Unione della gioventù comunista (M-L) d'Italia
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L'Unione della gioventù comunista (M-L) d'Italia è stato un raggruppamento giovanile del Partito Comunista d'Italia (marxista-leninista), formazione nata nel 1966 in seguito a una serie di scissioni del Movimento Marxista-Leninista che aveva come riferimento la testata giornalistica Nuova Unità.
Ebbe tra i dirigenti più in vista Fosco Dinucci, Walter Peruzzi e Osvaldo Pesce e si basò su una visione politica ispirata a Josif Stalin e a Mao Tse Tung come alternativa al "riformismo" del Partito Comunista Italiano.
Nuova Unità rimase l'organo del partito che, dopo una prima frattura tra una "linea rossa" e una "linea nera" (1968), si frantumò in una miriade di scissioni e sottogruppi (Unione dei comunisti (M-L), Organizzazione dei comunisti italiani (M-L), Partito Comunista d'Italia (M-L), Lotta di lunga durata, ecc.) che attraversarono la galassia M-L durante gli anni '70.
Su proposta dell’Ufficio politico del Pcd’I(m-l), il 4 dicembre 1966 a Roma si svolse il congresso di fondazione dell’Unione della gioventù comunista d’Italia marxista-leninista che elesse Segretario Antonello Obino. L’Ugc (m-l) pubblicò come organo d’informazione il periodico “La Guardia Rossa” fino al 1970, dal 1970 al 1981 “Gioventù Comunista”, dal 1981 al 1985 “E’ ora” e dal 1985 al 1991 “Diritto al futuro”. Nel 1991 il Pcd'I(m-l) e l'UGC (m-l) confluiscono nel Partito della Rifondazione Comunista.