Denílson de Oliveira
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Denílson | ||
Dati biografici | ||
Nome | Denílson de Oliveira Araújo | |
Nato | 24 agosto 1977 San Paolo del Brasile |
|
Paese | Brasile | |
Altezza | 177 cm | |
Peso | 65 kg | |
Dati agonistici | ||
Disciplina | Calcio | |
Ruolo | Centrocampista | |
Squadra | Palmeiras | |
Carriera | ||
Giovanili | ||
?-1994 | San Paolo | |
Club professionistici | ||
1994-1998 | San Paolo | 96 (8) |
1998-2000 | Betis | 67 (5) |
2000 | → Flamengo | 11 (3) |
2001-2005 | Betis | 118 (8) |
2005-2006 | Bordeaux | 31 (3) |
2006-2007 | Al-Nasr | 15 (3) |
2007-2008 | Dallas | 8 (1) |
2008- | Palmeiras | 0 (0) |
Nazionale | ||
1996-2003 | Brasile | 61 (9) |
Palmarès | ||
Mondiali di calcio | ||
Argento | Francia 1998 | |
Oro | Giappone-Corea 2002 | |
Copa América | ||
Oro | Bolivia 1997 | |
Il simbolo → indica un trasferimento in prestito |
Denílson de Oliveira Araújo , noto semplicemente come Denílson (San Paolo del Brasile, 24 agosto 1977) è un calciatore brasiliano. Essendo mancino, il fantasista ha sempre prediletto giocare sulla fascia sinistra. Alla fine degli anni novanta ha goduto di popolarità planetaria, ed era considerato una stella indiscutibile del panorama calcistico mondiale. Tuttavia, la carriera di Denílson non si è mantenuta ai livelli iniziali, e non gli ha consentito di prendersi significative soddisfazioni con i suoi club. Non ha mai indossato la maglia di club europei di primo piano. Giocatore dalla classe purissima, è da considerarsi una delle più clamorose ed inspiegabili meteore della storia del calcio. Con la sua Nazionale ha preso parte a 2 mondiali: Francia 1998, dove ha ben figurato, e Corea Giappone 2002, dove si è laureato Campione del Mondo (pur non essendo tra i principali protagonisti dell'impresa brasiliana). Attualmente gioca nella Série A brasiliana con la maglia del Palmeiras.
Indice |
[modifica] Carriera
[modifica] Gli esordi nel San Paolo (1994-1998)
Denílson inizia la sua carriera con la maglia del San Paolo, formazone con la quale gioca dal 1994 al 1998, disputando in tutto 96 partite con 8 goals nel Campionato brasiliano. Nella squadra brasiliana esprime al massimo il suo talento, tanto da guadagnarsi la convocazione nella Seleção, con la quale fa il suo debutto nel novembre 1996 contro il Camerun. Il Mondo intero ha modo di apprezzare il talento funambolico del giocatore nel Torneo di Francia, disputatosi nel 1997, un quadrangolare che voleva fungere da anteprima dei Mondiali dell'anno successivo, e che vedeva opposte Francia, Italia, Inghilterra e Brasile. Il Torneo viene ricordato, oltre che per una celebre punizione calciata da Roberto Carlos in Francia-Brasile, anche per la consacrazione internazionale di Denílson, i cui dribbling attirarono l'attenzione del pubblico in particolar modo nel match contro l'Italia.
Sempre nel 1997 prende parte alla Confederations Cup (5 partite, 1 goal) e alla Copa América (5 partite, 1 goal) con la sua Nazionale, vincendo entrambe le competizioni. Nel biennio 1997-1998 la sua carriera tocca il culmine, raggiundendo livelli di condizione fisica e popolarità che non si ripeteranno più negli anni successivi. Il suo "doppio passo", mossa di cui è ritenuto uno dei pionieri e che spesso ripeteva in serie lunghissime al fine di ingannare i difensori avversari, diventa celebre in tutto il Mondo. Il giocatore è anche protagonista di spot televisivi, spesso con altri membri del Brasile. Nel 1998 partecipa ai Mondiali in Francia, calcando il terreno di gioco in tutte le 7 gare disputate dalla Seleção. Il buon Mondiale disputato dal giocatore da vita ad una vera e propria asta tra i maggiori club europei: tra le altre anche Milan, Inter e Juventus sono interessate al giocatore.
[modifica] Betis Siviglia, Flamengo (2000) e ritorno al Betis (1998-2005)
A sorpresa la spunta il Real Betis di Siviglia. Gli spagnoli investono una cifra considerevole sul talentuoso giocatore brasiliano, versando nelle casse del San Paolo circa 32 milioni di euro, corrispondenti a circa 60 miliardi delle vecchie lire. Convintissima di avere acquistato un nuovo fenomeno, la formazione spagnola stabilisce la clausula rescissoria del contratto del calciatore ad una cifra esorbitante (si parla addirittura di 750 miliardi di lire). Ma Denílson in Andalusia non soddisfa a fondo le grandissime aspettative del pubblico e della dirigenza del club: il suo talento non è in discussione, ma l'eccessivo individualismo e la poca concretezza sotto porta fanno del giocatore un elemento non decisivo per la sua squadra. L'impatto con il calcio europeo segna, quindi, un primo ridimensionamento della fama e della carriera del giocatore, comunque non aiutato da compagni di livello significativo.
La prima stagione in Spagna, quella 1998-1999, si conclude per Denílson con 35 presenze e 2 reti nella Liga. L'annata successiva, 1999-2000, vede Denílson sul terreno di gioco 32 volte (3 goals), e si conclude addirittura con una clamorosa retrocessione del Real Betis. Denílson viene ceduto in prestito alla formazione brasiliana del Flamengo di Rio De Janeiro. Col suo ritorno in patria si spera di far ritrovare al giocatore i fasti degli anni precedenti.
Nel secondo semestre del 2000, Denílson, con la maglia rossonera carioca, scende in campo 11 volte segnando 3 goals nel campionato brasiliano. Ad inizio 2001, fa ritorno al Betis, contribuendo, con le sue 21 presenze (1 goal) al ritorno nella Primera División della Liga dei bianco-verdi dell'Andalusia. Il 2001 lo vede anche impegnato, con la maglia del Brasile, nella Copa América del 2001 [1]. L'edizione di quell'anno fu un vero fallimento per la Seleção, eliminata ai quarti di finale dal modesto Honduras, ripescato in sostituzione dell'Argentina, che non volle partecipare a causa della guerra in Colombia, che ospitava la manifestazione. Tuttavia Denílson diede un buon contributo, segnando 2 reti in 4 gare disputate.
Nel 2001-2002 gioca, con il neo-promosso Betis, 34 gare nella Liga (segna 3 goal). L'annata positiva (sua e della sua squadra, che si qualifica per la Coppa UEFA) gli consente di essere convocato dal commissario tecnico brasiliano Felipe Scolari per il Mondiale nippo-coreano dell'estate 2002. Nella Seleção non ha più il ruolo significativo di quattro anni prima, ma riesce comunque a scendere in campo per 5 volte (tutte da riserva), laureandosi Campione del Mondo. Per Denílson è una della ultime apparizioni con la maglia verde-oro del Brasile: nel 2003, Carlos Alberto Parreira, appena ritornato commissario tecnico, lo esclude dal giro della Nazionale.
Gli anni successivi segnano la fine quasi definitiva delle sue velleità di passare ad un grande club e di tornare alla ribalta di qualche anno prima. Avendo perso anche la maglia della Seleção, stampa e pubblico internazionale si interessano gradualmente sempre meno alle sorti del calciatore.
In Spagna col Real Betis Denílson mette ancora in mostra giocate di classe [2], che a volte però si rivelano preziosismi poco utili alla causa della sua squadra. Nella stagione 2002-2003 disputa 25 incontri della Liga, segnando 2 goals, e 4 incontri (con 1 marcatura) di Coppa UEFA. L'ultima stagione degna di nota di Denílson in Spagna è quella 2003-2004, quando scende in campo 28 volte (2 reti) in campionato.
L'annata 2004-2005 è, probabilmente, la peggiore nella carriera del giocatore, che ha la possibilità di presenziare in campionato solo in 10 occasioni. Si toglie comunque la soddisfazione, per la verità piuttosto magra, di vincere la Coppa del Re, che diviene quindi l'unico trofeo vinto con la sua squadra da Denílson nel periodo in Spagna.
[modifica] Bordeaux (2005-2006)
Nell'estate 2005 la voglia di ricominciare e la poca fiducia ormai riposta in lui dalla dirigenza del Real Betis lo portano lontano da Siviglia. Firma, infatti, con il Bordeaux. La squadra francese è reduce da una cattiva stagione, conclusasi con un assai modesto 15° posto a due punti dalla zona retrocessione, e vede nel desiderio di riscatto del brasiliano una grande opportunità per disputare un buon campionato. La cifra del trasferimento del calciatore ai francesi non è stata resa nota, ma è certamente molto inferiore a quei 60 miliardi di lire che un fiducioso Betis aveva investito nel 1998. Denílson crede nella possibilità di far ricredere Carlos Alberto Parreira e di poter, quindi, partecipare ai Mondiali. La stagione in Francia è abbastanza positiva sia per lui che per il Bordeaux, che conclude al 2° posto centrando la qualificazione alla UEFA Champions League. Le 31 partite disputate in Ligue 1 con 3 reti, giocate di alta classe [3] che mandano in visibilio il pubblico francese e la soddisfazione di aver realizzato il goal più veloce nella storia del campionato transalpino non bastano a far ricredere Parreira e il suo staff, e Denílson deve rinunciare a disputare il suo terzo Mondiale. Anche in questa occasione, come in passato, alcuni rimproverano al giocatore la mancanza di continuità nel rendimento.
[modifica] Al Nasr (2006-2007) e Dallas FC (2007)
Nell'estate 2006, dopo essere stato vicino al trasferimento in alcune squadra inglesi (tutte di fascia media) e agli scozzesi Celtic Glasgow, Denílson ha compiuto una scelta di vita difficile (tirandosi fuori dal calcio che conta), firmando un contratto da 1,2 milioni di euro circa con i sauditi dell' Al-Nasr. Pur non avendo ancora compiuto 30 anni, il giocatore ha preso una scelta tipica dei calciatori a fine carriera. Nel poco competitivo campionato saudita la classe di Denílson risalta in modo particolare. Conclude la stagione 2006-2007 con 15 presenze e 3 reti. Nell'agosto 2007 passa al FC Dallas, squadra della MLS. L'approccio del giocatore al nuovo campionato non è molto positivo: a parte una rete (realizzata su rigore), delude le aspettative e, anche a causa della cattiva condizione fisica dimostrata, viene relegato in panchina. Alla fine del 2007 lascia gli Stati Uniti.
[modifica] Palmeiras (dal 2008)
Denílson fa ritorno in Brasile e, dopo alcune settimane di prova col Palmeiras (nelle quali impressiona favorevolmente l'allenatore Vanderlei Luxemburgo), nel febbraio 2008 firma, con la formazione di San Paolo, un contratto a rendimento della durata di un anno. Il giocatore torna, quindi, a giocare nella metropoli brasiliana, ma non nella squadra Tricolor che lo aveva lanciato a inizio carriera. L'obbiettivo dichiarato del calciatore è quello di ritrovare la forma migliore, anche grazie all'aiuto dell'esperto allenatore Luxemburgo. Con la sua nuova squadra, nel mese di maggio 2008, Denílson si toglie la soddisfazione di vincere il secondo Campionato Paulista della sua carriera. Non è titolare durante la competizione, ma presenzia in varie occasioni e ritrova la rete, su calcio di rigore. Il tecnico bianco-verde continua a dirsi fiducioso sul recupero fisico del giocatore.
[modifica] Nazionale
Con la Seleção Denílson ha disputato, in tutto, 61 partite, segnando 9 goals tra il 1996 e il 2003. Con la maglia verde-oro ha preso parte a:
- Copa América 1997
- Confederations Cup 1997
- Gold Cup 1998
- Mondiali Francia 1998
- Copa América 2001
- Mondiali Giappone-Corea 2002
[modifica] Palmarès
[modifica] Nazionale
Denílson ha vinto, con la sua Nazionale:
- Copa América: 1
[modifica] Club
Con i suoi club (San Paolo, Real Betis, Bordeaux, Al-Nasr, FC Dallas, Palmeiras):
[modifica] Riconoscimenti individuali
[modifica] Curiosità
- Nelle sue interviste, Denílson ha spesso dato consigli a giovani brasiliani emergenti, suggerendo loro di non pensare al denaro. Ironicamente, lo stesso giocatore, solo qualche anno dopo queste interviste, ha accettato di andare a giocare in Arabia Saudita in cambio di un cospicuo ingaggio.
- Denílson è sposato con una avventente modella brasiliana, Danielle Sobreira, apparsa anche sulla copertina della versione brasiliana di Playboy.
- Denílson, in una sfida tra Real Betis e Barcellona, ha compiuto una spettacolare giocata ai danni del forte difensore spagnolo Carles Puyol [4].
[modifica] Collegamenti esterni
- Video di Denílson su Google Video
- Video di Denílson su You Tube
- Scheda di Denílson da lequipe.fr
- Il Sito ufficiale del Palmeiras dà la notizia della presentazione di Denílson