Chiesa di San Giovanni Gualberto
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La chiesa di San Giovanni Gualberto si erge alla sommità della Valle Benedetta, una piccola frazione del comune di Livorno.
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[modifica] Storia
La costruzione della chiesa è legata alla soppressione, avvenuta nella seconda metà del XVII secolo, dell'Ordine dei Gesuati, che fino ad allora avevano tenuto l'antico eremo di Santa Maria alla Sambuca. I monaci, grazie all'opera di Colombino Bassi, riuscirono a costruire una nuova chiesa e annesso convento per i frati benedettini. I lavori cominciarono nel 1692 e si conclusero nel 1697. Scrive lo storico Piombanti che durante lo scavo delle fondazioni furono rinvenuti anche alcuni reperti archeologici, in seguito donati a Ferdinando de' Medici, figlio di Cosimo III. [1]
La chiesa, successivamente ampliata, passò poi alla Congregazione dei Camaldolesi fino al 1810; da allora fu solo parrocchia e nei primi anni del XX secolo contava 480 abitanti. [2]
[modifica] Descrizione
La chiesa si trova al termine di una suggestiva scalinata e presenta una facciata articolata mediante due piccole torri campanarie. L'interno, a croce latina con decorazioni tardobarocche, ha perso gran parte dell'arredo originario: restano da segnalare il gruppo scultoreo della Passione ed il crocifisso affiancato dalle statue della Madonna e di San Giovanni. Nell'edificio, dove è presente anche una cappella costruita su modello del Sacro Sepolcro di Gerusalemme, sono inoltre conservati dipinti su tela risalenti al XVIII secolo e raffiguranti l'Adorazione dei Magi e la Glorificazione di San Felice.
Particolarità interessante del tempio è da ricercare nella presenza di numerose opere d'arte contemporanea, cedute alla chiesa a partire dagli anni settanta del XX secolo da artisti appartenenti al Cenacolo della Valle Benedetta: tra queste è doveroso segnalare la Madonna del mare di Osvaldo Peruzzi e la Trasfigurazione di Cristo di Voltolino Fontani.
[modifica] Note
- ^ G. Piombanti, Guida storica ed artistica della città e dei dintorni di Livorno, Livorno 1903, pp.411-412.
- ^ Ibidem
[modifica] Bibliografia
- A. d'Aniello, Livorno, la Val di Cornia e l'Arcipelago, collana I Luoghi della Fede, Calenzano, 2000.
- G. Piombanti, Guida storica ed artistica della città e dei dintorni di Livorno, Livorno 1903.