Harris WCM
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L'Harris WCM (dove WCM è l'acronimo di World Championship Motorsports) è un ex-team motociclistico che ha partecipato a varie edizioni del motomondiale soprattutto con motociclette equipaggiate da propulsori Yamaha.
Nacque nel 1992, fondato da Bob MacLean e Peter Clifford, quando la Yamaha decise di affidare i suoi motori anche a preparatori di telai esterni alla casa madre per aumentare il numero di partecipanti alle competizioni della Classe 500, ormai ridottosi ai minimi termini. Iniziò la partecipazione al motomondiale 1992 con il pilota Peter Goddard alla guida di una ROC Yamaha.
Nel 1997 dopo 2 gare una delle squadre che disponeva delle Yamaha YZR 500 si ritirò dal campionato, lasciando libere 2 moto. La Yamaha invitò il team WCM a prendere il controllo di quella struttura, e così nella successiva gara il team venne rinominato in Red Bull Yamaha WCM e annoverò tra le sue fila anche Luca Cadalora, che chiuse l'annata al sesto posto finale.
L'anno successivo arrivò il neozelandese Simon Crafar, che ottenne la vittoria a Donington, ancora oggi l'ultima vittoria di una moto gommata Dunlop nella classe regina sull'asciutto.
Nel 1999 il team passò alle Michelin, ma Crafar trovò serie difficoltà ad adattarsi alle nuove coperture, e così fu sostituito da Garry McCoy, che legò a questo team i migliori anni della sua avventura nel motomondiale, vincendo 3 gare nel 2000 e mettendo in mostra la sua spettacolare guida. Suo compagno di squadra fu Regis Laconi, vincitore nel 1999 sulla pista di Valencia.
Nel 2001 McCoy fu affiancato da Noriyuki Haga, ma il giapponese stentò ad adattarsi alla nuova moto e chiuse al 14° posto, mentre McCoy arrivò 12°, nonostante i 3 podi conquistati.
Nel 2002 con l'avvento delle 4 tempi la squadra dovette adattarsi e disputare tutta la stagione con l'ormai vecchia YZR 500. I risultati ne furono la conseguenza: McCoy 19° e l'esordiente John Hopkins 15°.
Nel 2003 il team si staccò dalla Yamaha e iniziò la sua collaborazione con la Harris Production Parts, partecipando alla MotoGP con una nuova moto, la Harris WCM, una 4 cilindri da 990cc, con alcune parti derivate dalla Yamaha YZF-R1. A causa del limitato budget a disposizione, se confrontato con le multinazionali giapponesi e italiane (insieme al Team KR unica squadra totalmente privata in MotoGP) questa moto si trovò a stazionare stabilmente nelle ultime posizioni, ma riuscì ugualmente a mettere in luce piloti come Michel Fabrizio, che nel 2004 in Spagna sul bagnato riuscì a chiudere in decima posizione davanti a piloti dotati di moto ben più competitive come Capirossi e Abe.
Dalle sue ceneri nel 2005 nacque la Blata WCM dopo l'accordo con l'azienda ceca Blata, che doveva portare il team a gareggiare con una nuova moto dotata di un propulsore a 6 cilindri. La nuova moto però non vide mai la luce, e così al termine della stagione Clifford e MacLean, non riuscendo a trovare una casa disposta a fornirgli un motore, furono costretti a ritirarsi dal motomondiale.
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