Tebe (Grecia)
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Tebe | |
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Θήβα | |
Stato: | Grecia |
Periferia: | Grecia centrale |
Prefettura: | Beozia |
Coordinate: | |
Abitanti : | 23.820 (2001) |
CAP: | 32200 |
Tebe (Θῆβαι Thívai) è una città (23,820 abitanti) della Grecia, in Beozia, a 60 km a nord-ovest di Atene. È stata fondata da Cadmo. Protagonista di un glorioso passato, oggi non è che una cittadina. La posizione centrale e la posizione strategica servì per mantenere un buon controllo della Beozia, quindi fin dai primi anni dalla sua fondazione i tebani incominciarono ad avere una certa supremazia sulle città vicine. La città a modello principalmente spartano era fondata sulla guerra e a lungo tempo fu in contrasto con la vicina Atene.
Durante la guerra del Peloponneso, Tebe, alleata di Sparta, riunì i Beoti e sconfisse Atene nella battaglia di Delio. Per Tebe inizia un periodo di grandezza e splendore, ma verso il 360 a.C. . entrò in declino per essere alla fine distrutta dai macedoni di Filippo II dopo la decisiva battaglia di Cheronea.
La città fu rifondata nel 315, ma da quel momento non fu più parte importante della scena politica della Grecia.
Durante il periodo bizantino era nota per la lavorazione e per la tessitura della seta e ritornò abbastanza importante siccome serviva da forte per difendere Atene ed il Peloponneso. Fu poi occupata da latini e Turchi Ottomani, e infine nel 1829 divenne parte del nuovo regno di Grecia.
I tebani cremavano già nell'antichità i loro morti.
Tebe era una città molto viva e attiva commercialmente le sue genti erano molto legate al culto degli dei e si facevano facilmente condizionare dai sacerdoti dei templi a cedere ingenti somme di denaro per ingraziarsi i favori di un dio e mentre la povera gente era ridotta allo stremo e a fatiche continue per un pezzo di pane i sacerdoti si ingrassavano e molto spesso capitava che congiurassero contro il re per impadronirsi delle sue ricchezze. L'istruzione era molto curata ma solo le famiglie più agiate potevano mandare i figli a scuola, raramente i bambini poveri venivano ammessi. i ragazzi scrivevano su di una tavoletta e i maestri erano molto severi infatti se uno scolaro non era diligente gli infliggevano punizioni corporali molto forti. Per esempio se un alunno parlava durante la lezione il maestro lo prendeva e fatto mettere in ginocchio e toltogli il panno annodato intorno alla vita la bacchettava sulle natiche davanti a tutti e se il bambino piangeva lo ripeteva ogni giorno per un tempo dal maestro stabilito. Il maestro lo faceva inginocchiare lo denudava e lo sculacciava brutalmente oppure lo frustava sulle schiena.