Terrorismo nero
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[modifica] Terrorismo Nero
Il Terrorismo Nero ha come caratteristica, quella di colpire i suoi nemici (partiti e governi progressisti da un lato; e partiti di stampo moderato e borghese dall'altro) attraverso stragi che colpiscono l' intera popolazione, coinvolgendo in questo modo persone innocenti.
Questo tipo di terrorismo, che dagli anni settanta in poi venne definito strategia della tensione cioè finalizzato a provocare paura nelle persone, tende ad ottenere come reazione la fine della vita associativa e di gruppo e il desiderio di un governo forte e autoritario.
Ed invero, se il terrorismo rosso mirava all’affermazione del potere proletario armato, quello nero era diretto all’instaurazione di un regime di stampo autoritario e statalista, fondato su valori e principi nazionalrivoluzionari propri della dittatura fascista. Il programma eversivo di questi gruppi, tra cui si annoverano le “Squadre azione Mussolini”, “Ordine Nuovo”, “Terza Posizione”, si sviluppò contestualmente a quello delle organizzazioni rivoluzionarie di sinistra, attraverso una duplice modalità di azione. Da un lato, la pratica armata della guerriglia urbana, non dissimile dalle metodologie dei terroristi rossi, che aveva quale obiettivo poliziotti, magistrati, militanti di partiti di sinistra; dall’altro la preferenza delle stragi ai singoli attentati, con l’obiettivo di uccidere un numero elevato di persone e quindi riuscire a scatenare il panico e la paura nell’intera società. Per 15 anni, dal 1969 al 1984, l’Italia è stato un Paese insanguinato dalla logica del terrore. L’intento programmatico era quello di condurre il paese ad un livello di non governabilità dell’ordine pubblico, al fine di dimostrare l’incapacità della democrazia, che sarebbe quindi dovuta essere sostituita da un nuovo sistema autoritario. Drammatici i risultati dell’azione della sovversione neofascista . Dicembre 1969, 17 morti nella strage di Piazza Fontana; Maggio 1974, 8 morti nella strage di Piazza della Loggia a Brescia; Agosto 1980, 85 morti nell’attentato alla stazione ferroviaria di Bologna; dicembre 1984, 16 morti alla strage sul treno Na-Mi, il treno 904. Ma innanzi a questi agguati insufficiente fu la risposta degli apparati statali, nessun autore identificato per nessuna delle stragi ( ultima l’assoluzione, nel Maggio 2005, dei neo-fascisti imputati per la strage di Piazza Fontana) . La commissione d’inchiesta parlamentare sulle stragi si è occupata a lungo e con molta cura del fenomeno stragistico, con particolare attenzione ai depistaggi messi in atto dai corpi dello stato. Depistaggi, cioè azioni di sviamento delle indagini giudiziarie, tesi non solo a coprire i veri responsabili degli attentati, ma molto spesso ad indirizzare le indagini su piste destinate a fallire tanto clamorosamente da inficiare e rendere vana l’inchiesta stessa. Un’azione scientifica, quella del depistaggio, messa in atto dai servizi segreti – soprattutto militari (il SID prima, il SISMI poi) – che è presente in tutte le stragi, da piazza Fontana a Peteano, da Brescia all’Italicus, fino al massacro alla stazione di Bologna . Tutto questo fa del terrorismo nero un fenomeno, ancora oggi, potenzialmente pericoloso per le istituzioni democratiche.
[modifica] Stragismo
Vedi anche:Vittime degli anni di piombo e della strategia della tensione. Gli studi più recenti hanno appurato un concorso di forze interne ed esterne allo stato Italiano :P2, servizi segreti, malavita organizzata (mafia , camorra , sacra corona unita , ndrangheta ) , fino ad aprire torbidi scenari che vedono come finanziatori occulti agenti della CIA con il fine di impedire l'accesso al governo della sinistra. Tra le stragi più importanti si ricordano: - Piazza Fontana - Piazza della Loggia - Treno Italicus - strage di Bologna - Strage del Rapido 904.
[modifica] Bibliografia
Leonard Weinberg, Italian Neo-Fascist Terrorism: A comparative Perspective in Terror form extreme right, Tore Bjǿrgo, 1995, ISBN 0714646636