Vittorio Amedeo Cignaroli
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Vittorio Amedeo Gaetano Cignaroli (Torino, 1730 – Torino, 17 febbraio 1800) è stato un pittore italiano.
[modifica] Note biografiche
Figlio di Scipione Cignaroli, Vittorio Amedeo inizia il suo apprendistato nella bottega del padre, già attivo alla corte dei Savoia, e sposa la figlia di Francesco Ladatte, Rosalia. Già diciannovenne inizia a lavorare alla Reggia di Venaria, in qualità di paesaggista: nel 1750 termina alcuni sovraporte in loco. Fino al 1771 almeno è operante alla Venaria, creando sovraporte, cartoni per arazzi, prime raffigurazioni di cacce al cervo (prima delle quali, del 1755).
A Stupinigi, realizza dipinti raffiguranti "cacce" della corte sabauda, in tiotale nove tele, anche se i gusti dei sovrani (Carlo Emanuele III prima e Vittorio Amedeo III dopo) costrinsero il Cignaroli a cambiare più volte la composizione delle stesse, venendo pagato solamente nel 1778. Lo stesso anno, dopo aver anche lavorato al Castello di Moncalieri, viene nominato professore alla Reale accademia di pittura e scultura di Torino.
Al seguito dei duchi del Genevese e di Moriana, realizza paesaggi della Savoia e decora i loro appartamenti. Si spegne il 17 febbraio 1800. Molte sue opere andarono perse, in particolare alla Venaria e all'Eremo di Torino, ma mole altre sono visibili al Museo Civico della Città grazie a un cospicuo dono dell'avvocato Ambrogio della Chà.
[modifica] Bibliografia
- Luigi Mallè. Stupinigi. Tipografia torinese editrice, 1968.
