Bupleurum
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Bupleuro |
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Bupleurum stellatum |
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Classificazione Cronquist | ||||||||||||||||||||
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Classificazione APG | ||||||||||||||||||||
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Nomenclatura binomiale | ||||||||||||||||||||
Bupleurum L., 1753 |
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Specie | ||||||||||||||||||||
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Bupleuro (Bupleurum L. 1753) è un genere di piante Spermatofite Dicotiledoni appartenenti alla famiglia delle Apiaceae, dall’aspetto di piccole erbacee annuali o perenni dalla tipica infiorescenza ad ombrella.
Indice |
[modifica] Sistematica
Il genere Bupleurum comprende un centinaio e oltre (fino a 200) di specie, secondo le varie classificazioni, in prevalenza proprie del Vecchio Continente (a parte qualche specie spontanea dell’Africa meridionale e dell’Asia). Nella nostra flora spontanea sono presenti una quindicina di tali specie.
Nelle classificazioni più vecchie la famiglia del genere Bupleurum è chiamata Ombrelliferae ma anche Umbelliferae.
Questo genere ha una grande variabilità (come del resto tutta la famiglia delle Apiaceae). Un buon elemento per distinguere le varie specie è il frutto : in ciascun achenio si distinguono due facce : una lungo la quale i 2 mericarpi sono in contatto fra di loro ed un’altra (la faccia opposta - dorsale) sulla quale sono presenti 5 nervi sviluppati a coste. Le dimensioni del frutto, la sua forma in generale, lo spessore, il tipo e la forma dei nervi e altre caratteristiche permettono di distinguere e quindi classificare le varie specie del genere.
Il genere Bupleurum fa parte della tribù delle Bupleureae definita dal botanico Kurt Sprengel (1766-1833), medico e botanico tedesco, nato il 3 agosto 1766 a Bodelkow in Pomerania, in una pubblicazione del 1820; a sua volta tale tribù è compresa nella sottofamiglia delle Bupleuroideae definita nel 1829 da Johann Heinrich Friedrick Link (Hildesheim, 2 febbraio 1767 – Berlino, 1 gennaio 1851) medico, botanico e naturalista tedesco. E’ da notare che in alcune classificazioni come sottofamiglia viene indicata la voce Apioideae.
Per approfondire, vedi la voce Specie di Bupleurum. |
[modifica] Etimologia
Il nome del genere deriva da due parole greche : bous e pleuron; che significano rispettivamente : “bue” e “costa”. Probabile riferimento alle rigature longitudinali delle foglie di alcune specie del genere. Questo nome venne usato per la prima volta da Ippocrate e quindi ripreso, in tempi relativamente moderni, dal Tournefort e da Linneo. Ma è ad opera del botanico francese Antoine-Laurent de Jussieu (1748-1836) che tale genere venne collocato nella famiglia delle Umbelliferae.
In tedesco le piante di questo genere vengono chiamate “Hasenoehrchen”, mentre in inglese si chiamano “Hare’s-ear” e in francese “Buplevre” o “Oreille de lievre” (nome quest’ultimo che in italiano viene riservato ad una particolare specie di questo genere : Bupleurum stellatum)
[modifica] Morfologia
L’aspetto di queste piante è fondamentalmente erbaceo, raramente arbustivo. Riferendoci soprattutto alle specie spontanee italiane, la forma biologica più frequente è terofita scaposa (T scap) : si tratta quindi in prevalenza di piante annue con asse fiorale allungato più o meno privo di foglie. Sono comunque presenti altri tipi di forme biologiche come ad esempio emicriptofite scapose.
[modifica] Radici
La radice, soprattutto per le specie più vigorose, è legnosa e perenne.
[modifica] Fusto
In genere il fusto è eretto e ramoso. Spesso alla sua base è presente un rizoma legnoso (non molto grande però). L’altezza della fusto (perlopiù glabro) varia da pochi centimetri fino a 1 o 2 metri.
[modifica] Foglie
Le foglie sono alterne, semplici e intere; sono inoltre persistenti e sessili ed abbraccianti il fusto ( perfogliate). Spesso le foglie basali sono riunite in una specie di rosetta ed hanno una forma lanceolata (sono molto più lunghe che larghe) o lineari – spatolate o anche nastriforme con delle nervature centrali.
[modifica] Infiorescenza
L’infiorescenza e formata da ombrelle composte da piccoli fiori (insignificanti e senza valore decorativo) dal colore verde – giallognolo. In certe specie la base dell’ombrella è attorniata da brattee ( involucro); mentre altre bratteole si possono trovare a protezione dei fiori ( involucretto). Si possono avere infiorescenze ad ombrelle composte (ombrella di ombrelle).
[modifica] Fiori
I fiori sono ermafroditi e generalmente attinomorfi e pentameri ( calice e corolla formata da 5 elementi). La dimensione dei fiori è piccola, ma sono nettariferi. E’ da notare che la funzione vessillare è svolta dall’infiorescenza nel suo complesso.
- Calice: il calice spesso è privo di denti apicali, oppure sono piccoli.
- Corolla: i petali sono interi, corti e spessi.
- Androceo: gli stami sono 5.
- Gineceo: i carpelli sono 2 con ovario infero biloculare; gli stili sono 2 e sono liberi e divergenti.
- Impollinazione : per entomogamia tramite insetti vari (ditteri, lepidotteri, imenotteri e coleotteri).
[modifica] Frutti
Il frutto è di tipo achenio (più precisamente diachenio, diviso in due acheni saldati lungo un'asse centrale) di forma ovoide con delle coste laterali più o meno evidenti.
[modifica] Diffusione e habitat
- Diffusione : questo genere è diffuso soprattutto nei paesi a clima freddo o temperato, raramente tropicale.
- Habitat : un habitat tipico per le specie di questo genere è fra le rupi o i luoghi sassosi, ma anche in luoghi erbosi asciutti o aridi e sterili o freschi.
[modifica] Usi
Le informazioni qui riportate hanno solo un fine illustrativo: non sono riferibili né a prescrizioni né a consigli medici - Leggi le avvertenze |
[modifica] Farmacia
In alcuni trattati si indicano le piante del genere Bupleurum capaci di un’azione psicotropa e ansiolitica. In altri si consigliano i decotti di Blupeurum per rilassare i tendini. Inoltre prodotti erboristici di questa specie vengono usati in chimopuntura (reumatismi autoimmuni).
[modifica] Cucina
Nelle nostre zone queste piante non sono molto conosciute come specie eduli, mentre in Giappone si consuma a scopo alimentare il Bupleurum falcatum (in quelle regioni esiste una normale coltivazione orticola di questa pianta).
[modifica] Giardinaggio
Queste piante, con il loro tipico aspetto, hanno interessato, da oltre due secoli, il giardino ornamentale : infatti la specie Bupleurum frutiscens si trovava in coltivazione nei giardini fin dalla metà del 1700; mentre il Bupleurum fruticosum (specie spontanea delle nostre isole) appare nei giardini spagnoli nella seconda metà dello stesso secolo.
Le piante di queste specie crescono bene in terreni poco fertili o quasi sterili e asciutti e comunque a composizione calcarea. I giardinieri in genere ne piantano alcuni cespi qua o là oppure in aiuole a formazioni miste. A volte possono servire egregiamente come siepi di separazione.
[modifica] Curiosità
Il botanico svedese Carl Peter Thunberg (Jönköping, 11 novembre 1743 - Thunaberg, presso Uppsala, 8 agosto 1828), soprannominato il Linneo giapponese, in uno dei suoi viaggi in Oriente, descrisse una curiosa pianta giapponese : il Bupleurum giganteum; la cui tomentosità permetteva agli abitanti di quella regione di farne indumenti di tipo lanoso. Tale notizia comunque in seguito non fu mai confermata.
[modifica] Bibliografia
- Giacomo Nicolini. Enciclopedia Botanica Motta. Volume primo . Milano, Federico Motta Editore, 1960. pag. 366
- Sandro Pignatti. Flora d'Italia. Volume secondo. Bologna, Edagricole, 1982. pag. 212 ISBN 8850624492
[modifica] Altri progetti
- Wikimedia Commons contiene file multimediali su Bupleurum
- Wikispecies contiene informazioni su Bupleurum
[modifica] Collegamenti esterni
- Botanica Sistematica. URL consultato il 05-03-2008.
- ZipcodeZoo.com. URL consultato il 05-03-2008.
- Index synonymique de la flore de France. URL consultato il 05-03-2008.
- Crescent Bloom. URL consultato il 05-03-2008.
- Flora Europaea - Royal Botanic Garden Edinburgh. URL consultato il 05-03-2008.