Palazzo Venturi Ginori
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Il Palazzo Venturi Ginori si trova a Firenze in via della Scala 85. È il palazzo annesso ai giardini degli Orti Oricellari.
Indice |
[modifica] Storia e architettura
Fu fatto costruire nel 1498 da Bernardo Rucellai su terreni acquistati da sua moglie Nannina de' Medici in una zona che all'epoca era scarsamente edificata, nei pressi degli stabilimenti lanieri dell'ordine degli Umiliati.
Il palazzo e il giardino ospitarono l'Accademia Platonica, fondata da Cosimo il Vecchio nella sua villa di Careggi nel XV secolo ed alla quale appartennero Marsilio Ficino, Agnolo Poliziano, Pico della Mirandola, Bartolommeo Scala, il Trissino, Jacopo da Diacceto, Luigi Alamanni, Niccolò Machiavelli e tanti altri.
Il palazzo fu poi ereditato nel 1514 dai figli di Bernardo, Palla e Giovanni. Nel 1516 essi ricevettero il loro cugino, papa Leone X, in onore del quale venne rappresentata la tragedia Rosmunda, scritta dalo stesso Giovanni. Quando i Medici, nel 1527 furono espulsi da Firenze, il partito degli Arrabbiati saccheggiò il palazzo, distruggendo gran parte dei tesori d'arte raccolti nella proprietà. Con il ritono dei Medici il circolo intellettuale venne visto con sospetto, per via delle congiure vere o sospettate che vi venivano disegnate, nelle quali restò coinvolto anche Niccolò Machiavelli. Chiusa l'Accademia restò comunque il palazzo è i magnifici giardini "Oricellari" a Palla, che nel 1534 ricevette al palazzo l'imperatore Carlo V.
I figli di Palla Rucellai vendettero il palazzo e gli Orti Oricellari a Bianca Cappellonel 1537, la quale lo donò poi a suo figlio (vero o presunto) Don Antonio de' Medici. Nel 1640 pervenne al cardinale Giovan Carlo de' Medici, fratello del granduca Ferdinando II, che fece costruire nel giardino fontane ed ornamenti grotteschi, piantandovi una straordinaria quantità di fiori e piante rare, all'epoca molto famosi.
Alla morte del cardinale Giovan Carlo de' Medici (1663) il palazzo fu venduto per pagare i suoi debiti e fu acquistato dal marchese Ridolfi da Montescudaio, che lo fece ingrandire da Pier Francesco Silvani, a più riprese fino al 1720 circa. Elemento tipico di quel periodo è il balcone sopra il portale centrale sulla facciata.
Nell'Ottocento appartenne a Giuseppe Stiozzi-Ridolfi, che fece rifare il giardino secondo la moda del parco romantico all'inglese. In seguito il palazzo venne acquistato dal Principe di Piombino, poi dalla contessa Orloff nel 1861 ed infine ai marchesi Venturi-Ginori. Fino a pochi anni fa il palazzo è stato sede di un istituto bancario.
Sulla cantonata del palazzo tra via della Scala e via degli Orti Oricellari si trova un tabernacolo con la Madonna col Bambino di Andrea della Robbia posto in un'elegante edicola di pietra.
[modifica] Altre immagini
 Corridoio |
 Fontana manierista |
 Urna decorativa |
[modifica] Bibliografia
- Guida d'Italia, Firenze e provincia, Edizione del Touring Club Italiano, Milano, 2007
- Marcello Vannucci, Splendidi palazzi di Firenze, Le Lettere, Firenze 1995 ISBN 887166230X
- Vedi anche la bibliografia su Firenze.
[modifica] Voci correlate
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| La famiglia Rucellai a Firenze |
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