Terremoto di Diano Marina
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Il 23 febbraio 1887 il Terremoto di Diano Marina ha colpito la località e i dintorni, con danni estesi ancora a zone distanti dall'epicentro.
La prima scossa arrivava alle sei e trenta, rinnovata alle 10, e quindi da altre successive. Dopo la prima scossa, gli abitanti erano fuggiti dalle case; non si erano ancora avuti i danni maggiori e molti tornarono nelle abitazioni a raccogliere i loro averi. Sopraggiunsero allora le due scosse più forti che rasero al suolo quasi tutto e provocarono l'ecatombe. A Diano non rimeneva una sola casa intatta, un terzo del paese era totalmente raso al suolo, le vittime erano calcolate inizialmente a 300, aumentate poco dopo a 500.
I soccorsi immediati erano insufficienti. Dalla casa del sindaco Ardizzone si faceva una prima distribuzione di pane per i sopravvissuti. Sul luogo subito arrivavano il generale De Sonnaz, il maggiore dei reali Carabinieri e l'ingegner Normand del Genio Civile. I lavori di salvataggio erano intrapresi da due compagne del Quattordicesimo Fanteria, che estraevano numerosi cadaveri dalle rovine. In mancanza di soccorsi, medicamenti, di medici era presente il solo medico di Diano, il cimitero era strapieno di morti accatastati gli uni sugli altri, i feriti erano portati su vagoni ferroviari, e si sperava nel prossimo arrivo di una compagnia del Genio. Giungevano in loco i deputati Capoduro e Massabò, e tra i giornalisti erano presenti solo quello de Il Secolo XIX e Amato dell'Epoca Democratica.
Tra gli edifici distrutti la parrocchiale, dove proprio il giorno prima il pittore savonese Lazzaro De Maestri aveva completato i suoi affreschi.
[modifica] Altri centri danneggiati
- Bajardo, allora di 400 abitanti, con 300 morti, parte rimasti sepolti nel crollo della chiesa.
- Apricale ridotto a stuolo di macerie, senza vittime essendo gli abitanti in quel momento usciti di casa per il Viatico.
- Savona: diverse case crollate, 11 morti, 15 feriti di cui 4 gravi; negozi chiusi, municipio e sottoprefetto radunati nel giardinetto pubblico.
- Noli: crollano varie case, 15 morti.
- Albisola: alcune case crollate, 2 morti.
- Oneglia: molte case crollate, estratti dalle macerie dei morti tra cui un soldato, 25 feriti di cui 10 soldati e 3 carabinieri.
- Porto Maurizio: crollano alcune case, 8 feriti e 1 morto.
- Bussana (vecchia): è in macerie, sarà ricostruita a valle come Bussana Nuova. Il vecchio centro, rimasto abbandonato per 80 anni, sarà dagli anni sessanta del Novecento rivitalizzato dall'arrivo di vari pittori giunti con l'idea di farne un villaggio di artisti. Nella nuova Bussana sarebbe stata costruita inizialmente su progetto di Maurizio Dufour la parrocchiale del Sacro Cuore di Bussana.
- Montalto venne completamente distrutto.
- A Molini di Triora altri danni.
