Monte Epomeo
Da Wikipedia, l'enciclopedia libera.
Monte Epomeo | |
Paese | Italia |
Regione | Campania |
Provincia | Napoli |
Altezza | 787 m s.l.m. |
|
Il monte Epomeo è la cima più alta dell'Isola d'Ischia con i suoi 788 metri.
Indice |
[modifica] Geologia e topografia
Diversamente da quello che si è creduto fino agli inizi del 900, l'Epomeo non è un vulcano, ma una zolla di crosta terrestre sollevatasi dalla profondità del fondo marino in seguito all'esplosione avvenuta durante una delle tante attività vulcaniche (circa 30.000 anni fa).
Esso è costituito soprattutto da roccia tufacea, il famoso tufo verde di Ischia, che qui però prende una colorazione maggiormente biancastra e/o giallina.
Ai fianchi dell'Epomeo si sono insediati i sei comuni dell'Isola d'Ischia: Ischia Porto/Ponte, Casamicciola Terme, Lacco Ameno, Forio, Serrara Fontana e Barano d'Ischia.
[modifica] Mito
Il Monte Epomeo è ritenuto essere uno dei punti di accesso al mitico mondo sotterrano di Agarthi insieme al Polo Nord, il Polo Sud, le piramidi di Giza in Egitto e il deserto del Gobi in Mongolia, come descritto dallo scrittore Willis George Emerson (1856 - 1918) nel suo classico "Il Dio fumoso o il Viaggio nella Terra Cava" ("The Smokey God or A Voyage to the Inner World", Forbes & Company, Chicago, 1908).
[modifica] Escursione
Lungo tutti i fianchi dell'Epomeo vi sono dei sentieri che sono più o meno indicati nelle cartine. Dal momento che essi non vengono curati, quando la vegetazione diventa rigogliosa non sono più transitabili.
Sempre libero, invece, resta il sentiero che porta più rapidamente alla vetta dell'Epomeo e che parte da Fontana, direttamente dalla piazzetta, dalla quale si arriva in cima dopo circa 1 ora di cammino.
Dapprima si procede sulla strada asfaltata a tornanti, poi, prima di entrare nella zona militare, si svolta sulla sinistra presso un ristorante. Da questo punto si procede immersi nella natura. Il sentiero nel primo tratto è carrozzabile, malamente cementato. Ascendendo fra terrazzamenti coltivati alternati a qualche villetta privata, si entra in una zona boscosa, un castagneto ceduo. Di qui il sentiero si restringe progressivamente man mano che si procede nella salita, dapprima divenendo una mulattiera infossata fra pareti terrose, poi restringendosi ulteriormente fino a prendere la forma di una stretta canaletta scavata direttamente nella roccia tufacea; in una curvatura di essa il luogo si apre mostrando squarci di paesaggio suggestivi.
Poco dopo si arriva sulla sommità, dove vi sono due terrazze: su di una si affaccia una chiesetta del 1459 scavata nel tufo, dedicata a San Nicola di Bari, un tempo un eremo, divenuto famoso poiché vi si ritirò Giuseppe d'Argut, governatore di Ischia sotto Carlo di Borbone, dopo aver inseguito fin lì due disertori; sull'altra terrazza invece si affaccia un'osteria, anch'essa scavata nel tufo.
Dopo quest'ultima è possibile ancora raggiungere in pochi minuti la vetta più alta, proseguendo su un sentierino interamente scolpito nel tufo. Dalla punta sommitale si può ammirare una scenario mozzafiato ed incomparabile: non solo in basso a destra si riconoscono Casamicciola, poi Lacco Ameno con il suo famoso "fungo", racchiusa da Monte Vico, la baia di San Montano e la colata lavica di Zaro, e poi ancora verso sinistra Forio con la tipica chiesetta di Santa Maria del Soccorso; ma anche in lontananza, quando il tempo è limpido, si possono riconoscere Capri, la Penisola Sorrentina con i Monti Lattari, il Vesuvio, Napoli, i Campi Flegrei con Monte di Procida, e se si ha fortuna si vedono anche Ponza, Ventotene e Gaeta.
[modifica] Galleria
Panorama: Veduta verso le isole pontine |
|||