Marco Donat Cattin

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Marco Donat Cattin , detto Comandante Alberto, (1953 – 1988) è stato un terrorista italiano. Figlio del noto uomo politico Carlo Donat Cattin, è stato un militante dell'organizzazione di estrema sinistra Prima Linea dalla quale si è poi dissociato.

[modifica] Biografia

Di origini liguri ma torinese di adozione, Donat Cattin lavorava come bibliotecario presso il liceo Galileo Ferraris nella sua vita quotidiana, ma prendeva regolari permessi, partecipando poi ad azioni armate. In una di queste, il 29 gennaio 1979 a Milano assassinò, insieme a Sergio Segio, il magistrato Emilio Alessandrini. Donat Cattin figura anche negli agguati mortali di Bartolomeo Mana, vigile urbano di Druento (Torino), del barista Carmine Civitate, dello studente Emanuele Jurilli.

Grazie alle rivelazioni del terrorista pentito Roberto Sandalo, la polizia lo identificò nel maggio del 1980 tra i membri più importanti di PL. Esattamente lo stesso giorno in cui la notizia apparve sui giornali Marco Donat Cattin riuscì a scappare in Francia, dove poco tempo dopo venne arrestato ed estradato (febbraio 1981). Il padre, esponente della sinistra democristiana e ministro in diversi governi, venne costretto a dimettersi da ogni incarico e a lasciare temporaneamente la vita politica a causa dell'attività politica e terroristica del figlio e del sospetto che avesse aiutato la sua fuga all'estero.

L'allora Presidente del Consiglio, Francesco Cossiga, fu sospettato di favoreggiamento nei confronti di Marco Donat Cattin, accusa dalla quale venne poi scagionato dalla Commissione inquirente che decise, a maggioranza, l'archiviazione ^[1].

Usufruendo della legge sulla dissociazione e poi di quella sui collaboratori di giustizia, che concedeva sconti di pena a delatori e ritrattatori, ottenne gli arresti domiciliari nell'ottobre del 1985, pochi giorni dopo l'assoluzione per insufficienza di prove dall'accusa di concorso morale nell'assassinio del criminologo Alfredo Paolella; tornò libero nel maggio del 1987.

Il 18 giugno 1988, sull'autostrada Serenissima, nei pressi del casello di Verona sud, fu travolto da un'auto mentre, sceso dalla sua vettura, stava segnalando alle macchine che sopraggiungevano di fermarsi per evitare un incidente in cui lui stesso era stato coinvolto leggermente.