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The Guardian - Wikipedia

The Guardian

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bussola Nota disambigua – Se stai cercando il film del 2006 , vedi The Guardian - Salvataggio in mare.
The Guardian
Paese Regno Unito
Lingua inglese
Periodicità quotidiano
Genere stampa nazionale
Formato Berlinese
Diffusione 355.750 (agosto 2007)
Fondazione 1821
Sede 119, Farrington Road, Londra
Editore Guardian Media Group
Direttore Alan Rusbridger
Redattore capo  
ISSN  
Sito web The Guardian

Il Guardian è un quotidiano britannico nato a Manchester nel 1821 ma attualmente avente sede a Londra. Viene tuttora stampato sia a Manchester che nella capitale. Esce in edicola sei giorni a settimana, dal lunedì al sabato. La domenica i lettori del Guardian comprano The Observer, quotidiano domenicale di proprietà dello stesso editore. Nell' agosto 2007 la tiratura è stata di 355.750 copie.

Indice

[modifica] Proprietà

Il Guardian fa parte del Guardian Media Group, che possiede quotidiani, stazioni radio e il giornale domenicale The Observer, il Manchester Evening News e il Guardian Unlimited, uno dei più popolari giornali on line in inglese.

Tutto il gruppo Guardian fa parte dello Scott Trust una fondazione senza scopo di lucro, che garantisce in perpetuo l’indipendenza editoriale del gruppo e ne sostiene la salute finanziaria, in modo da prevenirne eventuali scalate da parte di altri gruppi che possano comprometterne l’indipendenza.

Il Guardian intervenne nel 1995 nel salvataggio del quotidiano sudafricano Mail&Guardian ma nel 2002 il Guardian Media Group ne ha ceduto le azioni in possesso.

[modifica] Storia

La sede del Guardian a Londra
La sede del Guardian a Londra

Il Manchester Guardian fu fondato come settimanale nel 1821, a Manchester, da un gruppo di imprenditori protestanti guidati da John Edward Taylor. Divenne un quotidiano nel 1855.
Fu C. P. Scott, direttore del giornale per un tempo record di 57 anni (1872-1929), a fare del Guardian un quotidiano di livello nazionale; Scott ne divenne anche proprietario nel 1907, quando lo acquistò dagli eredi di J. E. Taylor. Sotto la guida di Scott anche la linea moderata del giornale divenne più radicale come dimostrò il sostegno al primo ministro Gladstone e l'opposizione alla guerra anglo-boera.
Nel 1936 la proprietà del quotidiano passò alla fondazione The Scott Trust che ne ha garantito l’indipendenza fino ad oggi.

Tradizionalmente schierato con il Partito Liberale e con una diffusione principalmente nel nord dell’Inghilterra, il quotidiano si guadagnò una reputazione nazionale ed il rispetto della parte progressista del Paese per la posizione assunta durante la guerra civile spagnola (1933-39).
Tra il 1959 e il 1964 il quotidiano subì due cambiamenti radicali: 1) cambiò nome in Guardian; 2) da Manchester la sede fu trasferita a Londra. Con lo spostamento nella capitale il Guardian perse definitivamente il suo carattere regionale, anche se continuò ad essere finanziato dal più redditizio Manchester Evening News.
La sua posizione finanziaria rimase debole durante gli anni '70 ma il quotidiano mantenne la linea editoriale vicina alla sinistra. Dal 1975 al 1995 il direttore del quotidiano fu Peter Preston. Sotto la sua guida il giornale cambiò grafica, contenuti, approccio alle notizie conservando una posizione di riferimento per la sinistra britannica. Preston dovette affrontare la concorrenza dell’Independent, nato nel 1986, che si posizionava nello stesso segmento di mercato. Passato il pericolo, nel 1992 il Guardian lanciò il supplemento quotidiano G2 in formato tabloid, uno dei prodotti editoriali di approfondimento di maggior successo, che fu ampiamente imitato dalla concorrenza. L'anno dopo, il 1993, il Guardian acquisì il giornale The Observer, entrando con forza nel difficile mercato dei quotidiani domenicali.

Nel 1995 Preston passò la mano ad Alan Rusbridger. Il nuovo direttore dovette fronteggiare la crisi che colpì tutta la stampa britannica negli anni successivi al Duemila: calo delle vendite, concorrenza dei quotidiani a diffusione gratuita e dei siti on line. Due importanti quotidiani quality avevano preso delle contromisure: Independent e il Times. La soluzione adottata era il passaggio al formato tabloid, con il dimezzamento delle dimensioni. La strategia era stata premiante per entrambi. Il Guardian non voleva rimanere indietro e studiò una soluzione alternativa. Nel 2004 fu deciso l'acquisto di rotative tedesche, per un giornale con tutte le pagine a colori e un formato un po' più grande del tabloid, il 47x31,5 cm (detto Berlinese) uguale a quello utilizzato dal francese Le Monde e da la Repubblica. L'impaginazione del giornale venne rivista completamente. Il colore permetteva di utilizzare una grafica leggera, che si accompagnava ai testi creando un effetto di armonia ed eleganza. Il Guardian mise al lavoro uno staff di 40 persone che lavorò per un anno intero al progetto. Il nuovo giornale era pronto alla fine dell'estate 2005. Il primo numero nel nuovo formato uscì il 12 settembre.

L'operazione fu ben condotta, i lettori capirono che la qualità del giornale non era cambiata, gli inserzionisti pubblicitari gradirono subito le pagine a colori. In pochi mesi le vendite salirono fino al record di 400.000 copie, per poi stabilizzarsi ad una quota leggermente inferiore.

Durante i recenti conflitti in Afghanistan ed in Iraq il Guardian ha attratto, con la sua posizione critica verso la politica interventista del governo britannico e degli Stati Uniti, una significativa parte di lettori contrari alla guerra. Per gli stessi motivi ha guadagnato lettori anche negli Stati Uniti.

[modifica] Eventi

Il quotidiano è promotore di due importanti premi letterari: il Guardian First Book Award (Premio per l'opera prima) ed il Guardian Children’s Fiction Prize (Premio di narrativa per ragazzi). Inoltre da alcuni anni è lo sponsor del festival letterario di Hay-on-Wye.

[modifica] Collegamenti esterni


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