Carl von Ossietzky
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Carl von Ossietzky (Amburgo, 3 ottobre 1889 – Berlino, 4 maggio 1938) è stato un giornalista tedesco, vincitore del Premio Nobel per la pace nel 1935.
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[modifica] Biografia
Nacque in una famiglia di origine polacca, rimanendo orfano di padre nel 1891, all'età di 2 anni. Nel 1898 la madre si risposò con Gustav Walther, attivista socialdemocratico, che influenzò decisivamente la crescita del giovane Carl.
Nel 1906 abbandonò gli studi per dedicarsi alla grande passione della sua vita, il giornalismo. Iniziò a collaborare con testate di chiara ispirazione socialista, come il Das Freie Volk (La gente libera).
[modifica] Il pacifismo
Il suo impegno alla ricerca della pace nel contesto del periodo precedente la Prima Guerra Mondiale, lo portò all'attenzione delle autorità che lo processarono per oltraggio al potere. Il 22 maggio 1914 Ossietzky sposò Maud Woods, ricca nobildonna inglese, che intervenne economicamente per il rilascio dell'uomo.
Nel giugno del 1916 venne chiamato alle armi, chiamata a cui dovette soccombere per necessità.
Al termine della guerra, rientrò ad Amburgo, e la sua esperienza di battaglia lo indusse ad impegnarsi con sempre maggiore energia allo sviluppo di un ideale pacifista nella sua terra.
Divenne il segretario generale della Società tedesca della pace, fondando un mensile, il Mitteilungsblatt, approfondimento delle tematiche pacifiste del movimento.
[modifica] L'avvento del nazismo
All'avvento del nazismo, Ossietzky proseguì nella strenue difesa del dialogo. Nel marzo del 1929 una sua inchiesta dimostrò il progressivo riarmo della nazione, la rifondazione della Luftwaffe e l'addestramento di piloti in Unione Sovietica, in violazione del Trattato di Versailles del 1919. Per questa indagine venne processato nel 1931, e condannato per spionaggio e alto tradimento a 8 mesi di prigione.
All'inizio del 1933, resosi conto della degenerazione politica del suo paese, decise comunque di non abbandonare il suo popolo. Il 28 febbraio 1933 venne arrestato dalla Gestapo, trasferito prima alla prigione di Berlino, ed infine in un campo di concentramento.
[modifica] Il Premio Nobel rifiutato
Conferitogli il Premio Nobel nel 1935, il regime nazista rifiutò di liberare il prigioniero, ammalatosi intanto di tubercolosi. Il premio non poté essere consegnato, poiché il governo tedesco decise, dal conferimento del Nobel per la pace a Ossietzky, di rifiutare qualsiasi premio indirizzato a personalità della nazione.
Trasferito in un ospedale civile nel maggio del 1936, Ossietzky morì nel 1938, nel letto d'ospedale, mentre era ancora sotto custodia della polizia tedesca.
[modifica] Altro
Nel 1990 la figlia di Ossietzky, Rosalinda von Ossietzky-Palm, chiese il riesamino del processo intentato al padre, ma la Corte Suprema riconfermò il verdetto del 1931.
[modifica] Fonti
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Vincitori per paese • in ordine alfabetico • in ordine cronologico | |
Aristide Briand, Gustav Stresemann (1926) • Ferdinand Buisson, Ludwig Quidde (1927) • Frank Kellogg (1929) • Nathan Söderblom (1930) • Jane Addams, Nicholas Butler (1931) • Norman Angell (1933) • Arthur Henderson (1934) • Carl von Ossietzky (1935) • Carlos Saavedra Lamas (1936) • Robert Cecil (1937) • Ufficio internazionale Nansen per i rifugiati (1938) • Comitato Internazionale della Croce Rossa (1944) • Cordell Hull (1945) • Emily Balch, John Mott (1946) • Friends Service Council, American Friends Service Committee (1947) • John Boyd Orr (1949) • Ralph Bunche (1950) | |
(1901-1925) • (1926-1950) • (1951-1975) • (1976-2000) • (2001-2025) |
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