Epafo
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Nella mitologia greca, Épafo era un re dell'Egitto, figlio di Zeus e Io. Un'altra versione meno diffusa lo descrive come figlio di Protogenia.
Épafo nacque sulle rive del Nilo dopo un lungo peregrinare di sua madre che, trasformata in una mucca dalla gelosa moglie di Zeus, Era, aveva percorso gran parte del mondo conosciuto fuggendo da un tábano che questa le aveva mandato per mortificarla. Quando Io giunse in Egitto, le carezze di Zeus le restituirono la sua figura umana.
Però l'ira di Era non era stata soddisfatta, e questa ordinò ai suoi sacerdoti guerrieri, i curetes, di sequestrare il neonato. Questi obbedirono, ma furono scoperti e castigati da Zeus, che li annientò con un suo fulmine, ma non rivelarono la dimora del neonato. Così la sventurata Io iniziò un nuovo viaggio, questa volta in cerca di Épafo, che incontrò in Siria, dove lo allattava Astarté o Saosis, la sposa del re Malcandro di Biblos. Quando Io tornò in Egitto con suo figlio si sposò con Telegono, re del luogo, e per questo Épafo ereditò il regno quando questi morì.
Épafo si sposò con Menfi, una figlia del dio Nilo. In suo onore fondò la città di Menphi che divenne con il tempo la nuova capitale del regno.
Con Menfi ebbe una figlia chiamata Lisianasa e, con la stessa o con Cassiopea, fu padre di Libia. Da tali unioni discesero i libici, gli etiopi e i pigmei, avendo così questi popoli un'origine comune argivo. Secondo Eschilo nel suo Prometeo incatenato, fu uno di questi discendenti (precisamente il tredicesimo) quello che liberò il titano dalle catene.
Épafo era grande amico di Faetón, al quale somigliava molto. Gli scherzi che gli faceva il suo amico, o meglio le offese di Épafo durante una disputa, incitarono Faetón a chiedere a suo padre che gli facesse condurre per un giorno il carro del sole, con le conseguenze disastrose che ciò ebbe e che intristirono profondamente Épafo.
Dopo un regno glorioso, Épafo ebbe una morte orribile. Vedere il figlio bastardo di suo marito convertito in re di un luogo così bello accese ancora di più la sete di vendetta di Era, che decise che Épafo doveva morire mentre cacciava, e convinse i titani a ribellarsi contro suo marito. Sebbene questa ribellione risultò infruttuosa, i titani divorarono Épafo prima che Zeus e gli altri olimpi li gettassero nel Tartaro.
In consonanza con la deificazione della madre, che acquisì gli attributi della dea egizia Iside, Épafo fu identificato con Apis, e come tale gli si attribuirono le leggende e gli attributi di questo dio.