La cagna (film 1931)

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La cagna
Titolo originale:	La chienne
Lingua originale:	{{{linguaoriginale}}}
Paese:	Francia
Anno:	1931
Durata:	91'
Colore:	B/N
Audio:	sonoro
Rapporto:
Genere:	drammatico
Regia:	Jean Renoir
Soggetto:	Georges de La Fouchardière
Sceneggiatura:
Produttore:	ne è una vera e propria critica alla socetà borghese a cui il regista apparteneve.
Produttore esecutivo:	{{{produttoreesecutivo}}}
Casa di produzione:	{{{casaproduzione}}}
Distribuzione (Italia):	{{{distribuzioneitalia}}}
Storyboard:	{{{nomestoryboard}}}
Art director:	{{{nomeartdirector}}}
Character design:	{{{nomecharacterdesign}}}
Mecha design:	{{{nomemechadesign}}}
Animatori:	{{{nomeanimatore}}}
Interpreti e personaggi
Michel Simon Janie Marese Georges Flamant Roger Gaillard
Doppiatori originali:
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Doppiatori italiani:
Episodi:
Fotografia:	Theodor Sparkuhl
Montaggio:	Marguerite Renoir
Effetti speciali:
Musiche:	Eugénie Buffet
Tema musicale:	{{{temamusicale}}}
Scenografia:
Costumi:
Trucco:
Sfondi:	{{{nomesfondo}}}
Premi:
Sequel:	{{{nomesequel}}}
Si invita a seguire le linee guida del Progetto Film

La cagna è un film diretto dal regista Jean Renoir. definito da viry-babel come il film piu cattivo di renoir la chien La cagna è il secondo film sonoro realizzato dal regista. Il film narra la storia di Legrange, un cassiere che per pagare i lussi dell'amante ,Lulu, a sua volta sfruttata da Dèdè, un poco di buono, ruba sulo posto di lavoro. Alla scoperta del tradimento di Lulu, Legrange la uccide ma a pagare per il suo crimine sarà Dède. Questo film è palesemente una critica a tutto quello che sostiene e motiva lo stile di vita borghese.

Legrange è un borghese che tradisce la moglie con una prostituta, deruba il suo datore di lavoro e infine uccide l'amante dopo essersi umiliato difronte a lei. La sua famiglia è in realtà una prigione , una moglie esasperante che lo umilia paragonandolo al precedente marito, eroe militare morto in guerra (e che in seguito si scoprirà aver preso il posto di un suo commilitone morto per sfugire alle "gioie" della vita coniugale). Ed infine il trionfo del perfetto meccanismo di autodifesa borghese viene palesato con il processo. Il tribunale condanna a morte un innocente o meglio, "lo stato borghese assolve un esponente della classe sociale di cui è espressione ed elimina un trasgressore della morale e delle regole di questa classe".