Bolscevismo
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Il bolscevismo è stata una corrente rivoluzionaria sorta in Russia nel 1903, che prese il potere nel paese nel novembre 1917. Il movimento prese questo nome perché vinse, contro i menscevichi, al II congresso del Partito Operaio Socialdemocratico Russo. Erano detti bolscevichi i suoi appartenenti, con il significato appunto di "maggioritari" in russo.
"Bolscevico" dalla Rivoluzione d'Ottobre in poi ha iniziato ad indicare chi, in tutto il mondo, si fa promotore di una visione analoga a quella dei bolscevichi russi.
I bolscevichi ritenevano che in Russia il proletariato dovesse guidare una rivoluzione sociale in alleanza con i contadini poveri, cioè che il ruolo del partito era quello di agire come estrema opposizione rivoluzionaria, mentre la visione dei menscevichi era quella di un approccio graduale al socialismo, che in Paesi arretrati come la Russia avrebbe dovuto essere preparato prima da un consolidamento del potere della borghesia. I bolscevichi abbracciavano le tesi di Lenin, esposte nel suo libro Che fare?, scritto in preparazione del congresso del 1903, in cui Lenin criticava profondamente lo spontaneismo che fino a quel momento aveva caratterizzato la politica dei progressisti russi. Dopo la Rivoluzione di Febbraio del 1917 (e in particolare dopo il ritorno in Russia di Lenin) i bolscevichi si staccarono del tutto dai menscevichi. Però bisogna ricordare che sia bolscevichi sia menscevichi facevano parte di un partito che voleva rivoluzionare il sistema politico.