Castelli della provincia di Piacenza
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I castelli della provincia di Piacenza rimangono in gran numero a testimoniare l'importanza strategica che questo territorio ebbe nei secoli. I primi a costruire presidi fortificati furono i Romani che costruirono i loro castrum sia nella fascia pianeggiante che in quella collinare, per controllare le bellicose tribù dei Liguri e le vie di transito. Nel medioevo fortificazioni sorsero sui due percorsi più importanti che attraversavano il piacentino: la via Francigena che conduceva i pellegrini a Roma e il passaggio verso il mare attraverso la val Trebbia, per mantenerne un controllo sicuro Carlo Magno istituì i Feudi Imperiali assegnandoli a famiglie fedeli. I turbolenti secoli che seguirono videro avvicendamenti di signori e regni, lotte tra Guelfi e Ghibellini, passaggi di eserciti, cambi dei confini, con i conseguenti assalti, assedi, distruzione dei castelli e successiva ricostruzione. Quando, per le mutate condizioni storiche, l'importanza difensiva dei castelli venne meno furono trasformati in sontuose residenze nobiliari, ampliati ed arricchiti con nuove ali, loggiati, affreschi e arredi lussuosi.
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[modifica] Tipologia
La tipologia costruttiva dei castelli è sostanzialmente differente se costruiti in pianura o se sono stati edificati sulla fascia collinare o montana.
[modifica] Pianura
La caratteristica evidente è il materiale, quello più utilizzato è il laterizio, con inserti in pietra per le parti che dovevano risultare più robuste o decorative. Il mattone pieno, costruito in loco con l'argilla di cui vi è grande abbondanza, produceva mura che, se di ampio spessore, risultavano molto solide.
I castelli di pianura presentano tratti similari: pianta squadrata, cortile interno, torri anche rotonde negli angoli, fossato con acqua e relativo ponte levatoio. Sono stati quelli più modificati per adattarli all'uso residenziale, cosa che ha comportato a volte la costruzione di annessi agricoli, l'abbattimento di torri o il riempimento del fossato. Ne sono esempio: San Pietro in Cerro e il castello di Paderna.
[modifica] Collina
Il materiale usato è la pietra locale, più o meno lavorata, e i ciottoli, le arcate, le spalle di porte e finestre possono essere in laterizio, sia per facilità di realizzazione che per intento decorativo. Se il pendio è dolce e aperto si ripropone la pianta regolare con cortile interno e fossato, se il terreno comincia ad essere accidentato si passa alla tipologia montana.
[modifica] Montagna
Il materiale è la pietra, usata non solo per erigere ma anche scavata per ricavarne cisterne, camminamenti, stanze e cunicoli. Costruiti su crinali e strapiombi hanno forme irregolari che seguono la conformazione della roccia, anche la distribuzione degli spazi e degli edifici segue le esigenze imposte dal suolo. Le cinte murarie spesso non sono complete ma si collegano e integrano alle pareti o agli speroni rocciosi. Ne sono esempio la rocca d'Olgisio e il castello di Gropparello.
[modifica] Piacenza
- La Cittadella e Palazzo Farnese
- Castello Farnesiano
- La cinta muraria
[modifica] Val d'Arda
- Castelnuovo Fogliani
- Castello di Gropparello
- Castello di San Pietro in Cerro
- Castello di Vigoleno
- Castello di Zena
- Rocca Pallavicino di Monticelli d'Ongina
- Rocca Viscontea di Castell'Arquato
[modifica] Val Luretta
- Castelbosco a Campremoldo Sopra
- Castelvecchio a Campremoldo Sopra
- Torre di Montebolzone
- Castello di Agazzano
- Castello della Boffalora: costruito sul versante delle prime colline sorge isolato ed imponente sulla strada che collega Agazzano a Pianello Val Tidone. Ha pianta quadrata con torri guelfe agli angoli e l'ingresso protetto da un alto mastio con ponte levatoio.
- Castello di Lisignano: ha pianta rettangolare con torrioni cilindrici agli angoli, circondato da un fossato alimentato dalle acque del torrente Luretta.
- Castello di Monteventano: distrutto dal Barbarossa nel 1164.
- Castello di Rezzanello: ben conservata struttura a pianta trapezoidale con slanciate torri circolari agli angoli, appartenne già dal X secolo ai monaci benedettini di San Savino.
[modifica] Val Nure
- Castello di Grazzano Visconti
- Castello di Paderna, comune di Pontenure
- Castello di Riva a Ponte dell'Olio, posto sulla riva del Nure controllava l'accesso alla valle.
[modifica] Val Tidone
- Castello di Borgonovo Val Tidone
- Castelnuovo Val Tidone
- Castello di Sarmato
- Rocca d'Olgisio
[modifica] Val Trebbia
- Castello di Ancarano (Rivergaro)
- Castello di Calendasco
- Castello Malaspiniano a Bobbio
- Castello di Montechiaro presso Rivergaro
- Castello di Rivalta
- Castello di Statto, nel comune di Travo
- Erbia val Perino in comune di Bettola
- Torre di Bibbiano (Travo)
[modifica] Bibliografia
- A. Corna Castelli e rocche nel piacentino Piacenza 1913
- Carmen Artocchini Castelli piacentini - Edizioni TEP Piacenza 1967
- Il ducato di Parma, Piacenza e Guastalla - Itinerari 2000
- Girovagando...Piacenza e le sue valli, vol. I - Percorsi&Itinerari 2005