Manon Lescaut
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« Nel l'occhio tuo profondo io leggo il mio destin; tutti i tesor del mondo ha il tuo labbro divin! » |
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(Des Grieux, II Atto)
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Manon Lescaut | |
Lingua originale: | italiano |
Musica: | Giacomo Puccini |
Libretto: | Luigi Illica, Marco Praga, Domenico Oliva, Ruggero Leoncavallo (libretto online) |
Fonti letterarie: | Storia del cavaliere Des Grieux e di Manon Lescaut, di Antoine François Prévost |
Atti: | quattro |
Epoca di composizione: | estate 1889 - ottobre 1892 |
Prima rappresentazione: | 1 febbraio 1893 |
Teatro: | Teatro Regio, Torino |
Versioni successive:
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Personaggi:
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Autografo: | Archivio Ricordi, Milano |
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Manon Lescaut è un'opera in quattro atti di Giacomo Puccini.
La prima rappresentazione ebbe luogo la sera del 1º febbraio 1893 al Teatro Regio di Torino, dove l'opera ottenne un successo clamoroso.
Indice |
[modifica] Il libretto
Ispirata al romanzo dell'abate Antoine François Prévost Storia del cavaliere Des Grieux e di Manon Lescaut, Manon Lescaut fu composta fra l'estate del 1889 e l'ottobre del 1892. Ad allungare i tempi fu soprattutto la laboriosa gestazione del libretto, passato tra le mani di cinque letterati. Iniziato da Ruggero Leoncavallo, che abbandonò presto il lavoro, fu scritto in gran parte da Marco Praga e Domenico Oliva. A completarlo e rifinirlo fu però Luigi Illica, che in particolare lavorò al terzo atto e alla scena iniziale del secondo. Nessuno dei poeti alla fine lo firmò.
Questa girandola di librettisti, in ultima analisi, attesta come l'impianto drammaturgico, se non i singoli versi, vada attribuito a Puccini, che arrivò ad eliminare di sana pianta un atto: quello del nido d'amore degli innamorati, tra gli attuali primo e secondo atto.
[modifica] Caratteri generali
Terza opera di Puccini in ordine cronologico, Manon Lescaut indicò all'autore la futura strada da percorrere. È generalmente considerata la sua prima partitura operistica completamente matura e personale.
Lo stesso soggetto aveva già ispirato la Manon Lescaut di Daniel-François-Esprit Auber (Parigi, Opéra Comique, 23 febbraio 1856) e soprattutto la Manon di Jules Massenet (Parigi, Opéra Comique, 19 gennaio 1884). Quando Marco Praga gli fece notare che avrebbe dovuto affrontare il confronto con la fortunata opera di Massenet, Puccini rispose: «Lui la sentirà alla francese, con la cipria e i minuetti. Io la sentirò all'italiana, con passione disperata.»[1]
[modifica] Le versioni
Puccini ritoccò in più occasioni la partitura. L'intervento più importante fu la sostituzione del finalino del primo atto, avvenuta poco dopo la prima rappresentazione. Il finale originario si basava sul tema cantabile del primo duetto tra Manon e Des Grieux e non conteneva l'attuale dialogo tra Geronte e Lescaut.
I successivi interventi riguardarono prevalentemente il quarto atto, che fu accorciato in vari punti. In una delle edizioni per canto e pianoforte pubblicate da Ricordi l'aria di Manon, Sola, perduta, abbandonata fu addirittura soppressa, ma Puccini in seguito protestò contro questo taglio e reintegrò l'aria, sia pure dopo averla accorciata di alcune battute. Nell'occasione Giuseppe Adami ampliò il testo della sezione iniziale, in cui fino ad allora Manon ripeteva ad oltranza le parole dell'incipit.
Alcune modifiche alla partitura orchestrale furono infine suggerite da Arturo Toscanini, per la storica ripresa del trentennale, alla Scala di Milano.
[modifica] Il preludio al secondo atto
Probabilmente composto nel 1891, questo intermezzo sinfonico si collocava originariamente prima dell'attuale secondo atto, ma fu eliminato nel corso della travagliata genesi. L'autografo reca il titolo "Preludio Atto 3° (prima parte) Manon Lescaut", in quanto all'epoca l'opera includeva ancora, quale secondo atto, il quadro del nido d'amore.
I materiali musicali si ritrovano tutti, spesso quasi identici, nella prima parte del secondo atto, quella dedicata alla rappresentazione della società aristocratica settecentesca.
Si può ascoltare diretto da Riccardo Chailly nell'incisione della Decca Records.
[modifica] Trama
Manon Lescaut è una ragazza destinata alla vita monastica. La sua vicenda inizia con un primo incontro fatale con Des Grieux, la fuga a Parigi, la separazione e poi il ritrovamento, la condanna e infine la morte.
Manon incontra per caso Renato Des Grieux (tenore), un giovane studente di provincia. Fra i due sboccia d'improvviso un amore travolgente, e Manon, riuscita a sfuggire ad un tentativo di rapimento che il ricco banchiere Geronte di Ravoir aveva progettato, si lascia convincere da Des Grieux a seguirlo a Parigi.
Qui gli amanti vivono ore felici. Ma un giorno Manon, che non resiste alla tentazione del lusso, con l'aiuto del fratello e di un inganno si lascia catturare da Geronte, abbandonando Des Grieux. Des Grieux non rinuncia a Manon, per la quale aveva troncato i rapporti con la sua ricca famiglia, riducendosi in miseria. Riesce a trovarla nel palazzo del vecchio gentiluomo e la incolpa dell'infedeltà, ricordandole i giorni del loro amore ed i sacrifici affrontati per lei.
Manon però con il suo fascino riesce ad attrarre nuovamente a sé il giovane che stringe la fanciulla in un abbraccio appassionato. Geronte li scopre e per vendetta denuncia Manon come prostituta. Condannata alla deportazione, Manon è rinchiusa con altre cortigiane nella prigione. Des Grieux è disperato per la sorte riservata all'amata e vuole salvarla a tutti i costi. Prova con un tentativo di fuga ma fallisce miseramente; egli allora comprende come nessuna speranza rimanga ormai di sottrarre Manon al suo destino, ma non vuole assolutamente separarsi da lei ed ottiene grazie al comandante della nave, il consenso di imbarcarsi come mozzo: condividerà quindi con la donna amata i rischi ed i patimenti della nuova esistenza. Sotto il sole rovente del deserto di New Orleans, Manon e Des Grieux, dopo essere riusciti a fuggire, vagano senza meta stremati dalla fatica. Manon è molto stanca e cade al suolo, incapace di proseguire.
Nessun soccorso riesce a guarire Manon e nulla può più offrirle ora il fedele amante, che grida forte per la sua disperazione; la bella e voluttuosa Manon in poco tempo muore fra le sue braccia, sorridendogli amorosamente per l'ultima volta.
[modifica] Brani celebri
- Tra voi belle, brune e bionde, canzone di Des Grieux (atto I)
- Cortese damigella, il priego mio accettate, duetto tra Manon e Des Grieux (atto I)
- Donna non vidi mai, romanza di Des Grieux (atto I)
- In quelle trine morbide, romanza di Manon (atto II)
- Sulla vetta tu del monte, madrigale (atto II)
- L'ora, o Tirsi, canzone di Manon (atto II)
- Tu, tu, amore? Tu?!, duetto tra Manon e Des Grieux (atto II)
- Ah, Manon mi tradisce il tuo folle pensiero, romanza di Des Grieux (atto II)
- La prigionia - Il viaggio all'Havre, intermezzo sinfonico (tra gli atti II e III)
- Concertato dell'imbarco (atto III)
- Pazzo son!, romanza di Des Grieux (atto III)
- Sola... perduta... abbandonata, aria di Manon (atto IV)
[modifica] Autoimprestiti
- Il tema del madrigale "Sulla vetta tu del monte" (atto II) è tratto da quello dell'Agnus Dei della Messa (1880).
[modifica] Al cinema
- Manon Lescaut, film-opera del 1939 con Alida Valli e Vittorio De Sica, regia di Carmine Gallone.
- Gli amori di Manon Lescaut, film del 1954 con Myriam Bru e Franco Interlenghi, regia di Mario Costa (utilizza la musica di Puccini).
- L'onore dei Prizzi di John Huston (1985), la cui colonna sonora utilizza tra l'altro, rielaborate, alcune delle pagine di Manon Lescaut che Puccini trasse dal quartetto per archi Crisantemi.
[modifica] Note
- ^ La battuta è riportata in Giuseppe Adami, Puccini, Treves, Milano 1935, p. 27.
[modifica] Bibliografia
- Manon Lescaut - Puccini - Prevost, Passigli Editori 1985 - ISBN 368-0075-0 (contiene - oltre al libretto dell'opera - il romanzo da cui fu tratto).
- (EN) Dieter Schickling, Giacomo Puccini - Catalogue of the Works, Bärenreiter 2003, pp. 176-200 - ISBN 3-7618-1582-4
- Fedele d'Amico, Manon Lescaut, non Manon e Quando Manon si toglie la parrucca, in L'albero del bene e del male - naturalismo e decadentismo in Puccini (raccolta di scritti di F. d'Amico a cura di Jacopo Pellegrini), Lucca, Maria Pacini Fazzi 2000 ISBN 88-7246-403-X
- Jacopo Pellegrini, «Un duetto cacai che è uno splendor!» Il libretto di «Manon Lescaut» alla luce di una fonte sconosciuta, in Manon Lescaut, programma di sala del Teatro Regio di Torino, Stagione d'opera 2005-2006, pp. 29-67.
[modifica] Discografia
- Tullio Serafin (direttore), orchestra e coro del Teatro alla Scala di Milano, Maria Callas (Manon), Giuseppe Di Stefano (Renato des Grieux), Giulio Fioravanti (Lescaut), Franco Calabrese (Geronte), Dino Fornichini (Edmondo), Fiorenza Cossotto (un musico) - EMI classics, registrazione in studio del 1959.
- Bruno Bartoletti (direttore), New Philharmonia Orchestra, Ambrosian Opera Chorus, Montserrat Caballé (Manon), Placido Domingo (Des Grieux), Vicente Sardinero (Lescaut), Noël Mangin (Geronte), Robert Tear Edmondo - EMI Classics
- Giuseppe Sinopoli (direttore), Philarmonia Orchestra, coro della Royal Opera House - Covent Garden, Mirella Freni (Manon), Placido Domingo (Des Grieux), Renato Bruson (Lescaut), Kurt Rydl (Geronte), Robert Gambill Edmondo - Deutsche Grammophon 1984
- Riccardo Chailly (direttore), orchestra e coro del Teatro Comunale di Bologna, Kiri Te Kanawa (Manon), José Carreras (Des Grieux), Paolo Coni (Lescaut), Italo Tajo (Geronte), William Matteuzzi Edmondo - Decca Records 1988
Opere di Giacomo Puccini Le Villi (1884) · Edgar (1889) · Manon Lescaut (1893) · La bohème (1896) · Tosca (1900) Accedi al Portale Musica | Caffè sinfonico |