Copa América 1993
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Copa América 1993 | |
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Dettagli del torneo | |
Organizzatore | Ecuador |
Periodo | dal 15 giugno al 4 luglio 1993 |
Squadre | 12 |
Stadi | 7 (in 6 città ospitanti) |
Classifica finale | |
Vincitore | Argentina (quattordicesimo titolo) |
Secondo posto | Messico |
Terzo posto | Colombia |
Quarto posto | Ecuador |
Statistiche del torneo | |
Incontri | 26 |
Gol segnati | 64 (2,46 per incontro) |
Capocannoniere | Dolgetta (4) |
La Copa América 1993 fu la trentaseiesima edizione del massimo torneo sudamericano per nazionali di calcio.
Ad organizzare il torneo fu l'Ecuador e le partite si svolsero dal 15 giugno al 4 luglio 1993.
Indice |
[modifica] Città e stadi
Sedi della Copa América 1993 furono le seguenti città con i relativi stadi:
Città | Stadio | Capacità |
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Ambato | Estadio Bellavista | 22.000 |
Cuenca | Estadio Alejandro Serrano Aguilar | 22.000 |
Guayaquil | Estadio George Capwell | 25.000 |
Guayaquil | Estadio Monumental Isidro Romero Carbo | 89.932 |
Machala | Estadio 9 de Mayo | 16.500 |
Portoviejo | Estadio Reales Tamarindos | 18.000 |
Quito | Estadio Olímpico Atahualpa | 45.000 |
[modifica] Squadre partecipanti e formula: le novità
Grandi novità furono apportate alla Copa América con l'edizione 1993.
Anzitutto il novero delle partecipanti saliva a 12: oltre alle 10 nazionali affiliate alla CONMEBOL, venne deciso di invitare altre 2 nazionali nord e centroamericane iscritte alla CONCACAF. La scelta cadde su Stati Uniti e Messico.
Con il numero delle concorrenti, cambiava anche la formula. Primo turno con le squadre divise in 3 gironi all'italiana da 4 ciascuno. Le prime due classificate più le 2 migliori terze si sarebbero qualificate ai quarti. Da questo momento il torneo avrebbe preso la forma dell'eliminazione diretta (con partite che, in caso di parità dopo i 90 minuti regolamentari, sarebbero state decise direttamente ai calci di rigore, senza previ tempi supplementari).
I gironi iniziali ebbero la seguente composizione:
Gruppo A
Gruppo B
Gruppo C
[modifica] Riassunto del torneo
Nel gruppo A si distinse l'ottima prova dei padroni di casa dell'Ecuador che, trascinati dai gol di Avilés ed Eduardo Hurtado, vinsero tutte le partite. Per contro un Uruguay in evidente difficoltà non seppe andare oltre il pari con il Venezuela di Dolgetta (capocannoniere del torneo con 4 reti), ottenendo la qualificazione solo grazie alla vittoria di misura per 1-0 sugli USA con goal di testa del veterano Ostolaza.
Combattutissimo fu invece il gruppo B. L'avvio del girone premiò il sorprendente Paraguay del portiere-goleador Chilavert, capace di imporsi per 1-0 sul Cile con rete di Cabañas. Il Brasile pareggiò invece contro il Perù, mettendo a serio rischio il proprio prosieguo in Copa América. Nel secondo turno, infatti, i carioca uscirono clamorosamente battuti dal Cile per 3-2, mentre il Perù fermava sull'1-1 il Paraguay. L'ultima giornata rovesciò completamente la classifica: i peruviani, ispirati dal capitano Del Solar, superarono 1-0 il Cile, mentre il Brasile, costretto ad una prova di forza contro il Paraguay, si impose con un perentorio 3-0 con reti di Palinha ed Edmundo. Gli albirrojos, dal canto loro, finirono terzi, ma i 3 punti in classifica li rendevano la migliore nazionale giunta in quella posizione, consentendogli così il passaggio ai quarti di finale.
Il gruppo C fu dominato da Argentina e Colombia. I cafeteros superarono all'esordio il Messico, capace invece di bloccare l'Argentina sull'1-1. Nonostante le buone premesse, il Messico rischiò grosso fino alla fine, bloccato sullo 0-0 da una Bolivia in gran spolvero. Fu solo per la miglior differenza reti sugli andini che i messicani agguantarono la terza piazza che permise loro il passaggio ai quarti come seconda miglior terza classificata (grazie alla miglior differenza reti sul Venezuela).
I quarti furono Ecuador-Paraguay, Colombia-Uruguay, Argentina-Brasile e Messico-Perù.
L'Ecuador confermò le ottime impressioni suscitate nel primo turno, liquidando il Paraguay con un secco 3-0 che lo proiettava a una semifinale storica.
La sfida tra Colombia e Uruguay fu altamente emozionante: avanti i celesti con Saralegui a metà del secondo tempo, i cafeteros seppero trovare il pari a soli 2 minuti dalla fine con Perea. Ai rigori pesò l'errore dal dischetto dell'uruguaiano Moas: il rigore decisivo, siglato da Valencia, diede a Valderrama e compagni il passaggio in semifinale.
L'altro quarto di finale presentava il big match tra Argentina e Brasile. Nel primo tempo i verde-oro seppero trovare il goal con l'ex-torinista Müller, ma vennero raggiunti nella ripresa con un bel colpo di testa dell'argentino Rodríguez. Ai rigori, i primi calciatori si mostrarono freddissimi, realizzando tutta la prima serie da 5. Per il Brasile si presentò sul dischetto Boiadeiro, ma l'estremo difensore albiceleste Goycochea neutralizzò la conclusione. L'Argentina con Borrelli non sbagliò il colpo, raggiungendo così in semifinale la Colombia.
Nell'ultimo quarto il Messico mostrò finalmente il proprio valore. Una doppietta di García Aspe e i goal di Alves e Patiño portarono il punteggio sul 4-0. Le due reti siglate dal Perù nella ripresa non bastarono a mutare le sorti della gara.
La prima sefiminale pose di fronte Ecuador e Messico. Le tribune dell'Atahualpa di Quito ribollivano, sperando nella conquista della finale da parte dei tricolores padroni di casa. Ma stavolta le insidie delle punte Hurtado e Avilés non sortirono gli esiti sperati: protetti dal variopinto portiere-attaccante Jorge Campos, i messicani sfruttarono due ripartenze con il grande Hugo Sánchez e con Jesús Ramón Ramírez, fissando il punteggio sul 2-0.
L'altra semifinale rimetteva di fronte Argentina e Colombia. I tempi regolamentari si chiusero a reti bianche (nonostante un rigore per la Colombia, calciato malamente a lato da Perea), rendendo così necessari i calci di rigore. Nella lotteria dei penalties le squadre giunsero sul 5-5, finché il colombiano Aristizábal non si presentò sul dischetto. Il portiere argentino Goycochea neutralizzò e il solito Borrelli realizzò la rete decisiva che diede all'Argentina la finale.
Nella finale per il terzo posto tra Ecuador e Colombia, ebbero la meglio i cafeteros, grazie al goal siglato da Valencia all'86'. Il pubblico del Reales Tamarindos di Portoviejo tributò comunque un lungo applauso alla propria nazionale, che raggiungeva il quarto posto dopo ben 34 anni dall'ultima volta.
La finalissima tra Argentina e Messico andò di scena il 4 luglio al Monumental di Guayaquil. Dopo un primo tempo di studio, l'Argentina affondò il colpo al 63' con Batistuta, ma 4 minuti dopo l'arbitro brasiliano Márcio Rezende fischiò un rigore al Messico, trasformato dallo specialista Galindo. Al 74' però ancora "Batigol" infilò la porta difesa da Campos. Fu il goal decisivo, che regalò all'Argentina il record dei quattordici trionfi continentali.
[modifica] Primo turno
[modifica] Gruppo A
Ecuador | 6 - 1 (2-0) | Venezuela | Estadio Olímpico Atahualpa, Quito Arbitro: Francisco Lamolina (Argentina) |
Muñoz 19' | Dolgetta 79' | ||
Noriega 32' | |||
Fernández 40' | |||
E. Hurtado 65' | |||
Fernández 81' | |||
Aguinaga 84' |
Uruguay | 1 - 0 (0-0) | USA | Estadio Bella Vista, Ambato Arbitro: Alberto Tejada (Perù) |
Ostolaza 50' |
Uruguay | 2 - 2 (1-1) | Venezuela | Estadio Bella Vista, Ambato Arbitro: Pablo Peña (Bolivia) |
Saralegui 23' | Dolgetta 10' | ||
Kanapkis 79' | Rivas 72' |
Ecuador | 2 - 0 (2-0) | USA | Estadio Olímpico Atahualpa, Quito Arbitro: Iván Guerrero (Cile) |
Avilés 11' | |||
E. Hurtado 35' |
Venezuela | 3 - 3 (0-2) | USA | Estadio Olímpico Atahualpa, Quito Arbitro: Alberto Tejada (Perù) |
Dolgetta 68' | Henderson 20' | ||
Dolgetta 80' | Lalas 37' | ||
Echenausi 89' | Kinnear 51' |
Ecuador | 2 - 1 (1-0) | Uruguay | Estadio Olímpico Atahualpa, Quito Arbitro: Francisco Lamolina (Argentina) |
Avilés 28' | Kanapkis 64' | ||
Aguinaga 87' |
[modifica] Classifica
[modifica] Gruppo B
[modifica] Classifica
[modifica] Finale per il 3° posto
[modifica] Finale
[modifica] Classifica marcatori4 goal 3 goal
2 goal
1 goal
autoreti
[modifica] Arbitri
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