e provocare anche gravi danni nella parete addominale. Se il pancreas viene colpito interamente da necrosi la mortalità è superiore al 60%. I casi più gravi di pancreatite acuta, se non curati, provoocano la morte del paziente entro 48 ore.
[modifica] Alimentazione
La pancreatite, malattia che colpisce il pancreas, segue alcune regole d'alimentazione per evitare disturbi. E' importante evitare di mangiare troppi grassi, (olio, gelati, cioccolato ecc), mentre è essenziale rientegrare il consumo di carboidrati e verdure, (consigliabile minestre e altri tipi di minestroni). Anche bere acqua "pulisce" l'organismo, e quindi è importante bere almeno un litro d'acqua al giorno. Infine, è buono bere qualche tazza di latte, evitando il caffè.