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Ministero della Giustizia - Wikipedia

Ministero della Giustizia

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Ministero della Giustizia
della Repubblica Italiana
Ministro Angelino Alfano
Istituito nel: 1861 come di Grazia e Giustizia
Istituito da: Governo Cavour
Sede Palazzo Piacentini
Indirizzo Via Arenula, 70 Roma
Sito web www.giustizia.it


Il Ministero della Giustizia è il dicastero della Repubblica Italiana che si occupa dell'Amministrazione Giudiziaria e di quella Penitenziaria.

Già denominato Ministero di Grazia e Giustizia, ha assunto tale denominazione nel 1999 anticipando in parte l'entrata in vigore della Riforma Bassanini sull'organizzazione del Governo.

La sede centrale del Ministero è il Palazzo Piacentini a Roma, in Via Arenula n. 70.

Ministro della Giustizia del presente governo è Angelino Alfano (PDL).

Indice

[modifica] Il Ministro della Giustizia

A capo del Ministero è il Ministro della Giustizia, l'unico ad essere citato direttamente nella Costituzione. Essa ne prevede, all'art. 110, le due funzioni fondamentali: l' organizzazione dei servizi e la titolarità dell'azione disciplinare nei confronti dei magistrati. Le altre funzioni sono definite con legge ordinaria. Sul modello francese anche il Ministro della Giustizia italiano ha il titolo di Guardasigilli in quanto custode del sigillo dello Stato. In questa veste controfirma le leggi e i decreti al fine di provvedere alla loro pubblicazione.

[modifica] Organizzazione del Ministero

L'Organizzazione del Ministero è disciplinata dal decreto del Presidente della Repubblica 6 marzo 2001 n. 55[1]

[modifica] Uffici di diretta collaborazione del Ministro

  • Segreteria del Ministro
  • Gabinetto del Ministro
  • Ufficio legislativo
  • Ispettorato generale
  • Servizio del controllo interno
  • Ufficio per il coordinamento dell'attività internazionale
  • Portavoce del Ministro
  • Ufficio stampa ed informazione

[modifica] Dipartimento per gli Affari di Giustizia (DAG)

Compiti del DAG sono:

  • gestione amministrativa dell'attività giudiziaria in ambito civile e penale;
  • attività preliminare all'esercizio da parte del Ministro delle sue competenze in materia processuale;
  • casellario giudiziale;
  • cooperazione internazionale in materia civile e penale;
  • studio e proposta di interventi normativi nel settore di competenza.
  • la direzione della biblioteca centrale giuridica e della biblioteca del Ministero,
  • la pubblicazione delle leggi e degli altri provvedimenti normativi e non normativi nella Gazzetta Ufficiale della Repubblica italiana ed all'inserzione nella Raccolta ufficiale degli atti normativi della Repubblica,
  • la vigilanza sull'amministrazione degli archivi notarili che ha ordinamento e gestione finanziaria separati.

Capo del Dipartimento è la Dottoressa Augusta Iannini in Vespa, magistrato.

[modifica] Dipartimento dell'Amministrazione Penitenziaria (DAP)

Compito del Dipartimento dell'Amministrazione Penitenziaria è provvedere: allo svolgimento dei compiti inerenti all'esecuzione della misura cautelare della custodia in carcere, delle pene e delle misure di sicurezza detentive, delle misure alternative alla detenzione; all'attuazione della politica dell'ordine e della sicurezza degli istituti e servizi penitenziari e del trattamento dei detenuti e degli internati, nonché dei condannati ed internati ammessi a fruire delle misure alternative alla detenzione; al coordinamento tecnico operativo e alla direzione e amministrazione del personale penitenziario, nonché al coordinamento tecnico-operativo del predetto personale e dei collaboratori esterni dell'Amministrazione; alla direzione e gestione dei supporti tecnici, per le esigenze generali del Dipartimento medesimo.

[modifica] Dipartimento per la Giustizia Minorile (DGM)

[modifica] Uffici periferici del Ministero

[modifica] La nuova organizzazione periferica

[modifica] Il decreto legislativo 240 del 2006

Nel quadro delle riforme sull’ordinamento giudiziario, è stato promulgato il decreto legislativo 25 luglio 2006, n. 240 recante: «Individuazione delle competenze dei magistrati capi e dei dirigenti amministrativi degli uffici giudiziari nonché decentramento su base regionale di talune competenze del Ministero della giustizia». Esso contiene importanti, quasi rivoluzionarie innovazioni organizzative, in quanto:

  • disciplina per la prima volta i rapporti tra i magistrati capi degli uffici giudiziari e i Dirigenti amministrativi degli stessi;
  • istituisce strutture decentrate sul territorio del Ministero della Giustizia.

La riforma è stata duramente attaccata dalla magistratura associata, timorosa di perdere il controllo che essa ha sull'amministrazione. Tale attacco si è tradotto in un articolo della riforma Mastella dell'ordinamento giudiziario, fortemente restrittivo delle prerogative della dirigenza, che però è stato stralciato dal Parlamento prima dell'approvazione, nel luglio 2007.

[modifica] Situazione finanziaria

A fine 2006 i debiti dichiarati dal Ministero della Giustizia ammontavano a 394,5 milioni di euro. Di questi, 251 milioni pertinenti all'amministrazione giudiziaria, 132 milioni a quella penitenziaria, e 11,4 milioni a quella della Giustizia Minorile. Ciò a fronte di un fabbisogno stimato per l’anno 2007 di 279,9 milioni di euro (154,4 mln per l'amministrazione giudiziaria, 103,5 mln per quella penitenziaria, e 22 mln per la giustizia minorile). La Corte dei Conti ha dichiarato che non è realistica una soluzione nel breve periodo al problema dei debiti pregressi.

[modifica] Incarichi dirigenziali

La politica di incarichi seguita dal Ministro, Clemente Mastella, che ha rassegnato le dimissioni il 16 gennaio 2008, per piazzare suoi uomini di fiducia ai vertici del Ministero è stata aspramente criticata dalla Corte dei conti che ha rifiutato il visto[2] al decreto di nomina di un nuovo direttore generale delle risorse materiali, beni e servizi. Il Ministro ha finora nominato un dirigente di ruolo di seconda fascia alla Direzione dell'Ufficio Speciale Napoli; al Dipartimento Affari di Giustizia, Direzione generale del Contenzioso e dei Diritti Umani, Gianpaolo Nuvoli, già deputato di Forza Italia poi passato al suo partito, l'UDEUR, noto per avere nel 1994 inviato un fax ai giornali in cui dichiarava che avrebbe assistito con soddisfazione all'impiccaggione dell'allora Procuratore della Repubblica di Milano , Borrelli; ed appunto un dirigente dell'INPS a direttore delle risorse materiali, nomina annullata dalla Corte dei conti. Ha poi nominato componente esterno della Commissione di valutazione dei dirigenti[3] l'ex Senatore Alfredo D'Ambrosio che nella passata legislatura passò da Forza Italia all'UDEUR, e non fu rieletto. Tutte queste nomine appaiono essere state fatte secondo criteri esclusivamente politici. Chiaramente lottizzate tra le varie correnti della Magistratura anche le nomine dei Magistrati nei posti chiave dell'amministrazione. Come infatti denuncia un dossier del Partito Radicale, "il dr. Claudio Castelli, ex componente del CSM, nonché ex segretario di Magistratura Democratica (sinistra giudiziaria), è divenuto capodipartimento dell’organizzazione giudiziaria, ed i suoi vice sono il Dr. Sergio Gallo, della corrente di Magistratura Indipendente (destra giudiziaria), e Massimo Russo, della corrente progressista del Movimento per la Giustizia. Il Dr. Ettore Ferrara, ex componente del CSM, nonché ex Presidente di Unità per la Costituzione (il centro giudiziario), è divenuto capo del Dipartimento dell’Amministrazione Penitenziaria, affiancato al DAP da Magistrati scelti anch’essi in base ad una logica correntizia. Il Dr. Arcibaldo Miller, esponente di spicco della corrente di Magistratura Indipendente, è Capo dell’ispettorato, voluto dal Governo di centrodestra e confermato da quello di centrosinistra [...]; stessa musica di equilibri interni all’Ufficio di Gabinetto, mentre all’ufficio legislativo troviamo ai vertici il dr. Manzo, della corrente del Movimento per la Giustizia, il dr. Diotallevi, già al CSM, esponente di magistratura democratica e Giuseppe Creazzo di Unità per la Costituzione, il quale per il posto al Ministero ha lasciato le indagini sul delitto Fortugno, proprio mentre le stesse si trovavano in un momento topico. Il Dr. Enrico Ferri, l’ex Ministro, esponente di Magistratura Indipendente, è ai vertici dell’ufficio di coordinamento delle attività internazionali. Un altro esponente della cosiddetta destra giudiziaria, il Dr Laudati, si trova ai vertici della Direzione della giustizia penale. La dr.ssa. Iannini è stata voluta a capo del Dipartimento affari di Giustizia sia dall’ex Ministro Castelli, che dal Ministro Mastella (vicecapo la campana dr.ssa Assunta Cardone). Il dr. Alfonso Papa, napoletano, esponente di Unità per la Costituzione, è stato chiamato ai vertici della Direzione generale della giustizia civile dal Governo di centrodestra e confermato dal Ministro Mastella."

Nella sua ultima seduta della XV legislatura, il 26 febbraio 2008, il Senato ha approvato il cd. Decreto Milleproroghe, contenente, tra l’altro, un emendamento che ha consentito la stabilizzazione come dirigenti di alcuni funzionari classificatisi ultimi ad un concorso per dirigenti del 1997. La graduatoria di questo concorso, originariamente bandito per soli 23 posti, è stata tenuta aperta e fatta scorrere fino a ricomprendere il 148° in graduatoria. Autore dell’emendamento, l’On. Francesco Adenti dell’UDEUR.

[modifica] Informatizzazione del Ministero

L'informatica nel Ministero della Giustizia viene organizzata dalla cosiddetta DGSIA (Direzione Generale Sistemi Informativi Automatizzati) che opera territorialmente attraverso i CISIA e gli esperti informatici ministeriali. Tuttavia la stragrande maggioranza delle attività informatiche (compreso il trattamento dei dati sensibili) viene espletata da tecnici esternalizzati che operano come fossero dipendenti pubblici (ad un costo doppio pagato alle ditte ma con stipendi minimi) nella commessa ATU (Assistenza Tecnica Unificata) aggiudicata da molti anni sostanzialmente alle stesse società di assistenza. Purtroppo negli ultimi anni, complice un taglio finanziario alle spese di giustizia e la perdita della gara di appalto del servizio ATU, è esploso un grave problema di irregolarità diffusa e precariato ai danni degli informatici esterni. La vicenda è approdata sui media ed in Parlamento prima con un ODG al Senato [2] poi con una interrogazione alla Camera [3] ed una interpellanza urgente sempre alla Camera [4] a cui finalmente è stata data una risposta, seppur non risolutiva. Il problema in ogni caso è ancora in piedi, la vicenda viene raccontata dagli stessi protagonisti sul sito/blog http://www.comitatoatu.it

[modifica] Note

  1. ^ D.P.R. 6 marzo 2001 n. 55 "Regolamento di organizzazione del Ministero della Giustizia" pubblicato nella Gazzetta Ufficiale n. 63 del 16 marzo 2001
  2. ^ Testo della decisione della Corte dei conti: [1]
  3. ^ Commissione di valutazione dei dirigenti

[modifica] Elenco dei Ministri della Giustizia

Gli elenchi comprendono i nominativi dei Ministri che hanno retto il dicastero sin dall'unità d'Italia, col Governo Cavour, nel 1861, a tutt'oggi. Il Ministro dal 1999 ha cambiato denominazione in Ministro della Giustizia.

[modifica] Voci correlate

[modifica] Collegamenti esterni

Bandiera italiana Istituzioni della Repubblica italiana - Costituzione Bandiera italiana
Parlamento: Camera - Senato | Governo: Consiglio dei Ministri - Presidente del Consiglio | Presidente della Repubblica | Corte costituzionale
Altre lingue


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