Chiesa di Santa Maria Maddalena (Capolago)
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A Capolago la chiesa parrocchiale di Santa Maria Maddalena, documentata dalla fine del sec. XIV, è parrocchiale dal 1587; la primitiva chiesa orientata subì un giro d’asse di 90° verso sud nel 1653 e un prolungamento verso nord negli anni 1665-1673, assumendo l’aspetto attuale con navata rettangolare, coro quadrangolare e campanile a monte. La facciata è ornata con timpano rettilineo spezzato e cartiglio in stucco del 1687; nellanicchia stuccata: affresco della metà del sec. XIX con la Santa titolare, attribuito ad Antonio Rinaldi (1816-1875) di Meride. Il protiro d’ordine tuscanico fu edificato da Luigi Fontana (1812-1877) di Cabbio nel 1845. Restauri dell’interno nel 1968 e della facciata nel 2005.
All’interno la navata, coperta con volta a botte lunettata impostata su un’articolazione di paraste, è affiancata da quattro cappelle, il presbiterio, cinto da balaustra in marmo d’Arzo del sec. XVII, presnta due vani laterali. L’altare maggiore del 1748, opera dei Marchesi e dei Sant’Elia, reca un grande pala ispirata a Pier Francesco Mazzucchelli detto il Morazzone, raffigurante la Madalena in gloria, donata nel 1662 da Giovanni Pietro e Domenico Maderni; un’altra ancona dipinta del 1858, attribuita ad Innocente Chiesa (1817-1894), è sovrastata da Dio Padre, del sec. XVII. Sulle pareti laterali: due affreschi del 1858 con Episodi della vita della Maddalena di A. Rinaldi. Nel vano a destra con volta a padiglione stuccata del sec. XVII: custodia rinascimentale per gli olî Santi e piccola immagine della Maddalena dipinta su vetro, entrambi della prima metà del sec. XVI.
A destra la prima cappella dell’Annunciata è di giuspatronato Maderni, sopra l’altare marmoreo del sec. XVIII conserva l’olio su tela dell’Annunciazione, opera degli anni 1665-1670 di Carpoforo Tencalla (1623-1685) di Bissone e decorazioni a stucco posteriori al 1671 (arricchite nel secolo successivo). A sinistra nella cappella dalla Madonna del Rosario l’altare di Tommaso Caroni di Rancate reca la statua lignea della Madonna, gli stucchi sono di Andrea Maderni e Francesco Verga, gli affreschi raffiguranti la Madonna col Bambino e San Domenico di Guzmán, San Giuseppe e i Misteri, sono tutte opere degli anni 1746-1747; l’olio su tela ovale del 1840 con Sant'Abbondio vescovo è di Luigi Tagliana.
La seconda cappella a destra, di Sant'Antonio di Padova, sopra l’altare neoclassico del 1832 forse di Luigi Fontana, presenta la pala degli anni 1670-1682, raffigurante il Santo titolare e le anime purganti, opera di C. Tencalla. In controfacciata: nicchia battesimale affrescata nel 1742 con fonte lapideo del sec. XVI e coperchio ligneo del sec. XVII; gli oli su tela degli anni 1665-1670 sono di C. Tencalla.
Sopra il portale d’ingressso dell’annesso Oratorio dei Confratelli, eretto a partire dal 1752: affresco del 1899, opera di Emanuele Riva (n. 1860), raffigurante il Sacro Cuore; all’interno gli stucchi realizzati negli anni 1757-1758 costituiscono uno dei più significativi esempi di decorazione rocaille di impronta nordalpina nel Mendrisiotto; sull’altare: statua lignea del Crocifisso e paliotto in scagliola con la Maddalena, entrambi del sec. XVIII.
[modifica] Bibliografia
- B. Anderes, Guida d'Arte della Svizzera Italiana, Edizioni Trelingue, Lugano-Porza 1980, 335.
- AA.VV., Guida d’arte della Svizzera italiana, Edizioni Casagrande, Bellinzona 2007, 417..