Duncan Edwards
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 Duncan Edwards  |
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| Dati biografici | ||
| Nome | Duncan Edwards | |
| Nato | 1 ottobre 1936 Dudley |
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| Paese |  Regno Unito |
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| Nazionalità |  Inghilterra |
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| Morto | 21 febbraio 1958 Monaco di Baviera |
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| Dati agonistici | ||
| Disciplina | Calcio | |
| Ruolo | ex-ala | |
| Carriera | ||
Club professionistici  |
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| 1953-1958 |  Manchester Utd |
151 (20) |
Nazionale  |
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| 1955-1958 | Inghilterra |
18 (5) |
| Il simbolo → indica un trasferimento in prestito | ||
Duncan Edwards (Dudley, 1 ottobre 1936 – Monaco di Baviera, 21 febbraio 1958) è stato un calciatore inglese.
Divenuto famoso soprattutto per la sua militanza nel Manchester United, fece parte dei Busby Babes, la squadra formata a metà degli anni Cinquanta dal leggendario manager dei Red Devils Matt Busby, e uno degli otto giocatori dello United che perirono nel disastro aereo di Monaco. Tutti coloro che lo videro giocare hanno sempre affermato che, non fosse scomparso prematuramente, sarebbe certamente divenuto uno dei più grandi giocatori della storia. Giunse terzo nella graduatoria del Pallone d'oro 1957.
Indice |
[modifica] Carriera
Nel 1950 Matt Busby diede per la prima volta mandato a Joe Armstrong, l'osservatore della squadra, di visionare Edwards. Questi, dopo averlo visto giocare per soli dieci minuti raccomandò a Busby di metterlo sotto osservazione. Due anni più tardi, il 1 ottobre 1952, giorno del suo sedicesimo compleanno, Duncan Edwards firmò per lo United.
Il 4 aprile 1953 divenne il più giovane calciatore a giocare in prima divisione inglese, facendo il proprio debutto contro il Cardiff City. All'età di 18 anni fece anche il suo debutto internazionale, in una partita contro la Scozia il 2 aprile 1955, divenendo così il più giovane debuttante della nazionale inglese nel dopo guerra, un record che attualmente appartiene a Theo Walcott. Edwards collezionò in totale 175 presenze con il Manchester United segnando 21 reti, e 18 presenze con la nazionale inglese segnando 5 reti. Il Manchester United di Edwards e Busby nella stagione 1957-1958 fu la prima squadra inglese a partecipare alla Coppa dei Campioni ed era considerata la maggiore candidata ad interrompere il dominio del Real Madrid nella competizione.
[modifica] La tragedia di Monaco
Il 6 febbraio 1958 l'aeroplano dello United faceva ritorno a casa dopo aver giocato il match dei quarti di finale a Belgrado contro la Stella Rossa ed essersi guadagnato così l'accesso alle semifinali. In seguito ad uno stop per il rifornimento a Monaco, nonostante le pessime condizioni atmosferiche, il pilota tentò più volte il decollo andando infine a schiantarsi contro un muro di cinta. Sette dei suoi compagni di squadra e 15 altri passeggeri morirono, e Duncan Edwards rimase gravemente ferito. Le ferite includevano lesioni multiple alle gambe e danni molto gravi ai reni.
I dottori credevano avesse qualche possibilità di sopravvivere,ma manifestarono seri dubbi che potesse tornare a giocare. Tentarono di tenerlo in vita tramite un rene artificiale e per due settimane lottò strenuamente, tanto da suscitare lo stupore dei medici. Tuttavia le sue condizioni si aggravarono ulteriormente e morì nel Rechts der Isar Hospital di Monaco il 21 febbraio. Fu sepolto nel cimitero di Dudley cinque giorni più tardi e la sua tomba è regolarmente visitata dai suoi ammiratori. Duncan Edwards è sepolto assieme con la sorella Carol Anne, che morì nel 1947 all’età di quattordici settimane. La lapide sulla sua tomba recita: ”A Day of Memory, Sad to recall, Without Farewell He left us all” (“un giorno di memoria, triste da ricordare, senza addio lasciò tutti noi”).
In seguito alla tragedia lo United, privo oltre che del suo capitano di altri giocatori importanti e del tecnico Matt Busby (il quale si salvò poi per miracolo), affrontò in semifinale di Coppa dei Campioni il Milan, che perciò non trovò difficoltà ad accedere in finale. Duncan Edwards non fu mai dimenticato dai suoi tifosi e lo United impiegò dieci anni per ricostruire una squadra capace di conquistare la coppa dei campioni. Di questa formazione fecero parte alcuni suoi compagni dei “Busby Babes” scampati all’incidente, come Bobby Charlton, e soprattutto il solo giocatore nella storia del club capace di conquistare lo stesso affetto e ammirazione che i tifosi e Matt Busby avevano per lui: George Best.
Duncan Edwards è stato ed è tuttora molto ammirato da coloro che lo hanno conosciuto. L’ex manager del Manchester United Tommy Docherty disse di lui: ”You can keep all your Bests, Pelès and Maradonas – Duncan Edwards was the greatest of them all” (“potresti prendere tutti i Best, Pelè e Maradona – Duncan Edwards fu il più grande di tutti loro”). Il grande sir Matt Busby lo descrisse come “the best player in the world” (“il miglior giocatore del mondo”). Ma la dichiarazione più emblematica per descrivere Edwards appartiene a Bobby Charlton che affermò: ”The only player who made me feel inferior was Duncan Edwards. If I had to play for my life and could take one man with me,it would be him” (“L’unico giocatore che mi fece sentire inferiore fu Duncan Edwards. Se io dovessi giocare per la mia vita e potessi prendere un uomo con me, questi sarebbe lui”).
Verosimilmente, non fosse accaduta la tragedia, sarebbe stato lui ad alzare la coppa del mondo da capitano nel 1966 al posto di Bobby Moore.
A Dudley, la sua città natale, Duncan Edwards è commemorato nella vetrata della chiesa di San Francis e, nell’ottobre 1999, una statua che lo raffigura con il kit della nazionale inglese è stata eretta in suo onore al centro della città.
Egli è tuttora considerato il più grande talento calcistico inglese della storia. In riconoscimento del suo grande talento il suo nome venne introdotto in occasione dell’inaugurazione della English Football Hall of Fame nel 2002.
[modifica] Qualità tecniche
Duncan Edwards era un centrocampista universale dalle grandi qualità fisiche e tecniche che giocava prevalentemente da mezzala. Era un giocatore completo e il suo gioco non presentava alcun punto debole. Aveva una grandissima resistenza fisica che si diceva gli avrebbe permesso di correre per giorni. Era in possesso di un tiro potente con entrambi i piedi,un grande stacco aereo,sapeva contrastare molto bene ed era anche un buon rifinitore.
[modifica] Collegamenti esterni
[modifica] Bibliografia
- McCartney, Iain, Duncan Edwards — The Final Report. Britespot Publishing Solutions Ltd, 2004. ISBN 1-904103-29-4.
