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Luciano Spalletti - Wikipedia

Luciano Spalletti

Da Wikipedia, l'enciclopedia libera.

Luciano Spalletti
{{{didascalia}}}
Dati biografici
Nome Luciano Spalletti
Nato 7 marzo 1959
Certaldo, FI
Paese
Nazionalità bandiera Italia
Passaporto {{{passaporto}}}
Morto
Altezza cm
Peso kg
Dati agonistici
Disciplina Calcio
Specialità {{{specialità}}}
Categoria {{{categoria}}}
Record
Ranking {{{ranking}}}°
Ruolo Allenatore
(Centrocampista da calciatore)
Squadra Template:Roma
Ritirato {{{Terminecarriera}}}
Carriera
Giovanili
Club professionistici  
1984-1985 Castelfiorentino  ? (?)
1985-1986 Entella  ? (?)
1990-1991 Viareggio 29 (1)
1991-1993 Empoli 53 (3)
Nazionale
Carriera da allenatore
1993-'98 Empoli
1998-'99 Sampdoria
1999-'00 Venezia
2000-'01 Udinese
2001-'02 Ancona
2002-'05 Udinese
2005- Roma
Incontri disputati

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Palmarès
Il simbolo → indica un trasferimento in prestito

Luciano Spalletti (Certaldo7 marzo 1959) è un ex calciatore e allenatore di calcio italiano, attualmente responsabile tecnico della As Roma.


Indice

[modifica] Carriera

[modifica] Calciatore

La sua attività calcistica inizia molto presto, quando all'età di 12 anni si è iscrive al N.A.G.C. della Fiorentina (insieme a Luciano Venturini, altro ex giocatore viola degli anni '80, col quale condivideva i viaggi da Empoli a Firenze). A 13 anni vince il suo primo torneo (svoltosi a Prato) come giovane calciatore ed a 14 anni incontra una squadra di alto rango per la prima volta; gioca e vince difatti contro la Juventus al Torneo San Michele a Firenze. Passa poi al Club Sportivo Firenze, gloriosa storica società del calcio fiorentino, con la quale finisce l'attività giovanile per poi passare ai campionati dilettantistici. Inizia così una discreta carriera da giocatore, curiosamente svolta interamente in compagini liguri e toscane come centrocampista in serie minori e arriva al massimo in Serie C con Empoli e Viareggio, squadra nella quale gioca dal 1985 al 1990 diventandone capitano ed uomo-simbolo. Chiude a 34 anni, nel torneo di Serie C1 1992-93 con la maglia dell'Empoli guidato allora da Francesco Guidolin. Nell'ultima stagione colleziona 22 presenze e 2 reti.

[modifica] L'esperienza allo Spezia

È rimasto assai legato alla città ligure, dove sfiorò per due volte la promozione in Serie B nel 1987-88 e 1988-89. Giunse allo Spezia, neopromosso in C1, nella stagione 1986-87, al seguito di Giampiero Ventura; ebbe maggior fortuna dell'allenatore, presto esonerato, e contribuì al raggiungimento di una salvezza insperata sotto la guida di Sergio Carpanesi.

Spalletti giocò con la maglia bianca dei liguri praticamente in ogni ruolo e rimase un idolo per i tifosi dello Spezia che ne apprezzavano la simpatia e il buon rendimento in campo: i tifosi spezzini lo invitarono e acclamarono in occasione delle celebrazioni del centenario della squadra, avvenuto nel 2006. Spalletti, che nel frattempo allenava la Roma, nonostante i giallorossi avessero giocato proprio la serata precedente una dura partita nel posticipo serale contro l'Inter, chiese alla sua squadra di sostenere l'allenamento il lunedì mattina successivo anziché, come previsto, nel pomeriggio, per poter comunque dirigere personalmente la seduta a Trigoria e poi raggiungere La Spezia con la sua auto per partecipare ai festeggiamenti.

[modifica] Allenatore

[modifica] Gli esordi da allenatore

Appena chiusa la carriera di calciatore, Spalletti esordì nel 1993 come allenatore in Serie C1, sulla panchina dell'Empoli, subentrando a Luciano Donati a 6 giornate dalla fine del torneo, con la squadra sull'orlo della retrocessione. Tuttavia gli azzurri riuscirono a salvarsi ai play-out, dove superarono l'Alessandria.

[modifica] L'Empoli e la scalata alla serie A

Seguì una stagione di transizione, nel 1994-95, nel corso della quale Spalletti trovò alle sue dipendenze un giovane centravanti, Vincenzo Montella, con cui già l'allenatore fiorentino aveva giocato nell'ultimo anno da calciatore. Montella lascerà l'Empoli al termine della stagione, e reincontrerà Spalletti nella Capitale.

Dalla stagione 1995-96 iniziò un ciclo di grandi vittorie per l'Empoli di Spalletti, che vinse una Coppa Italia di Serie C ai danni del Monza, ma soprattutto ottenne la promozione in Serie B grazie alla doppia vittoria in entrambe le gare play-off contro il Como. Spalletti ed il suo Empoli riuscirono a risvegliare l'entusiasmo dei tifosi nella cittadina toscana, anche grazie all'ottimo rendimento della stagione 1996-97, in cui gli azzurri conquistarono la Serie A esprimendo un gioco spettacolare.

Il doppio salto fu un premio per Spalletti e per il presidente toscano Corsi, che videro premiata la loro scelta di plasmare giocatori giovani, presto protagonisti in grandi club italiani come Montella, Birindelli, Tricarico e Di Natale. Pur senza un grosso budget e senza nomi altisonanti, l'Empoli seppe dimostrarsi all'altezza della Serie A e conquistò la salvezza con una giornata di anticipo nel campionato 1997-98.

[modifica] Altre esperienze da allenatore

Seguirono successivamente le esperienze alla Sampdoria (1998, esonerato e successivamente richiamato), al Venezia (1999, dove venne esonerato), all'Udinese (2000) e all'Ancona (2001), dove sostituì Fabio Brini da Gennaio ed ottenne una insperata salvezza dopo un inizio non esaltante ed alcune scelte discutibili (l'esclusione dell'idolo della curva Pietro Parente dalla rosa fu quella più eclatante); ad Ancona è tuttora ricordato con grande stima ed affetto nonostante il breve periodo di militanza (6 mesi).

[modifica] Nuovi successi ad Udine

Spalletti riapprodò alla guida di un'Udinese in piena crisi di gioco nel marzo 2001; chiamato a sostituire Luigi De Canio, l'allenatore fiorentino riuscì a traghettare la squadra verso la salvezza, conquistata alla penultima giornata.

All'inizio della stagione 2002-03 Spalletti fece ritorno ad Udine, dove trovò una società organizzata e ambiziosa; per due volte, conquistando prestigiose posizioni di classifica, i bianconeri ottennero la partecipazione alla Coppa UEFA, esprimendo un gioco offensivo ed avvincente. Il sorprendente quarto posto ottenuto al termine della stagione 2004-05 valse la prima qualificazione alla Champions League della storia del club. Al termine di quello stesso campionato, Spalletti annunciò la sua intenzione di abbandonare l'Udinese, che lo rese dunque libero sul mercato.

Ad Udine Spalletti lanciò calciatori di primo piano come Iaquinta, Muntari, Di Michele, Antonio Di Natale e Pizarro, che lo raggiunse in seguito alla Roma.

[modifica] La chiamata della Roma e la consacrazione

Nell'estate dello stesso anno venne ingaggiato dalla Roma, allora in cerca di un allenatore che potesse risollevare le sorti della squadra, che l'anno prima aveva vissuto una stagione fallimentare.

Il modulo di Luciano Spalletti alla guida della Roma: il 4-2-3-1
Il modulo di Luciano Spalletti alla guida della Roma: il 4-2-3-1

Nelle prime giornate del campionato 2005-06 la Roma faticò, anche a causa di un blocco del mercato estivo imposto per le vicissitudini conseguite all'acquisto del difensore Mexes dall'Auxerre, blocco che impedì alla società di rinnovare al meglio la squadra. Da dicembre però, dopo la partenza di Antonio Cassano per il Real Madrid, la squadra diede il via ad un ciclo positivo che raggiunse il suo apice nella vittoria del derby contro la Lazio, con una serie di undici vittorie consecutive che riportarono in auge la squadra e che rappresentarono un nuovo record per la Serie A. Alla fine della stagione, la formazione dell'allenatore toscano chiuse al quinto posto; i declassamenti di Juventus, Milan e Fiorentina per le vicende del caso Calciopoli proiettarono però la Roma al secondo posto, che valsero a Spalletti la seconda qualificazione consecutiva da allenatore alla Champions League.

La stagione successiva non comincia nei migliore dei modi: la squadra di Spalletti infatti esce sconfitta per 4-3 nella finale della Supercoppa Italiana contro l'Inter (pur conducendo alla fine del primo tempo per 3-1). All'inizio del campionato 2006/2007 Spalletti ripresenta lo stesso fortunato schema di gioco che l'aveva portato a battere il record di vittorie consecutive in campionato, confermando un gioco brillante che regalerà soddisfazioni importanti (due vittorie a San Siro nella stessa stagione contro Milan e Inter), ma che non le permetterà di andare oltre il secondo posto, dietro all'Inter. Lo stesso anno la Roma è impegnata anche nella UEFA Champions League; dopo il turno preliminare in cui si qualifica seconda (alle spalle del Valencia e davanti a Olympiakos e Shakhtar Donetsk) affronta i favoriti alla vittoria finale del Lione, contro cui pareggiano in casa per 0-0 e vincono 2-0 in trasferta. Nei quarti di finale quindi la Roma affronta il Manchester United, e, pur avendo riportato una vittoria per 2-1 nella partita d'andata, la squadra capitolina crolla in trasferta perdendo clamorosamente per 7-1, venendo così eliminata. Sempre nello stesso anno, la Roma vince la Coppa Italia contro l'Inter (andata a Roma vinta con un clamoroso 6-2, ritorno a Milano perso 2-1) dopo aver eliminato la Triestina, il Parma e il Milan. Si tratta del primo, prestigioso trofeo per l'allenatore di Certaldo. Il 19 agosto 2007 Spalletti conquista con la Roma la sua prima Supercoppa italiana, la seconda della storia del club capitolino. La squadra giallorossa si impone a San Siro per 1-0 con gol di De Rossi su calcio di rigore.

Nella stagione 2007/2008 la squadra giallorossa conferma la sua crescita. Spalletti conduce la squadra capitolina oltre ogni aspettativa, migliorando un gioco già collaudato definito dagli esperti come il migliore in europa e togliendosi numerose soddisfazioni come l'eliminazione del Real Madrid negli ottavi di Champions League, battuti per 2-1 all'Olimpico e 1-2 al Santiago Bernabéu. Ancora una volta però la squadra guidata da Luciano Spalletti viene eliminata dal Manchester United nei quarti di finale, risultando sconfitta in entrambe le gare disputate ma mostrandosi, a differenza della stagione precedente, all'altezza dell'undici anglosassone. Nel campionato la Roma colleziona due importanti record personali, 24 vittorie in campionato e 82 punti in 34 partite che permettono a Luciano Spalletti di laurearsi vice-campione d'italia per il secondo (terzo) anno consecutivo, a soli 3 punti dall'Inter. Il 24 Maggio in partita secca allo Stadio Olimpico, la sua formazione, raggiungendo la finale per la quarta volta consecutiva, ha poi vinto la finale di Coppa Italia, ancora contro l'Inter, squadra campione d'Italia.


[modifica] Palmarès

[modifica] Allenatore

[modifica] Competizioni nazionali

Empoli: 1995/1996
Empoli: 1995/1996
Empoli: 1996/1997
Roma: 2006/2007, 2007/2008
Roma: 2007

[modifica] Individuale

Migliore allenatore: 2006, 2007
Predecessore: Migliore allenatore Successore: [[Immagine:{{{immagine}}}|30x30px]]
Fabio Capello 2006, 2007 - I
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Fabio Capello {{{data}}} -
Predecessore: Allenatori vincitori della Coppa Italia Successore: [[Immagine:{{{immagine}}}|30x30px]]
Roberto Mancini 2007, 2008 detentore I
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Predecessore: Allenatori vincitori della Supercoppa italiana Successore: [[Immagine:{{{immagine}}}|30x30px]]
Roberto Mancini 2007 detentore I
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