Falange spagnola
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Il movimento politico denominato Falange Espanola y de las J.O.N.S.[1] nasce negli anni '30 a Madrid dall'Unione della Falange di José Antonio Primo de Rivera con le Juntas de las Ofensivas Nacional Sindacalistas (JONS) di Onésimo Redondo Ortega e Ramiro Ledesma Ramos. Il movimento, che si definiva nazional-sindacalista, proponeva un programma di tipo rivoluzionario, in parte ispirato ai movimenti nazionalisti/fascisti europei dell'epoca[2], che coniugava il rispetto dei tradizionali valori storici spagnoli con una poltica di forte rivolgimento sociale caratterizzata dall'instaurazione di un ordinamento di tipo corporativo, dalla socializzazione dei mezzi di produzione e dal superamento della democrazia parlamentare a favore di nuovi strumenti di partecipazione popolare. Ebbe sempre un forte orientamento nazionalista, anti socialista ed anti liberale.
Il nuovo raggruppamento fu presentato il 4 marzo del 1934 al Teatro Calderon di Valladolid[3], in conseguenza dell'accordo del precedente 13 febbraio tra Primo de Rivera e Ramiro Ledesma. I simboli del nuovo movimento furono la bandiera rossa e nera delle J.O.N.S. e il giogo con un fascio di cinque frecce tradizionale emblema dei re cattolici. Nell'ottobre del 1934 si tenne il primo Consiglio Nazionale a Madrid, nel quale Josè Antonio fu nominato capo unico e furono adottati la famosa Camisa Azul, come uniforme, ed il saluto romano. Successivamente fu fondato "Arriba Espana" l'organo ufficiale del movimento. José Antonio, figlio del generale Miguel Primo de Rivera y Orbaneja, dittatore dal 1923 al 1930, fu senza dubbio la figura più importante della Falange di cui elaborò la dottrina ed il programma politico. Le fortune politiche della Falange procedettero a fasi alterne fino alle elezioni del febbraio 1936 vinte dal Fronte Popolare; da quel momento i militanti del movimento crebbero costantemente, passando dai 40.000 del 1936 agli oltre 500.000 del 1939, alla fine della Guerra Civile[4] Il 14 marzo José Antonio fu arrestato dalla polizia politica dopo che la sua elezione nel distretto di Cuenca era stata invalidata per privarlo dell'immunità parlamentare. Il 18 luglio con l'Alzamiento (la rivolta) militare guidato dai generali Francisco Franco, Emilio Mola e Josè Sanjurjo scoppiò la Guerra Civile ed il successivo 20 novembre, dopo un processo sommario di dubbia legalità tenutosi tra il 13 ed il 18 novembre, Josè Antonio venne fucilato nel carcere di Alicante, dove era detenuto. La data del 20 Novembre diverrà poi una delle ricorrenze più importanti del regime franchista. Nei mesi successivi caddero anche tutti gli altri capi del movimento, nessuno dei quali sopravvisse alla guerra. La debolezza politica dei nuovi dirigenti favorì il decreto di unificazione del 19 aprile del 1937 con il quale Franco unì sotto il suo comando i movimenti nazionalisti, fondendo la Falange e la Comunione Tradizionalista nel nuovo Partito Unico "Falange Espanola Tradicional y de las JONS" di cui si autoproclamò Capo Nazionale. La maggior parte dei falangisti accettò la confluenza nel "Movimiento Unificado" di Franco, mentre quelli che si opposero vennero arrestati e processati. Il capo del movimento Manuel Hedilla, che rifiutava di riconoscere l'autorità politica di Franco, fu addirittura condannato a morte per tradimento. La condanna venne poi commutata ma Hedilla restò in carcere fino alla fine degli anni '40. L'attività politica dei falangisti dissidenti continuò nella clandestinità sino alla morte di Franco nel 1975.
La Falange partecipò attivamente alla Guerra Civile con suoi reparti militari che costituivano in genere le truppe d'assalto delle divisioni nazionaliste. Successivamente Franco, che non era nè diventò mai falangista, ne sterilizzò gradualmente gli impulsi, utilizzando il movimento e la sua ideologia per contrapporsi simbolicamente alle ideologie socialista, marxista e liberale che riteneva nemiche dalla tradizione spagnola. Tuttavia nel lungo periodo della sua dittatura la Falange ed il suo fondatore restarono sempre e solo vuoti simboli a sostegno di un potere autocratico. Il programma politico e sociale della Falange non fu mai realizzato, neppure in minima parte, e dopo la fine degli anni quaranta, con la graduale emarginazione di Serrano Suner (cognato di Franco e capo dei falangisti) i suoi uomini non occuparono più significative posizioni di potere e di governo. Josè Antonio è seppellito nella Valle De Los Caidos sotto la croce dell'altar Maggiore in una tomba a fianco di Franco.
[modifica] Note
- ^ Per approfondimenti e verifiche, tra gli altri: Bartolomé Bennassar La guerra di Spagna. Una tragedia nazionale Einaudi 2006
- ^ nell'ottobre del 1933 Josè Antonio aveva incontrato Mussolini restando profondamente influenzato dalla sua dottrina politica, specialmente quella del fascismo originario
- ^ La vecchia Castiglia fu sempre la roccaforte del movimento
- ^ ma a quel punto il movimento non era più quello originario e molte adesioni avvennero più per opportunismo e convenienza che per convinzione ideale