Gambero Rosso
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Il Gambero Rosso è una rivista culinaria nata nel 1986.
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[modifica] Fondazione
All'inizio è stato un supplemento di otto pagine all'interno del manifesto, uscito per la prima volta il 16 dicembre del 1986. Il direttore e fondatore è stato Stefano Bonilli, giornalista del quotidiano dal 1971 al 1982, poi redattore della trasmissione televisiva Di tasca nostra; diretta da Tito Cortese, in onda su Rai Due. Il supplemento è stato disegnato dal grafico Piergiorgio Maoloni, uno dei più importanti e innovativi degli anni Ottanta e Novanta.
[modifica] Sviluppi
Il Gambero Rosso ha contribuito in modo determinante a far conoscere l'associazione "Arci Gola", divenuta successivamente "Slow Food", della quale lo stesso Bonilli è uno dei firmatari del documento di fondazione.
Nel 1987 nasce la srl Gambero Rosso Editore che pubblica, insieme con Slow Food, la guida "Vini d'Italia", curata da Daniele Cernilli e Carlo Petrini, che diventa in breve tempo una delle più autorevoli guide dei vini italiani, sia a livello nazionale che internazionale.
Nel 1990 nasce la guida "Ristoranti d'Italia" del Gambero Rosso, ed anche questa diverrà ben presto una delle tre prime guide del settore insieme con la Guida Michelin e L'Espresso.
Nel 1992 esce il primo numero della rivista mensile, anche grazie all'ingresso nella società Gambero Rosso Editore del Gruppo Espresso, che vi rimarrà però solo per un anno circa. Nel 1999 il Gambero Rosso firma un accordo con Rai Sat, presieduta dall'ingegner Mattucci, per la creazione di un canale tematico dedicato a cibo e vino. Il canale viene diretto da Stefano Bonilli fino a quando, nel maggio del 2008, si dimette in disaccordo con la strategia editoriale della proprietà.[1]
Nell'ottobre del 2002 viene inaugurata a Roma, sulle rive del Tevere, la "Città del gusto", un'iniziativa assolutamente innovativa che in 10.000 mq. comprende studi televisivi, teatro della cucina, scuole, wine bar, osteria e pizzeria. Questo tipo di struttura, unica al mondo [citazione necessaria], nasce senza alcun aiuto pubblico ma con un investimento di GRH e di un fondo di investimento.