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Medici Senza Frontiere - Wikipedia

Medici Senza Frontiere

Da Wikipedia, l'enciclopedia libera.

Premio Nobel
Nobel per la pace
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Medici Senza Frontiere (per brevità MSF, nota anche come Médecins Sans Frontières, Doctors Without Borders, Médicos Sin Fronteras) è un'organizzazione internazionale privata che si prefigge lo scopo di portare soccorso sanitario ed assistenza medica nelle zone del mondo in cui il diritto alla cura non sia garantito.

Indice

[modifica] Nascita e missione

È stata fondata nel 1971 da alcuni medici francesi, tra cui Bernard Kouchner. Oggi è attiva in 18 paesi del mondo industrializzato e interviene in attività di assistenza in più di 80 paesi.

È un'organizzazione che si professa indipendente rispetto a governi e partiti politici e agisce senza porre discriminazioni di razza, religione, sesso o opinione.

Parte integrante della sua missione è testimoniare delle violazioni dei diritti umani cui si trova ad assistere nel corso dei suoi interventi.


[modifica] Organizzazione

MSF è costituita da 5 sezioni operative in Francia, Belgio, Svizzera, Paesi Bassi e Spagna che gestiscono direttamente i progetti nelle aree di intervento, e da 14 sezioni partner (Australia, Austria, Canada, Danimarca, Germania, Giappone, Grecia, Hong Kong, Italia, Lussemburgo, Norvegia, Regno Unito, Stati Uniti, Svezia) che sostengono i progetti con:

  • attività di raccolta fondi;
  • reclutamento dei volontari;
  • informazione sui media;
  • sensibilizzazione dell'opinione pubblica.

Alcune delle sezioni partner gestiscono dei progetti sul terreno, per delega di una delle sezioni operative. In questo ambito, MSF Italia gestisce, dall'inizio del 2005, dei progetti in Perù, Colombia, Haiti, Etiopia e tutti i progetti sul territorio italiano. In Italia MSF è un'Organizzazione non governativa, e dal 1998 anche una Onlus legalmente riconosciuta.

[modifica] Il Premio Nobel

Nel 1999 Medici Senza Frontiere ricevette il Premio Nobel per la pace, con la seguente motivazione:

"Il Comitato norvegese del Nobel ha deciso di premiare con il Premio Nobel per la Pace per il 1999 Medici Senza Frontiere (MSF), come riconoscimento per il lavoro umanitario pionieristico che l’organizzazione ha realizzato in vari continenti. Fin dalla sua fondazione nei primi anni ’70, MSF ha aderito al principio fondamentale che tutte le vittime di un disastro, sia naturale sia di origini umane, hanno diritto a un’assistenza professionale, fornita con le maggiori celerità ed efficienza possibili. I confini nazionali e le circostanze e le simpatie politiche non devono influenzare la decisione su chi debba ricevere aiuto umanitario. Mantenendo un alto livello di indipendenza, l’organizzazione è riuscita a portare avanti questi ideali. Intervenendo con rapidità, MSF porta all’attenzione pubblica le catastrofi umanitarie, e segnalando le cause di tali catastrofi, l’organizzazione aiuta a formare la pubblica opinione contro la violenza e l’abuso di potere.
In situazioni critiche, segnate dalla violenza e dalla brutalità, il lavoro umanitario di MSF ha permesso all’organizzazione di creare aperture per contatti fra le parti opposte. Allo stesso tempo, ogni aiuto coraggioso e disponibile al sacrificio mostra alle vittime un volto umano, testimonia il rispetto per la dignità della persona ed è una fonte di speranza per la pace e la riconciliazione".

MSF ha deciso di investire simbolicamente i fondi ricevuti con il Nobel nel lancio della Campagna per l’Accesso ai Farmaci Essenziali [1]. La Campagna è da anni impegnata in azioni di monitoraggio e denuncia per individuare e modificare i meccanismi di mercato che stanno all’origine dell’inaccessibilità dei farmaci essenziali per milioni di persone prive di risorse economiche. Oltre 30 anni di esperienza sul campo hanno infatti dimostrato che la mancanza di cure uccide più di guerre e catastrofi naturali.

[modifica] Esponenti ed attività

L'infettivologo Carlo Urbani, morto nel marzo 2003 in Vietnam mentre si occupava dell'emergenza SARS, è stato membro e presidente di MSF Italia.

[modifica] Lo Tsunami

In occasione della tragedia dello Tsunami, il 29 dicembre 2004, 72 ore dopo che il violento maremoto del 26 dicembre aveva colpito il Sudest asiatico, i primi volontari di MSF avevano già raggiunto le zone maggiormente colpite.

Dopo una prima valutazione dei bisogni, MSF aveva deciso di concentrare le proprie azioni principalmente nella provincia di Aceh, a nord dell’isola di Sumatra, in Indonesia, e lungo le coste settentrionali, orientali e meridionali dello Sri Lanka. All’indomani dello Tsunami, il 27 dicembre, MSF aveva lanciato una campagna di raccolta fondi straordinaria per raccogliere almeno 1,5 milioni di euro per avviare i primi soccorsi. MSF era consapevole del fatto che l’immediatezza dell’intervento avrebbe potuto fare la differenza nel salvare la vita a migliaia di persone.

In pochi giorni, MSF aveva già ricevuto oltre 90 milioni di euro a livello internazionale. Solo in Italia, erano stati raccolti 9 milioni di euro. Cifre che superavano i bisogni finanziari preventivati da MSF per fare fronte alle conseguenze dello Tsunami: MSF, in quanto organizzazione di soccorso medico, è infatti intervenuta in un’ottica di risposta dell’emergenza umanitaria, e non in un’ottica di ricostruzione e sviluppo di lungo periodo, ambiti di competenza di altre organizzazioni.

Per questo motivo, con una decisione assai controversa e dibattuta in Italia e nel resto del mondo, MSF, già il 4 gennaio 2005, e cioè dopo soli 9 giorni dallo Tsunami, aveva annunciato la sospensione della raccolta fondi dedicata all’emergenza Tsunami. Un'iniziativa ampiamente riportata dai mass media italiani e da quelli del resto del mondo [2].

[modifica] Raccolta fondi

L'attività di Medici Senza Frontiere viene finanziata con donazioni. La maggior parte di queste donazioni (circa l'85%) proviene da sostenitori privati (in Italia, i sostenitori abituali di MSF sono circa 250.000). Una piccola percentuale delle donazioni è dovuta all'azione dei "dialogatori", in genere studenti universitari, che pubblicizzano le iniziative di MSF per le strade.

[modifica] Campagne attuali

Attualmente MSF-Italia è impegnata in due importanti azioni di sensibilizzazione.

  • La prima per chiedere alla multinazionale farmaceutica Novartis di rinunciare a una causa intentata contro il Governo Indiano che – se vinta – limiterebbe ulteriormente la disponibilità di farmaci economici e di qualità per i Paesi più poveri.
  • La seconda iniziativa – intitolata "Dimmi di più" – mira a chiedere ai direttori dei principali giornali e TG italiani di dedicare più spazio a ciò che accade nei Paesi più poveri e alle crisi umanitarie.

[modifica] Principi

I volontari di Medici Senza Frontiere sono obbligati a seguire questi principi, in tutte le parti del mondo in cui l'associazione è presente:

  • i Medici Senza Frontiere – MSF prestano la loro opera di soccorso alle popolazioni povere, alle vittime delle catastrofi di origine naturale o umana, alle vittime della guerra, senza discriminazione alcuna, sia essa razziale, religiosa, filosofica o politica;
  • operando nello spirito di neutralità e in completa imparzialità, i Medici Senza Frontiere rivendicano, in nome dell’etica professionale universale e del diritto all’assistenza umanitaria, la totale libertà nell’esercizio della loro funzione;
  • si impegnano a rispettare i principi deontologici previsti dalla professione nonché a mantenere una totale indipendenza da qualsiasi potere e da ogni forza politica, economica o religiosa;
  • in qualità di volontari, sono al corrente dei rischi e dei pericoli presenti nelle missioni che compiono astenendosi, quindi, dal reclamare, per sé o per altri aventi diritto, compensi diversi da quelli che l’associazione sarà in grado di fornire loro.

[modifica] Critiche

Il quotidiano Liberazione, nel 2006, ha pubblicato un articolo in cui si sosteneva che i dialogatori di MSF siano in effetti niente più che impiegati di call center, con condizioni contrattuali particolarmente sfavorevoli.[3]

[modifica] Altre ONG "Senza Frontiere"

[modifica] Note

[modifica] Collegamenti esterni

Progetto Solidarietà
Solidarietà: Volontariato · Beneficenza · Non profit · ONG · ONLUS · GAS · Cooperative
Problematiche: Malattie · Razzismo · Guerra · Analfabetismo · Inquinamento · Immigrazione
Diritti umani: Giustizia · Uguaglianza · Libertà · Pace · Salute · Istruzione · Sviluppo sostenibile


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