Apparato centrale elettrico

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L'apparato centrale elettrico, identificato anche con l'acronimo ACE è un apparato centrale di manovra degli scambi e dei segnali che utilizza la corrente elettrica per la trasmissione del comando del moto di manovra.

L'impianto si avvale di motori elettrici per il movimento degli aghi degli scambi e per la disposizione dei segnali. Sul banco di manovra di un impianto "ACE" si trovano tante leve quanti sono i deviatoi da azionare, altre quanti sono i segnali da disporre e altre ancora che azionano i passaggi a livello. Nelle stazioni più grandi possono esserci anche delle leve che comandano gli itinerari stabiliti e leve per il comando dei segnali bassi, o marmotte. Tutte le leve sono collegate con una serratura meccanica interna che blocca ogni disposizione incorente con le manovre volute evitando ogni possibile errore umano.

Le operazioni necessarie per ricevere un treno in una stazione consistono in un impianto "ACE" nell'azionamento delle leve necessarie a disporre nella posizione voluta gli scambi, nella chiusura dei passaggi a livello interessati, nella disposizione rovesciata della leva di itinerario e di quella del segnale che si disporrà a via libera per l'ingresso. L'ingresso del treno in stazione o nel binario predisposto provocherà l'occupazione del circuito di binario e la disposizione a via impedita del segnale superato e, inoltre, lo sblocco delle leve prima vincolate che potranno essere rimesse in posizione di riposo, per una successiva manovra.

L'apparato nella foto consta di poche leve perché vengono per lo più utilizzate dal Capostazione per chiedere e concedere dei "consensi" ai deviatori che operano in una o più cabine. Questi ausiliari hanno a disposizione apparati del tutto simili con i quali comandano la "vera" manovra dei deviatori, dei P.L., dei segnali. I "consensi" inviati dal Capostazione gli permettono la gestione dei movimenti di treni e manovre nel piazzale senza una manipolazione continua delle leve che impegnerebbe il Capostazione per troppo tempo in relazione alle numerose attività assegnategli.

Un limite dell'impianto ACE è il lungo tempo di attesa perché non permette alcun altro azionamento se prima tutto l'itinerario predisposto non è stato "occupato". Non permette inoltre alcun tipo di telecomando dell'impianto che richiede sempre un operatore presente sul posto. È invece consentita -quando necessario- la disabilitazione della stazione. In questo caso la stazione diventa, in genere, Posto di Blocco Intermedio (PBI) nel quale non è consentito lo spostamento dei deviatoi ma permette il solo distanziamento dei treni.

Il primo impianto in Italia in cui gli scambi venivano mossi da motore elettrico fu installato nel 1924, nella stazione di Sestri Levante; era un apparato del tipo Westinghouse. L'anno dopo vennero installati in altre stazioni apparati motori per scambi, sistema AEG, costruiti dalla OMS, (Officine Meccaniche Servettaz), di Savona. A partire la 1935 vennero installati apparati motori IVEM del tipo unificato che poi fu esteso gradualmente a tutta la rete ferroviaria FS.