L'ombra del diavolo

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L'ombra del diavolo

Titolo originale:	The devil's Own
Lingua originale:
Paese:	Stati Uniti
Anno:	1997
Durata:	111'
Colore:	colore
Audio:	sonoro
Rapporto:
Genere:	thriller
Regia:	Alan J. Pakula
Soggetto:	Kevin Jarre
Sceneggiatura:	David Aaron Cohen, Kevin Jarre, Vincent Patrick
Produttore:	Donald Laventhall
Produttore esecutivo:	{{{produttoreesecutivo}}}
Casa di produzione:	{{{casaproduzione}}}
Distribuzione (Italia):	{{{distribuzioneitalia}}}
Storyboard:	{{{nomestoryboard}}}
Art director:	{{{nomeartdirector}}}
Character design:	{{{nomecharacterdesign}}}
Mecha design:	{{{nomemechadesign}}}
Animatori:	{{{nomeanimatore}}}
Interpreti e personaggi
Harrison Ford: Tom O'Meara Brad Pitt: Frank McGuire Ruben Blades Natascha McElhone
Doppiatori originali:
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Doppiatori italiani:

Episodi:

Fotografia:	Gordon Willis
Montaggio:	Tom Rolf
Effetti speciali:
Musiche:
Tema musicale:	{{{temamusicale}}}
Scenografia:
Costumi:
Trucco:
Sfondi:	{{{nomesfondo}}}
Premi:

Sequel:	{{{nomesequel}}}
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L'ombra del diavolo (The Devil's Own) è un film del 1997 diretto da Alan J. Pakula.

[modifica] Trama

Attenzione: di seguito viene rivelata, del tutto o in parte, la trama dell'opera.

È la storia di Frank McGuire (Brad Pitt), giovane terrorista dell'IRA che viene inviato a New York per acquistare delle armi.

Giunto in America, sotto mentite spoglie, viene ospitato da Tom O'Meara (Harrison Ford), un maturo e semplice poliziotto di origini irlandesi che, insieme alla moglie e alle sue tre figlie, lo accoglie in casa con affetto.

Tra i due nasce una forte amicizia: per Tom il giovane diventa quasi il figlio maschio che non ha mai avuto. Ma Frank è in America per comprare delle armi e per questo gli agenti segreti inglesi gli danno la caccia per ucciderlo.

Quando Tom verrà a conoscenza della sua vera identità, lo scontro tra i due sarà inevitabile ma cercherà comunque di salvarlo dalla caccia degli agenti segreti e quindi dalla morte.

Fine della trama.

[modifica] Analisi del film

Dopo Stephen Rea in La moglie del soldato e Daniel Day Lewis in Nel nome del padre, anche in questo film lo spettatore è potrtato involontaraimente ad affezionarsi alle gesta di un terrorista dell'IRA. Che magia il Cinema!

Ne L'ombra del diavolo il regista Alan J. Pakula (che aveva già diretto Ford in Presunto innocente), come i colleghi Jordan e Sheridan ci presenta gli assassini dell'IRA come delle vittime del sistema. Ma sarà così?

Il buono nel film è, ovviamente, Harrison Ford (chi lo ha mai visto in ruolo da cattivo?), il cattivo (per cui però gli spettatori il tifo) è Brad Pitt. Pitt è un terrorista dell'IRA di nome Frankie Meguire, che va a New York a comprare dei Missili per la sua causa e amicizie altolocate gli trovano un alloggio a casa del poliziotto irlamdese Ford che vive con 4 donne (non trattasi di Harem ma di moglie e 3 figlie).

Pitt ci viene presentato all'inizio del film al solito bambino (era già accaduto in Vento di passioni e Sleepers), assistere all'uccisione del padre, simpatizzante repubblicano, proprio mentre la famiglia era riunita a tavola. In una parola è per questa scena che durante il film siamo tenuti a giustificare le stragi del nostro eroe.

In conclusione, estrapolando un dialogo buono-cattivo (Ford-Pitt) ovviamente diventati amici e reduci dalla solita ubriacatura da Guinness (intesa come birra non come record). Brad al poliziotto Harrison: «Hai mai ucciso qualcuno?», risposta: «In 23 anni di carriera ho sparato 4 volte...e in aria! E tu?» Pitt risponde, anzi non risponde (mica avrebbe potuto dire 106 fra danne e bambini!) raccontando la storia dell' uccisione del padre davanti ad un bambino di 8.