Giovanni di Aragona (cardinale)
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Giovanni d'Aragona, o di Napoli (25 giugno 1456 – Roma, 17 ottobre 1485), è stato un cardinale italiano.
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[modifica] Cenni biografici
Figlio quartogenito di Ferrante I e di Isabella di Chiaromonte, le notizie sulla sua vita appaiono frammentarie e tavolta suggestive, per la sua precocità. A tal riguardo Gaetano Moroni, nel ricordare che Papa Sisto IV lo dispensò per ottenere l'arcivescovato di Taranto, al quale seguirono quelli di Patti e di Cosenza, segnalava come alcuni storici volevano Giovanni investito dell'arcidiocesi di Salerno all'età di nove anni [1].
Sta di fatto che il 10 dicembre 1477, poco più che ventenne, ricevette dignità cardinalizia, con la diaconia di S. Adriano.
Nel 1481 fu legato apostolico della Santa Sede in Boemia, Polonia e Ungheria. A seguito del matrimonio tra sua sorella Beatrice d'Aragona e il re d'Ungheria Mattia Corvino, celebratosi nel 1475, ricevette da quest'ultimo la nomina di arcivescovo di Strigonia.
Godette dei privilegi di commendatario perpetuo della SS. Trinità di Cava dal 1465, di Montevergine dal 1467, di Montecassino dal 1471, del Monasterio de Monte Aragon (Huesca) dal 1472 e di San Benedetto a Salerno nel 1477. Papa Innocenzo VIII lo investì, inoltre, del castello di Caprarola.
L'abate cassinese Luigi Tosti ricorda come all'iniziativa del cardinale Giovanni si dovette la scoperta dell'esatta ubicazione delle sacre spoglie di San Benedetto e di Santa Scolastica e la loro ricollocazione, per fini di conservervazione e venerazione nell'Abbazia [2]. La tradizione vuole che allo stesso si debba anche la scoperta, sotto l'altare del Santuario di Montevergine, delle spoglie di San Gennaro, che fece restituire alla città di Napoli [3].
Arcivescovo di Salerno dal 1483, dallo stesso anno ebbe il titolo di cardinale di Santa Sabina e, dal 1484, di San Lorenzo in Lucina. In quest'ultima Basilica fu sepolto, in seguito alla morte sopravvenuta, nel 1485, per la peste o per avvelenamento.
Fu anche governatore, in nome di suo padre, della provincia di Bari.
[modifica] Note
- ^ G. Moroni, Dizionario di erudizione storico-ecclesiastica da S. Pietro sino ai nostri giorni, vol. V, Venezia 1890, pp. 268-269.
- ^ L. Tosti, Storia della Badia di Monte-Cassino, Stamp. Cirelli, Napoli 1842, p. 144.
- ^ D.M. Zigarelli, Biografie dei vescovi e arcivescovi della Chiesa di Napoli, Stab. Tip. Gioja, Napoli 1861, p. 107.
[modifica] Bibliografia
- G. Blandamura, Un figlio di Re su la cattedra di S. Cataldo, Badia di Cava, Ivi 1936.
- G. Marciano di Severano, Descrizioni, origini e successi della Provincia d'Otranto, a cura di D.T. Albanese, Stamperia dell'Iride, Napoli 1855.
