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Playboy - Wikipedia

Playboy

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Il fondatore assieme a due playmate
Il fondatore assieme a due playmate

Playboy (o Playboy Magazine) è una celebre rivista per adulti fondata nel 1953 da Hugh Hefner, e diffusa in tutto il mondo sia nella versione originale che in edizioni locali. Dalla rivista si è sviluppata la Playboy Enterprises, società quotata alla borsa valori di New York con la sigla PLA, che si occupa dell'intrattenimento per adulti attraverso praticamente ogni tipo di media. Il logo di Playboy (una testa stilizzata di coniglio con un farfallino da smoking) è uno dei marchi più noti e diffusi al mondo e in qualche modo oggetto di un "culto" specifico (vengono per esempio venduti in tutto il mondo sticker col logo di Playboy da applicare, per esempio, alla carrozzeria delle automobili).

La rivista esce mensilmente e propone servizi fotografici di nudo femminile insieme ad articoli di costume, moda, sport, politica, interviste a personaggi illustri di ogni settore, nonché contributi letterari di autori famosi (per esempio Arthur C. Clarke). La linea editoriale adottata negli articoli dedicati alla politica e alla società è in genere considerata di taglio piuttosto liberal.

Playboy fu la prima rivista esplicitamente dedicata alla fotografia erotica, ed ebbe (anche grazie alla figura carismatica di Hefner) un ruolo non irrilevante nel movimento noto come rivoluzione sessuale. Il genere di fotografia di nudo proposta da Playboy viene oggi definita softcore, contrapposto alla pornografia hardcore introdotta inizialmente da Penthouse e poi sviluppatasi, a partire dagli anni '70, nell'enorme mercato dell'editoria pornografica. Tra le altre caratteristiche di Playboy destinate a fare la storia delle pubblicazioni soft o hardcore vi fu l'uso del "paginone centrale" (espressione poi entrata nell'uso comune) dedicato interamente alla riproduzione di una singola fotografia, in grande formato. Le modelle a cui vengono dedicati i paginoni centrali della rivista vengono dette playmate (letteralmente: "compagne di giochi", ma in italiano "conigliette"). Non si parla di ex-playmate in quanto, come sancito da Hugh Hefner, "Once a Playmate, always a Playmate" ("coniglietta una volta, coniglietta per sempre").

Indice

[modifica] Cenni di storia

Il primo numero di Playboy fu pubblicato nel dicembre del 1953 e venduto a 50 centesimi di dollaro. Vi compariva l'allora esordiente Marilyn Monroe, a cui fu dedicato il primo "paginone centrale"; vendette l'intera tiratura di 53.991 copie. Una copia del primo numero in condizioni perfette è un pezzo da collezione quotato nel 2002 attorno ai 5.000$.

Il logo della rivista fu disegnato da Art Paul e comparve per la prima volta nel secondo numero. Hefner dichiarò di aver scelto l'immagine di un coniglio con lo scopo di alludere in modo giocoso a un certo tipo di atteggiamento sessuale.

Dal 1955 al 1979 (con l'eccezione di un intervallo di sei mesi nel 1976), la "P" di "Playboy" apparve decorata con un certo numero di stelline, variabile da 0 a 12. Ne nacque una leggenda metropolitana secondo cui il numero di stelle indicava una sorta di giudizio di Hefner sulla playmate del mese (sulla sua avvenenza o sulle sue prestazioni sessuali) o altre valutazioni di questo tipo. Questa leggenda risultò essere infondata; il numero delle stelle aveva a che vedere con i contenuti pubblicitari nazionali o internazionali di una particolare edizione.

Playboy ebbe il suo momento di maggior successo negli anni '70. L'avvento delle riviste pornografiche in senso stretto (a partire da Penthouse) e poi dei video pornografici intaccarono in modo drammatico la sua posizione sul mercato. Per contrastare questa competizione, Playboy ha agito principalmente modificando anche il proprio target, e configurandosi in modo sempre più netto come una rivista "di lusso" per uomini adulti di un certo livello culturale e sociale.

Christie Hefner, figlia di Hugh Hefner, divenne CEO di Playboy nel 1988.

La rivista ha celebrato nel gennaio 2004 il suo cinquantesimo anniversario, con grandi feste a Las Vegas, Los Angeles, New York e Mosca.

[modifica] Le interviste

Una rubrica di Playboy di particolare importanza sono le interviste mensili a personaggi celebri, divenute famose per il loro livello di approfondimento. Il testo viene estrapolato da confronti che possono durare oltre 10 ore. Fra gli intervistatori più noti che hanno lavorato per Playboy ci sono Alex Haley e Alvin Toffler.

La rubrica Playboy Interview iniziò nel settembre 1962 (volume 9, numero 9) con Miles Davis. Fra le celebrità intervistate negli anni da Playboy compaiono Jimmy Carter, John Lennon, Fidel Castro, Ayn Rand, Vladimir Nabokov, Gabriel Garcia Marquez, Allen Ginsberg, Malcolm X, George Lincoln Rockwell, Kurt Vonnegut, Bertrand Russell, Salvador Dali, Martin Luther King Jr., Jean-Paul Sartre, George Wallace, Cassius Clay, Madalyn Murray O'Hair, Orson Welles, Ralph Nader, Arthur C. Clarke, Yasser Arafat, Steve Jobs, Stephen Hawking, Larry Ellison, Shintaro Ishihara, Robert De Niro, e Carl Sagan.

[modifica] Il numero più venduto e "Lenna"

Il numero più venduto di Playboy fu quello del novembre 1972, con 7.161.561 copie vendute. La copertina fu realizzata da Jack Niland secondo i principi della Dharma Art insegnati dal maestro di meditazione tibetano Chogyam Trungpa Rinpoche. Una porzione del paginone centrale di questo numero (dedicato alla playmate Lena Sjööblom) divenne un'immagine standard per il collaudo degli algoritmi di elaborazione delle immagini; l'immagine è nota nel settore col nomignolo "Lenna (immagine)" (o "Lena")[1].

[modifica] Le Playmate

Numerose celebrità hanno posato negli anni per Playboy; fra le altre:

Cinema:

Musica:

Sport:

Televisione:




Per un elenco di tutte le playmate di Playboy suddivise per decennio, vedi anche:

[modifica] Voci correlate

[modifica] Collegamenti esterni

[modifica] Siti ufficiali

[modifica] Edizioni locali

[modifica] Altro


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