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Via Francigena - Wikipedia

Via Francigena

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La Via Francigena, anticamente chiamata Via Francesca o Romea e detta talvolta anche Franchigena, è il percorso di un pellegrinaggio che da Canterbury portava a Roma e costituiva una delle più importanti vie di comunicazione europee in epoca medioevale.


Il percorso
Il percorso

Indice

[modifica] Storia

Il pellegrinaggio a Roma, in visita alla tomba dell'apostolo Pietro era nel medioevo una delle tre peregrinationes maiores insieme alla Terra Santa e a Santiago di Compostela. [1] Per questo l'Italia era percorsa continuamente da pellegrini di ogni parte d'Europa diretti a Roma. Nella maggior parte dei casi i pellegrini seguivano le Strade consolari romane. I pellegrini provenienti soprattutto dalla Francia cominciarono ad entrare in Italia dal passo del Monginevro, dando così alla strada che da lì arrivava a Roma il nome di Francigena, cioè dei francesi. La via prese quindi a far parte di quella vasta rete di strade e percorsi che segnava l'Europa di pellegrinaggio e che univa tutti i maggiori luoghi di spiritualità del tempo.

La presenza di questi percorsi, con la grande quantità di persone provenienti da culture anche molto diverse tra loro, ha permesso un eccezionale passaggio di segni, emblemi, culture e linguaggi dell'Occidente Cristiano. Ancora oggi sono rintracciabili sul territorio le memorie di questo passaggio che ha strutturato profondamente le forme insediative e le tradizioni dei luoghi attraversati. Un passaggio continuo che ha permesso alle diverse culture europee di comunicare e di venire in contatto, forgiando la base culturale, artistica, economica e politica dell'Europa Moderna; È nota la frase del poeta Goethe secondo cui la coscienza d'Europa è nata sulle vie di pellegrinaggio.

La relazione di viaggio più antica risale al 990 dove viene descritto in 79 tappe il viaggio di ritorno da Roma di Sigerico, arcivescovo di Canterbury. Le informazioni contenute nella cronaca di Sigerico, così come quelle del diario di Nikolas da Munkathvera, partito dalla lontana Thule sono molto utili per stabilire quale fosse il tracciato originario della Francigena. Il testo originario della cronaca recita:

« Adventus archiespiscopi nostri Sigeric ad Romam : primitus ad limitem beati Petri apostoli : deinde ad Sanctam Mariarn scolarn Anglorum: ad Sanctum Lauren­tium in craticula : ad Sanctum Valentinum in ponte Molui : ad Sanctam Agnes : ad Sanctum Laurentium foris murum : ad Sanctum Sebastianum : ad Sanctum Anasta­sium : ad Sanctum Paulum : ad Sanctum Bonefatium : ad Sanctam Savinam : ad Sanctam Mariam scolam Graecarn : ad Sanctam Ceciliam : ad Sanctum Crisogo­num : ad Sanctam Mariam Transtyberi : ad Sanctum Pancratium. Deinde reversi sunt in domum.

Mane ad Sanctam Mariam rotundam : ad sanctos apostolos : ad Sanctus Johan­nes in Laterane. Inde reficimus cum domini apostolico Johanno : deinde ad Jerusa­lem : ad Sanctam Mariam majorem : ad Sanctum Petrum ad Vincula : ad Sanctum Laurentium ubi corpus ejus assatus fuit. Iste sunt submansiones de Roma usque ad mare. I Urbs Roma. Il Johannis VIIII. III Bacane. IlIl Suteria. V Furcari. VI Sce Valentine. VII Sce Flaviane. VIII Sca Cristina. IX Aquapendente.

X Sce Petir in Pail. XI Abricula. XII Sce Quiric. XIII Turreiner. XIV Arbia. XV Seocine. XVI Burgenove. XVII Aelse. XVIII Sce Martin in Fosse. XIX Sce Gemiane. XX Sce Maria Glan. XXI Sce Peter Currant. XXII Sce Dionisii. XXIII Arne Blanca. XXIII Aqua Nigra. XXV Forcri. XXVI Luca. XXVII Campmaior. XXVIII –Luna. XXIX Sce Stephane. XXX Aguilla. XXXI Puntremel. XXXII Sce Benedicte. XXXIII Sce Moderanne. XXXIV Phi­lemangenur. XXXV Metane. XXXVI Sce Domnine. XXXVII Floricum. XXXVIII Placentia. XXXIX Sce Andrea. XL Sce Cristine. XLI Pamphica. XLII Tremel. XLIII Vercel. XLIV Sca Agath. XLV Everi. XLVI Publei. XLVII Agusta. XLVIII Sce Remei. XLIX Petrecastel. L Ursiores. LI Sce Maurici. LII Burbulei. LIII Vivaec. LIV Losanna. LV Urba. LVI Antifern. LVII Punterlin. LVIII Nos. LIX Bysiceon. LX Cuscei. LXI Sefui. LXII Grenant. LXIII Oisma. LXIV Blaecuile. LXV Bar. LXVI Breone. LXVII Domaniant. LXVIII Funtaine. LXIX Chateluns. LXX Rems. LXXI Corbunei. LXXII Mundlothuin. LXXIII Martinwaeth. LXXIV Duin. LXXV Atherats. LXXVI Bruwaei. LXXVII Teranburh. LXXVIII Gisne. LXXX Sumeran. »

[2]

A partire dal 1994 la Via Francigena è stata dichiarata "Itinerario Culturale del Consiglio d'Europa" assumendo, alla pari del Cammino di Santiago di Compostela, una dignità sovranazionale.

[modifica] Percorso

Si sviluppa su di un percorso di 1.600 chilometri che parte da Canterbury, e arriva a Dover per attraversare la Manica; da Calais, passando per Reims, Besançon e Losanna si arriva alle Alpi che vengono passate al colle del Gran San Bernardo. Dalla Valle d'Aosta si scende a Vercelli, Pavia e si attraversano gli Appennini tra le province di Piacenza e Parma. Da Pontremoli si prosegue per Lucca, Porcari, Altopascio, San Gimignano, Colle di Val d'Elsa, Poggibonsi, Siena, Viterbo per terminare a Roma.

Le città attraversate dall'itinerario originale sono trentatré: Canterbury, Calais, Bruay, Arras, Reims, Châlons-sur-Marne, Bar-sur-Aube, Besançon, Pontarlier, Losanna, Gran San Bernardo, Aosta, Ivrea, Santhià, Vercelli, Pavia (deviazione per Bobbio), Piacenza, Fiorenzuola d'Arda, Fidenza, (deviazione per Parma), Fornovo di Taro, Pontremoli, Aulla, Luni, Lucca, Porcari, Altopascio, San Genesio, San Gimignano, Siena, San Quirico d'Orcia, Bolsena, Viterbo, Sutri, Roma.

Sigerico impiegò 79 giorni a percorrere, perlopiù a piedi, tutti i 1.600 chilometri del tragitto. La percorrenza media di viaggio fu quindi di 20 km circa al giorno.

[modifica] Il passaggio del Po: il guado di Sigerico

Il guado del Po della Via Francigena presso Soprarivo di Calendasco - tappa della Via Francigena: pellegrini in costume d'epoca
Il guado del Po della Via Francigena presso Soprarivo di Calendasco - tappa della Via Francigena: pellegrini in costume d'epoca
La colonna del Pellegrino a Soprarivo di Calendasco antico porto della Via Francigena
La colonna del Pellegrino a Soprarivo di Calendasco antico porto della Via Francigena
Particolare di mappa del tardo 1500 ove si vede bene il paese con il castello, la chiesa e l'hospitio dei pellegrini, tutta intera la mappa mostra la Francigena diretta verso il porto del Po
Particolare di mappa del tardo 1500 ove si vede bene il paese con il castello, la chiesa e l'hospitio dei pellegrini, tutta intera la mappa mostra la Francigena diretta verso il porto del Po

Calendasco (PC) fa parte del percorso della Via Francigena o Romea, in quanto l'Arcivescovo di Canterbury Sigerico attraversò qui il Po nell'anno 990 d.C. durante il suo viaggio a Roma per ricevere l'investitura dal Papa. Ma ancor più notevole è che qui vi era l'antico porto romano di Piacenza (le memorie storiche ricordano un emporium, cosa alquanto logica presso un porto ove giungevano merci). La Via Francigena è segnalata in carte del 1140, 1187, 1056, ove ritroviamo citata la "strata romea" passante "in eodem loco Kalendasco".

Al porto di Calendasco le imbarcazioni dovevano pagare una gabella per l'attracco o per il solo transito in direzione di Venezia o Pavia: la località è Sopra rivo (Super rivum) oggi attrezzata di un piccolo porto a servizio di pellegrini e turisti.

Un accordo tra i piacentini ed i ferraresi stipulato a Ferrara il 5 novembre 1181 riporta:

«[...] et Ferrariensis debe esse salvus et custoditus in persona et in habere in Placentia et in districtu Placentie, et non debet dare aliquam dationem in Placentia vel in districtu Placentie, nisi duos solidos de fune navis et unam libram piperis super rivum et unam aliam libram piperis ad roncarolum de sterio [...]».[3]

Liutprando mantenne i privilegi al porto di questo luogo con un documento del 715 e Carlo Magno li ribadì per tre importanti motivi quali l'importanza della strada romana consolare Placentia-Ticinum, il porto fluviale con la riscossione della gabella e la presenza del castello e del recetto con funzione di avamposti prossimi alla città.

Sigerico giunge da Piacenza seguendo la strata romea, presso il porto del Po di Calendasco, ove era l'antico passaggio della Via Francigena, sulla strada romana Placentia - Ticinum (Piacenza-Pavia) attraversa il fiume, così come tanti altri pellegrini, mercanti e viaggiatori medievali. A Calendasco i pellegrini avevano ristoro presso l'antico hospitale francescano.

Questo Comune alle porte di Piacenza fa parte della "Associazione Europea delle Vie Francigene" e meritò una ampia citazione con riferimenti ai documenti storici circa il passaggio del Po, nel 'Dossier Scientifico' sulla Via Francigena voluto dal Consiglio d'Europa in vista del Giubileo del 2000. Oggi il comune di Calendasco è in grado di offrire a pellegrini e turisti, il servizio di due attracchi fluviali.

[modifica] Varianti

Gli ostacoli naturali che i pellegrini ed i viandanti dovevano superare erano il canale della Manica, le Alpi e gli Appennini oltre che il fiume Po. Mentre per i primi due non esistevano molte alternative, per attraversare gli Appennini c'erano diverse possibilità. Anche per l'attraversamento del fiume Po potevano esistere problemi in caso di piena ma i punti attrezzati per il passaggio erano ben noti e conservati sempre attivi, infatti solitamente questi luoghi fungono anche da 'porto' per le imbarcazioni che trasportano merci. Un esempio è il fiume Lambro che al suo sbocco nel Po vedeva essere mantenuto un efficiente porto che i documenti dicono essere 'mediolanense' (milanese).

Nel tratto della Via Francigena che porta dalla Pianura padana alla Toscana, si registravano diverse varianti di percorso che sfruttavano i vari valichi risalendo la val Trebbia e passando per Bobbio (via degli Abati), oppure la val di Taro o ancora altre valli minori. Studi recenti hanno messo in evidenza la via Francigena della Sambuca, variante che seguiva il corso del Reno fino a Porretta Terme e andava a Pistoia passando dall'antico castello di Sambuca Pistoiese e dal Passo della Collina. Un'altra variante appenninica a volte utilizzata era, almeno per alcuni tratti, la via Flaminia minor (fra Bologna e la Toscana).
Una variante alpina della via Francigena attraversa le Alpi all'altezza della Val di Susa, e passa dall'abbazia di Novalesa e dall'abbazia di Sant'Antonio di Ranverso per raggiungere poi Torino e ricollegarsi con il tragitto principale. Più a sud, dopo la morte di San Francesco e la sua elevazione agli altari, molti pellegrini deviavano dall'antico percorso per visitare Assisi.

[modifica] La Francigena oggi

Dopo la riscoperta, avvenuta negli anni Settanta, del Cammino di Santiago, ci si rese conto che anche in Italia esisteva un simile percorso di pellegrinaggio, la via Francigena. Come era successo per il camino spagnolo, anche il percorso della Francigena giaceva quasi interamente sotto l'asfalto delle autostrade e delle statali che, col tempo, avevano ricalcato il tracciato di quelle che già erano state le strade principali del medioevo e dell'età romana. L'interesse, dapprima limitato agli studiosi, poi estesosi a molti che, dopo aver percorso il Cammino di Santiago, desideravano arrivare a Roma a piedi, così come era possibile arrivare a Santiago di Compostela in Spagna, ha fatto nascere una rete di amanti della Francigena che, con vernice e pennello, hanno cominciato a segnare sentieri e percorsi. Dove possibile si è cercato di recuperare il tracciato originario, ma a volte si è scelto di deviare dal percorso storico in favore di sentieri e strade meno trafficate. Constatando il sempre maggiore interesse per il Cammino di Santiago, è oggi chiaro che anche la Francigena è un tesoro dal punto di vista turistico, e se questo ha portato le amministrazioni pubbliche a prendere coscienza dell'importanza del fenomeno ha anche portato alcuni ad approfittarsi, ad esempio deviando il percorso pur di farlo passare nei pressi di quel bar o di quell'altro ristorante.

Nonostante questo, grazie anche ad un certo interesse mediatico, come ad esempio una serie radiofonica di Rai Radio Tre dedicata alla Francigena,[4] documentari, e la pubblicazione di alcune guide è sempre maggiore il numero di persone che, per motivi religiosi o meno, percorre zaino in spalla l'antico percorso.

[modifica] Note

  1. ^
    « Peregrini si possono intendere in due modi, in uno largo e in uno stretto: in largo, in quanto è peregrino chiunque è fuori della sua patria; in modo stretto non s'intende peregrino se non chi va verso la casa di Sa' Jacopo o riede. È però da sapere che in tre modi si chiamano propriamente le genti che vanno al servigio de l’Altissimo: chiamasi palmieri in quanto vanno oltremare, la onde molte volte recano la palma; chiamansi peregrini in quanto vanno a la casa di Galizia, però che la sepoltura di Sa' Iacopo fue più lontana della sua patria che d'alcuno altro apostolo; chiamansi romei quanti vanno a Roma »
  2. ^ Dal documento originale
  3. ^ La carta si trova in 'Il Registrum Magnum del Comune di Piacenza' in voll.III, ed. Giuffrè, Milano 1985, carta n.215
  4. ^ La rete radiofonica ha organizzato trasmissioni quotidiane ad ogni tappa, con la partecipazione diretta del suo direttore Sergio Valzania.

[modifica] Voci correlate

[modifica] Bibliografia

  • Kerschbaum & Gattinger, Via Francigena - DVD, Un'avventura per pellegrini, ISBN 3200005009, casa editrice: EUROVIA, Vienna 2005
  • Giovanni Caselli, Via Romea, Cammino di Dio, Giunti Gruppo Editoriale SpA, Firenze, 1990
  • La Via Francigena, il guado del Po di G. e U. Battini, Banca di Piacenza, Piacenza 1998
  • Luciano Pisoni, Aldo Galli. La via Francigena. ISBN 8884010462.
  • A. Alberti, G. Borgianelli-Spina, E. Fiorentini, R. Villani. I sentieri lungo la Via Francigena da Siena a Roma. Roma, ediz. RAI-ERI, 2005. ISBN 8839713441.
  • Monica D'Atti e Franco Cinti. Guida alla via Francigena. Milano, Terre di Mezzo, 2006. ISBN 8889385650.

[modifica] Collegamenti esterni


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