Jeet Kune Do
Da Wikipedia, l'enciclopedia libera.
« Il mio Jeet Kune Do è qualcosa di diverso... Compatisco sempre di più quei praticanti di arti marziali che si sono lasciati accecare dalla parzialità e dall'ignoranza. » | |
(da Manuale pratico del Jeet Kune Do)
|
Il Jun Fan Jeet Kune Do (截拳道) o JKD è un’arte marziale inventata dal celebre sifu Bruce Lee negli anni '60. In cantonese Jeet significa "intercettare", Kune "pugno" e Do "via"; Jeet Kune Do significa, quindi, la "via del pugno che intercetta".
Indice |
[modifica] Origini
Le origini di quello che Bruce Lee chiamava Jeet Kune Do, si hanno nel 1965, quando Bruce Lee insegnava wing chun nella sua palestra ad Oakland (California). Gli istruttori del posto, appartenenti alla comunità cinese, si dimostrarono non in sintonia con l’idea d’insegnare arti marziali cinesi a persone non-cinesi. Sembra che per evitare ciò, avessero inviato nella palestra di Lee un allievo scelto dai loro kwoon con un ultimatum[1]: doveva chiudere l’insegnamento al pubblico non-cinese o la palestra stessa. Se non fosse stato d’accordo avrebbe potuto affrontarlo. Sembra che lo scontro avvenne. Dopo qualche minuto Lee iniziò ad accusare stanchezza, tuttavia riuscì ad avere la meglio nello scontro[2]. Il combattimento reale contro il cinese aiutò Lee ad accorgersi quanti limiti avesse il suo modo di combattere, e quanto le arti marziali tradizionali fossero ancora troppo legate alle tradizioni; Lee comprese che le arti marziali tradizionali non erano adatte per fronteggiare un nemico reale. Bruce iniziò, quindi, ad interessarsi anche di altre arti marziali, oltre al wing chun. Lesse numerosi libri e studiò diversi modi di combattere, focalizzando il proprio interesse soprattutto su boxe e scherma. Andando controcorrente, Lee preferì, quindi, appoggiarsi alle arti marziali occidentali, nonostante provenisse da un insegnamento orientale. Avendo imparato uno stile di combattimento che sfruttava i colpi da breve o brevissima distanza, Lee risultava evidentemente impreparato nel combattimento dalla distanza lunga e media; approfondì anche quest’ambito del combattimento. Pensava che un buon artista marziale dovesse essere completo: era, quindi, indispensabile saper tirare calci da lontano e da vicino, pugni alti e bassi. Al suo approccio modificato del wing chun diede inizialmente il nome di Jun Fan kung fu (kung fu di Bruce Lee), per poi, con il passare degli anni, allontanarsi sempre di più dallo stile di base, facendo in modo che le sue idee confluissero in un'arte marziale a sé stante. Dopo aver sviluppato la sua idea di base, Lee iniziò a proporla nelle sue palestre, nonostante al momento fosse ancora incompleta e imperfetta. Tempo dopo, Lee preferì chiudere tutte le sue scuole:
« Insegnavo arti marziali negli Stati Uniti. Avevo tre scuole, una ad Oakland, un'altra a Seattle ed una a Los Angeles. E poi le ho chiuse, come sapete, e ho continuato a dare lezioni in privato. Non credo nelle "scuole". » | |
(da Manuale pratico del Jeet Kune Do)
|
Avendo più tempo da dedicare all’allenamento per sé stesso, Lee continuò l’evoluzione del JKD. Ad aiutarlo fu un suo allievo privato: Ted Wong. Con Wong, Lee sviluppava le tecniche, trovandone i punti deboli. Insegnava poi il JKD agli altri suoi studenti privati: persone famose come Kareem Abdul-Jabbar, Joe Lewis, Chuck Norris, Roman Polanski e altri. Come i precedenti allievi, anche a Wong fu rilasciato un diploma di profitto dallo stesso Lee. Lee continuò l’approfondimento del JKD in questo modo fino alla sua morte.
[modifica] Cos’è il JKD
Al contrario di molte credenze popolari, il JKD non è affatto un’unione di più arti marziali o di singole tecniche prese da vari stili e assemblate tra loro, o di uno stile rigido. Ogni tecnica del JKD è stata sviluppata dal suo stesso creatore: Bruce Lee. Egli sviluppò tecniche specifiche dopo aver letto molto sulla scherma e sulla boxe. La posizione, il footwork, e altre strategie di movimento del JKD vengono direttamente dalla scherma. Anche il principio di base del JKD. Intercettare l’avversario, infatti, è un atteggiamento tipico della scherma. Ed è proprio questo principio che da il nome al Jeet Kune Do. Secondo Aldo Nadi e Julio Martinez Castello, due schermidori citati ampiamente negli scritti di Lee, l’idea centrale della scherma è poter sistemare il proprio avversario in modo da poterlo intercettare e colpirlo in un suo punto debole[citazione necessaria]. Per i movimenti e la generazione massima di forza, Lee s’ispirò a pugili come Dempsey, Haislet, Driscoll. Anche costoro sono stati ampiamente citati negli scritti di Lee. Il jab verticale del JKD, il corretto allineamento, il modo di colpire un corpo, la rotazione del bacino e altre tecniche ancora derivano tutte dal pugilato. Nonostante abbia avuto forti influenze da entrambi gli sport, è importante precisare che il JKD non è boxe e non è scherma. Ogni singola tecnica è stata oggetto di analisi scientifiche, è stata modificata e provata in situazioni reali di combattimento.
A differenza degli stili orientali, da cui proveniva Lee, nel JKD si riscontra la totale assenza di kata. Secondo Lee, infatti, gli insegnamenti proposti dai kata non potevano risultare efficaci nei combattimenti reali. A proposito degli insegnamenti delle arti marziali classiche, Lee sosteneva che:
« [...] tutti gli stili rappresentano un prodotto di azioni che assomigliano molto a una nuotata sulla terraferma, perfino la scuola del wing chun. » | |
(da Manuale pratico del Jeet Kune Do)
|
Credeva che un combattimento reale fosse animato e dinamico. Essendo la situazione di un combattimento in cambio continuo, non è possibile contare su schemi e tecniche prestabilite in un confronto dinamico. Mosso da questa idea di base, Lee cercò di approfondire il modo di affrontare il combattimento reale: fu proprio in questo modo che iniziò a leggere libri di boxe e a studiare i campioni del passato.
[modifica] Bruce Lee Foundation
L’unica corporazione atta a preservare e a diffondere l’arte originale di Bruce Lee è la Bruce Lee Foundation, creata dagli stessi familiari di Lee e di cui fanno parte anche alcuni allievi diretti di sifu Lee, come Ted Wong e Taky Kimura. La BLF possiede i diritti sul marchio del JKD e organizza la sua corretta diffusione. La BLF rilascia il proprio marchio solo a chi insegna l’arte ufficiale di Lee, il Jun Fan JKD. Chi ne è sprovvisto, insegna un’arte marziale che la BLF non riconosce come Jeet Kune Do, quindi frutto di proprie manipolazioni e non degli insegnamenti del maestro Lee.
[modifica] Perché Jun Fan JKD?
Per evitare che il JKD originale fosse confuso con quello insegnato da altri, cioè dei propri adattamenti liberi su ciò che aveva insegnato Lee, dal 2004 la BLF ha posto prima del nome Jeet Kune Do il nome Jun Fan, che non è altro che il nome cinese di Bruce Lee; così, ora, il nome ufficiale dell’arte marziale di Bruce Lee è Jun Fan Jeet Kune Do, letteralmente: il Jeet Kune Do di Bruce Lee.
[modifica] Certificati
Bruce Lee rilasciò ai suoi studenti tre diversi certificati. Su un certificato si legge “Jun Fan Gung Fu”, su uno “Bruce Lee’s Tao of Chinese Gung Fu” e su un altro “Jeet Kune Do”. Il certificato “Jun Fan Gung Fu” fu rilasciato nelle scuole di Lee. Chi frequentava i corsi al Jun Fan Gung Fu Institute, poteva conseguire questo certificato. Gli altri due certificati “Bruce Lee’s Tao of Chinese Gung Fu” e “Jeet Kune Do” sono stati rilasciati principalmente agli studenti privati e alle celebrità. La maggior parte degli studenti celebri ebbe il certificato “Tao of Chinese Gung Fu”; agli studenti privati normali, invece, rilasciò il certificato “Jeet Kune Do”. Oltre a questa differenza esiste anche una spiegazione cronologica. Il certificato “Jeet Kune Do” fu l’ultimo ad essere donato da Lee in termini di tempo. È, inoltre, molto meno diffuso rispetto agli altri.
La cosa più importante da dire è che non sono certificati in tre diverse arti marziali. Essi sono la prova evidente dell'evoluzione dell'arte del Jeet Kune Do.[3]
[modifica] Bibliografia
- La mia via al Jeet Kune Do, vol. 1: manuale pratico del Jeet Kune Do (2000), di Bruce Lee, Edizioni Mediterranee (ISBN 8827213309)
- La mia via al Jeet Kune Do, vol. 2: il Tao del Kung Fu (2000), di Bruce Lee, Edizioni Mediterranee (ISBN 8827213287)
- Tecniche di autodifesa di Bruce Lee - M. Uyehara, Edizioni Mediterranee (ISBN 8827202595)
- Tecniche di base di Bruce Lee - M. Uyehara, Edizioni Mediterranee (ISBN 8827203184)
- Tecniche avanzate di Bruce Lee - M. Uyehara, Edizioni Mediterranee (ISBN 8827203613)
- Tecniche superiori di Bruce Lee - M. Uyehara, Edizioni Mediterranee (ISBN 8827203621)
[modifica] Video
Bruce Lee's fighting method: Basic training & self defense techniques di Ted Wong & Richard Bustillo
[modifica] Note
- ^ Per maggiori informazioni vedi sito della BLF
- ^ Per maggiori informazioni vedi sito della BLF
- ^ Per maggiori informazioni vedi sito della BLF
[modifica] Voci correlate
[modifica] Collegamenti esterni
- Portale Sport: accedi alle voci di Wikipedia che parlano di sport