Il Gobbo (personaggio)
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Il Gobbo in Roma a mano armata | |
Il Gobbo | |
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Film in cui appare | Roma a mano armata, La banda del gobbo |
Sesso | M |
Creatore/i | Umberto Lenzi, Dardano Sacchetti |
Attore | Tomas Milian |
« So' miracolato io: hai presente quella santa Chiara là, che sputava le margherite perché era protetta da Dio? Ma io ch so' protetto da Satana cago il piombo! » | |
(Il Gobbo, in Roma a mano armata)
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Il Gobbo è un personaggio fittizio, creato da Umberto Lenzi e da Dardano Sacchetti, e interpretato da Tomas Milian, apparso in Roma a mano armata e La banda del gobbo.
[modifica] Biografia
Il Gobbo nasce a Roma e fa ufficialmente il macellaio. In realtà è un pericoloso criminale, allo stesso tempo spietato e vigliacco. Il soprannome deriva dal suo essere, appunto, gobbo. È il fratello di er Monnezza. Si definisce proletario e parla per rima, in romanesco.
In Roma a mano armata il suo nome è Vincenzo Moretto, e ingaggia una lotta all'ultimo sangue con il commissario Leonardo Tanzi (Maurizio Merli). In questo film il Gobbo appare solo in sette scene, ma la sua rabbia e la sua spietatezza lasciano il segno. La prima volta che appare lo vediamo intento nel suo lavoro. Il commissario Tanzi lo preleva e lo porta in commissariato, dove, per avere delle informazioni, lo picchia selvaggiamente. Il Gobbo, allora, si taglia le vene con l'ausilio di un orologio, e viene quindi scarcerato. Una volta libero organizza il sequestro della donna di Tanzi, e la spaventa. Ma il commissario Tanzi lo stana e lo umilia, costringendolo ad ingoiare un proiettile. Dopo un lungo inseguimento, in cui il Gobbo si appropria di un'autoambulanza e spara sulla folla, il commissario Tanzi riesce a raggiungerlo nel suo covo e lo uccide.
In La banda del gobbo il personaggio viene "resuscitato" e cambia nome in Vincenzo Marazzi. In questo film si scopre essere il fratello gemello maggiore (è nato 15 minuti prima) di Er Monnezza.
Pericoloso malvivente romano, il Gobbo rientra a Roma dalla Corsica, dopo un periodo di latitanza, per organizzare una rapina. Durante il colpo i complici lo tradiscono e tentano di ucciderlo. Il Gobbo rimane in vita e inizia, con l'aiuto del fratello, a cercare i complici, per attuare una terribile vendetta. Sulla sua strada trova il commissario Sarti. Il Gobbo muore precipitando da un ponte, mentre è inseguito dalla polizia.
[modifica] Frasi celebri
- «Ah Oronzo... nun fa' lo stronzo!»;
- «Io sono gobbo e proletario, tu dritto e capitalista» (Il Gobbo, al rigattiere);
- Dialogo tra il Gobbo e un poliziotto: «Sta attento, Moretto, che la gobba non porta fortuna»
«S'è per quello manco le corna!». - Dialogo tra il Gobbo e il rigattiere: «Dai che se mi fai quel prezzo ti faccio toccare la gobba che porta fortuna...»
«Io non credo a queste cose...»
«E fai male a non crederci» [gli spara].
[modifica] Collegamenti esterni
- Scheda su Roma a mano armata dell'Internet Movie Database
- Scheda su La banda del gobbo dell'Internet Movie Database
- Portale Cinema: accedi alle voci di Wikipedia che parlano di cinema
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