Armonica a bicchieri
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L'armonica a bicchieri (o glassarmonica) è uno strumento piuttosto inusuale e di raro utilizzo nella musica colta, in quanto si rifà ad una tradizione popolare tirolese.
[modifica] Origini e attualità
Venne utilizzata a partire dal XIII secolo (1762, Benjamin Franklin) e in seguito Mozart, Beethoven, Johann Adolph Hasse, Carl Philipp Emmanuel Bach, Donizetti (la scena della pazzia della Lucia di Lammermoor e la cavatina di Elisabetta Par che dica ancora da Il castello di Kenilworth), Richard Strauss stesso compose per questo strumento.
La glassarmonica utilizza, in luogo di normali tasti da pianoforte, una serie di calotte di vetro poste orizzontalmente in ordine di grandezza, e quindi d'intonazione. Queste sono attraversate da un'asta girevole che le fa quindi muovere circolarmente. Tramite motore elettrico o pedale, l'asta viene fatta girare a velocità continua, mentre l'esecutore produce il suono poggiando le dita (opportunamente inumidite con acqua) sulle varie calotte producendo per sfregamento un suono vellutato e cristallino al tempo stesso.
Le calotte che producono gli accidenti (diesis o bemolle) sono segnate da una striscia colorata per orientare l'esecutore.
La glassarmonica è oggi pressoché sconosciuta, anche se si sta cercando di renderla più nota, perlomeno nell'ambito classico.
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