Editio princeps
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In filologia, un editio princeps è la prima versione di un testo pubblicata a stampa.
L'espressione è usata soprattutto per i testi dell'antichità e del medioevo, che prima di essere stampati (spesso in incunaboli o cinquecentine) erano stati tramandati attraverso manoscritti.
L'editio princeps non è necessariamente la versione più attendibile di un testo, per vari motivi:
- Se il testo ha una lunga tradizione di versioni manoscritte, è possibile (e piuttosto probabile) che la prima versione a stampa sia stata realizzata senza un accurato confronto delle fonti.
- Se l'editio princeps è pubblicata in vita dell'autore, è possibile che quest'ultimo sia in seguito intervenuto sul testo stesso: vedi postillati d'autore.
Molte opere sono pervenute solo in editio princeps perché spesso i tipografi distruggevano il manoscritto, resosi inutile ai loro occhi.
Gli editori ristampano sovente l'editio princeps di un testo per non dover risalire al manoscritto, introducendo inevitabilmente ulteriori errori nel testo, poiché i filologi ritengono che le copie senza alcun errore, in quanto opere dell'uomo (fallace), non esistano.
[modifica] Voci correlate
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