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Veicolo di Burstyn (carro armato) - Wikipedia

Veicolo di Burstyn (carro armato)

Da Wikipedia, l'enciclopedia libera.


Burstyn Motorgeschütz
Caratteristiche generali
Equipaggio 3
Lunghezza 3,5 m
Larghezza 1,9 m
Altezza 1,9 m
Peso 7 t
Corazzatura ed armamento
Corazzatura 3-8 mm
Armamento primario Cannone da 37 mm a tiro rapido
Armamento secondario 2 mitragliatrici 7 mm
Apparati di tiro
Mobilità
Motore LKW a benzina

Cilindrata
45 hp

Trazione su cingoli
Velocità 28.8 km/h
Potenza/peso 6,5 hp/ton
Autonomia km
Note Veicolo progettato nel 1911 per l'Esercito Austro-Ungarico, mai costruito come prototipo.

Il veicolo da combattimento di Burstyn (Burstyn Motorgeschütz) fu un veicolo progettato dall'allora tenente del genio Günther Burstyn dell'Imperial-Regio esercito Austro-Ungarico nel 1911 e brevettato sia in Austria-Ungheria sia in Germania. Il veicolo presentava alcune caratteristiche interessanti ed avanzate rispetto all'epoca, in particolare il movimento su cingoli e l'armamento principale in torretta rotante. A causa di limitazioni di bilancio non fu costruito neppure un prototipo del veicolo, quindi non è possibile fare un confronto effettivo con i veicoli corazzati utilizzati nella Prima guerra mondiale.

Indice

[modifica] Il progetto del veicolo

Nel 1903, nel corso di un viaggio di addestramento su una torpediniera l'allora sottotenente del genio Burstyn ebbe l'idea per una "torpediniera terrestre", cioè un veicolo che garantisse la mobilità dell'equipaggio su qualsiasi tipo di terreno, protetto da una blindatura e con armamento proprio. Tuttavia non ebbe né il tempo né la voglia di sviluppare questa idea, fino al 1905, anno in cui fu presentata alla mostra automobilistica di Vienna l'autoblindo Daimler, che gli riportò alla mente la sua idea precedente, ma gli rimase il dubbio (fondato) della validità della propulsione su ruote in terreno vario.

All'epoca nelle grandi aziende agricole ungheresi cominciavano a comparire i trattori, e la ditta Holt presentò all'esercito alcune foto di questi mezzi, per suscitarne l'interesse verso i nuovi mezzi. Le foto, venute in mano a Burstyn, gli ispirarono l'idea di utilizzare , per il movimento del suo veicolo, un Gleitband (nastro scivolante), che non era altro che ciò che attualmente è chiamato cingolo. Una volta passato alla propulsione su cingoli il progetto rimase in fase di studio per diversi anni, finché, negli ultimi mesi del 1911 Burstyn, che nel frattempo aveva acquisito il grado di Oberleutenant (tenente) del genio, presentò il suo progetto ed un modello del mezzo al Ministero della Guerra dell'Impero Austro-Ungarico. Sebbene l'esercito austro-ungarico stesse già studiando veicoli cingolati (è del 1912 la sperimentazione dell'uso di trattori per il traino dei mortai da 305 mm), la risposta giunse solo dopo tre mesi e fu negativa. Il Ministero non aveva fondi sufficienti per la costruzione di un prototipo.

Avendo fallito il suo tentativo di sollevare l'interesse sul suo progetto in patria, Burstyn brevettò la sua invenzione in Austria Ungheria, brevetto depositato N° 252 815 il 28 febbraio 1912 e tentò di interessare la Germania al suo veicolo, ricevendo una risposta negativa ancora più tassativa. Allo scoppio della Prima guerra mondiale nessuno pensò di tirare fuori dagli archivi i suoi disegni e con la comparsa dei carri britannici e francesi il progetto fu superato dalla realtà.

[modifica] Le caratteristiche del veicolo

L'aspetto del carro era molto squadrato, quasi un parallelepipedo con il tetto della camera da combattimento inclinato posteriormente ed una camera anteriore leggermente più bassa del resto della camera di combattimento. Il motore era posteriore e, in base ai disegni ed ai modelli disponibili, non è chiaro come avvenisse la trasmissione del movimento ai cingoli.

Da quanto si può vedere dai modelli i rulli guidacingoli, in numero di dieci, erano su un telaio separato dalla struttura corazzata superiore, ed erano di piccolo diametro, quindi il mezzo non era a cingoli avvolgenti come i successivi tank britannici, ma il sistema di movimentazione era ispirato direttamente da quello dei trattori.

Il particolare più originale del Motorgescütz (tanto che venne brevettato a parte da Burstyn) erano i due rulli anteriore e posteriore che, portati da quattro bracci, erano motorizzati e sollevabili. Nel corso del movimento su strada o su terreno piano i quattro bracci erano sollevati ed il movimento avveniva unicamente tramite i cingoli. Quando il veicolo doveva impegnare un ostacolo come una fossato o una trincea i bracci venivano abbassati, ed il veicolo, in tal modo, era in grado di superare ostacoli di larghezza superiore alla sua lunghezza, nel sito a cui si rimanda nel paragrafo apposito è presentata un'animazione che mostra questo movimento.

L'armamento era su un cannone a tiro rapido da 37 mm (probabilmente lo Skoda 3,7 cm) e due mitragliatrici da 7 mm, che, tuttavia, non compaiono nel progetto depositato e nei vari modelli.

L'equipaggio era su tre uomini: comandante/puntatore di sinistra, puntatore di destra, guidatore. In base a queste indicazioni non è chiaro come dovessero essere ripartiti i compiti fra comandante e puntatore, presumibilmente il comandante aveva anche il compito di puntare il cannone sul bersaglio (sia in alzo sia in azimuth), mentre il puntatore di destra aveva anche il compito di caricare il cannone.

[modifica] Confronto con i carri armati dell'Intesa della Prima guerra mondiale

Il veicolo di Burstyn non venne mai costruito, quindi non è facile dare una valutazione delle sue caratteristiche, dato che non esistono dati provati del comportamento del veicolo su un terreno reale. Si possono comunque notare due fatti: il primo è che i cingoli, essendo contenuti nel telaio che copriva i rulli, dovevano avere un raggio di curvatura sui rulli relativamente basso. Questo fatto, nel corso della progettazione dei veicoli corazzati britannici, si rivelò un grosso problema per il dimensionamento delle piastre e soprattutto dei perni dei cingoli, tanto che questa soluzione fu scartata per orientarsi su una soluzione a cingolo avvolgente. L'altro fatto evidente nella progettazione del veicolo di Burstyn sono i quattro bracci che sostengono i rulli motorizzati, considerando che, nell'attraversamento degli ostacoli, tutto il veicolo era sostenuto a sbalzo da questi bracci, questi dovevano avere una capacità di carico elevata, quindi un peso tutt'altro che trascurabile. Se poi si aggiunge il peso dei rulli e della motorizzazione relativa, è abbastanza chiaro che, nel movimento con i bracci sollevati, il baricentro del mezzo doveva essere piuttosto alto, quindi la sua stabilità laterale non doveva essere eccellente.

Un confronto del veicolo di Burstyn con i carri britannici Mk IV non sarebbe significativo, date le differenze sostanziali fra i due mezzi (il Mk IV pesava 28 t contro le 7 del Motorgeschütz), mentre ha un senso il confronto con i carri leggeri Renault FT-17 francesi, di tonnellaggio quasi uguale.

Veicolo di Burstyn Renault FT 17
Peso (t) 7 6,8
Potenza (HP) 45 40
Rapporto potenza/peso (HP/t) 6,5 5,9
Velocità su terreno vario (km/h) 8 7,8
Dimensioni (m) 3,5x1,9x1,9 5x1,74x2,14
Protezione (mm) 3-8 6-22 mm
Armamento 1x37 mm 1x37 mm
Equipaggio 3 2

Per effettuare il confronto fra il veicolo di Burstyn ed il Renault 17 si può partire dalla tabella a fianco. Come si vede a fronte di un tonnellaggio e di un armamento praticamente uguali il veicolo di Burstyn presenta un miglior rapporto peso/potenza e dimensioni maggiori (quindi migliori caratteristiche ergonomiche per l'equipaggio). Il punto che appare carente sul Motorgeschütz è la corazzatura, che, con soli 8 mm di blindatura frontale, sembra a malapena in grado di resistere ai colpi delle armi leggere, e certamente non garantisce all'equipaggio la protezione necessaria. Questo punto è critico soprattutto tenendo conto che il confronto avviene con un mezzo leggero (FT 17) e non con un mezzo d'assalto come avrebbe dovuto essere il Motorgeschütz. D'altro parte il Renault FT 17 è stato progettato dopo che i carri armati erano stati provati sul campo, quindi i progettisti cominciavano ad avere un'idea dei requisiti effettivi del veicolo, idea che ovviamente Burstyn poteva solo immaginare.

Un'ultima osservazione va fatta sul numero di uomini di equipaggio, come detto sopra non è chiara la divisione dei compiti fra i tre membri dell'equipaggio del Motorgeschütz, e questo probabilmente deriva proprio dalla mancanza di esperienza sul campo del mezzo. Nel Renault FT 17 i due uomini operavano con scarso coordinamento, quindi la presenza di un terzo membro, riducendo i compiti operativi del capocarro, probabilmente gli avrebbe permesso di dedicarsi maggiormente ai compiti di coordinamento.

La conclusione comunque è che, in base alla tecnologia dell'epoca, probabilmente il veicolo avrebbe potuto essere costruito con le caratteristiche previste dal suo inventore.

[modifica] Fonti

  • Sito http://www.doppeladler.com/kuk/burstyn.htm (in tedesco, vedi link sotto)
  • Autori vari. Storia dei mezzi corazzati. Flli Fabbri Editori (1976)
  • Nicola Pignato. Mezzi corazzati e blindati 1900-1918. Curcio editore (1980)

[modifica] Voci correlate


Carri armati della prima guerra mondiale
  Regno Unito
Mark I - Mark V series - Mark VIII - Mark IX
Medium Mk A Whippet - Medium Mark B - Medium Mark C - Flying Elephant- Mark VI - Mark VII
  Francia
Renault FT-17 - St. Chamond - Schneider CA1 - Char 2C
     Italia      Russia      Stati Uniti d'America
Fiat 2000 Tsar Holt Gas-Electric - Steam Tank
  Impero Tedesco Impero Austro-Ungarico
A7V - K-Wagen Burstyn Motorgeschütz


[modifica] Collegamenti esterni


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