Loa (Vudù)
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Nel culto Vodun, i Loa sono gli spiriti ovvero delle entità che svolgono un ruolo di intermediazione fra il mondo sovrannaturale e l'uomo, parzialmente affine a quello degli angeli nel cristianesimo e dei geni nella mitologia romana.
La loro azione si esercita cavalcando[2] ovvero invasando i fedeli durante il culto. Il Loa condiziona in bene o in male il comportamento del posseduto che esprime, in questo modo, direttamente la personalità del Loa.
Molto numerosi, dalle personalità più varie, generalmente di aspetto umanoide[3], i Loa sono il frutto di quello stesso sincretismo religioso fra religioni animistiche africane (in particolare quella dell'etnia Yoruba), culti indigeni caraibici e cristianesimo che è all'origine delle pratiche Vodun.
Vengono suddivisi in tre grandi classi: i Rada, positivi e protettivi verso l'uomo; i Petro, selvaggi, violenti e i Ghede, spiriti ctonii a carattere fallico spesso legati alla magia nera e alla fertilità.
Tra i Loa più importanti si possono citare: Legba (Papa Legba), uno dei più potenti, androgino e solare; Agwe signore del mare affiancato da La sirène (La Sirena) e La Baleine (La Balena); Ayizan, genio del commercio; Baron nei suoi vari aspetti (Baron Samedi, Baron Cimetière, Baron La Croix, Baron Kriminel) che incarna la morte e la sessualità; Erzulie, patrona dell'amore e della bellezza; Loco signore dei boschi e delle piante in genere; Zaca, patrono dell'agricoltura; Azeto, demone sotto forma di vampiro.
[modifica] Note
- ^ Nel caso specifico di Maman Brigitte, un ghede della morte, moglie di Baron.
- ^ Come viene descritto nel gergo del Vodun.
- ^ Pochi Loa sono parzialmente zoomorfi o mostruosi come, per esempio, Damballah, dalla testa d'uomo e il corpo di serpente; La Sirène che ha l'aspetto di una sirena; Ti Jean (da Petit Jean per Giovannino), antropofago, con un unico piede, ma capace di arrampicarsi agevolmente sugli alberi.
[modifica] Bibliografia
- Massimo Izzi, Dizionario illustrato dei mostri, Gremese Editore, Roma 1989
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