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Talea - Wikipedia

Talea

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Talee di Hedera in acqua
Talee di Hedera in acqua

La talea è la parte di una pianta, di solito un rametto, sistemata nel terreno o nell'acqua a mettere radici.

Si tratta di un sistema di riproduzione che sfrutta le enormi proprietà rigenerative dei vegetali, in particolare quella di differenziare il tessuto radicale dal tessuto indifferenziato (meristematico) che si trova in sottilissimi strati sottoepidermici in varie parti della pianta. Infatti la talea può costituirsi a partire da un frammento di foglia, di ramo, di fusto.[1]

Indice

[modifica] Prelievo

Di norma nel prelievo della talea di ramo, che può interessare in tratto intermedio del ramo stesso, occorre conservare la polarità, cioè distinguere la estremità superiore (apicale) dalla basale, (cioè quella che sarà interrata; nel caso che le parti non siano evidentemente riconoscibili è convenzione tagliare la parte apicale appuntita, e la basale perpendicolare allo stelo). Generalmente si prediligono le talee giovani e tenere rispetto a quelle molto lignificate, perché possiedono più vitalità. Esiste comunque l'attechimento di talee più lignificate, con ampie dotazioni di sostanze di scorta e poco fogliame (preferibile ad esempio nel caso del fico). La talea di fusto va in genere tagliata poco al di sotto dell'attaccatura del picciolo di una foglia (internodo).[2] Quest'ultima va accuratamente separata dalla talea, insieme ad evantuali gemme floreali (che utilizzerebbero troppe risorse senza potersi conservare, finendo per imputridirsi). Si usa preferibilmente un coltello ben affilato e pulitissimo per evitare il rischio di infezioni. A seconda del caso, si può lasciare il tempo alla ferita del fusto di cicatrizzare, il che aiuta a migliorane le condizioni igieniche.

[modifica] Accorgimenti

Talee di Hedera radicate
Talee di Hedera radicate

La caratteristica peculiare di questo modo di propagazione è che la parte che dovrà radicare è separata dalla pianta-madre prima dell'emissione delle radici. La facilità di radicazione varia da specie a specie in base a caratteristiche genetiche e fenologiche. Il periodo più indicato per questa operazione sarà la mezza stagione, evitando la calura estiva e l'inverno rigido.

Per migliorare le possibilità di riuscita della moltiplicazione è opportuno prendere alcune precauzioni. La più importante, dato che il frammento non ha ancora radici, è quasi sempre quella di aumentare l'umidità relativa dell'aria (ad esempio aiutandosi con un foglio di plastica trasparente che andrà a ricoprire il tutto). In tal caso, bisogna evitare di bloccare completamente il flusso d'aria.[3] Il condensarsi delle goccioline sulla superficie della copertura indica che l'umidità è arrivata al cento per cento, per cui sarà più che opportuno arieggiare, altrimenti si rischiano problemi igienici come la formazione di muffe.

È inoltre importante monitorare la temperatura ambientale (né troppo alta né troppo bassa), utilizzare preferibilmente substrati adatti come ad esempio la perlite. Come substrato si adatta anche un miscuglio di sabbia e terra, oppure della torba o del terriccio da semina. Va comunque detto che le piante più facili da riprodurre, come il geranio, mettono radici con facilità, ed in qualsiasi tipo di terra. Non è rara la riproduzione delle piante ponendo il rametto in un bicchiere d'acqua. In questo caso, la piantina andrà trapiantata in terra poco dopo che le prime radici saranno spuntate. Per alcune specie che non produrrebbero radici spontaneamente, o semplicemente per favorirne l'emissione, vengono talvolta utilizzati ormoni radicanti, il cui buon funzionamento non è però certo.

Anche durante la fase di radicazione, la pianta continua ad avere gli stessi bisogni della pianta madre, tra cui il bisogno di sufficiente luce, sebbene un'irradiazione solare troppo forte possa farle male. Dato che le condizioni che facilitano il processo di radicazione (temperatura del terreno, umidità) sono le stesse che facilitano il proliferare di muffe e batteri, è vantaggioso lavorare con materiale pulitissimo. Le prime radici possono spuntare nel giro di una settimana oppure di un mese, a seconda della situazione.

[modifica] Vantaggi e svantaggi

La talea moltiplica la pianta per moltiplicazione agamica, cioè senza che questa sia riprodotta per moltiplicazione gamica, accelerando così la moltiplicazione della specie ed evitando la ricombinazione genetica legata alla riproduzione. La pianta cresciuta tramite talea sarà del tutto uguale alla pianta generatrice (o pianta-madre) tanto da poter essere denominata clone. Il fatto di sapere con sicurezza quali saranno le caratteristiche genetiche della pianta, e quindi di poterne selezionare le proprietà, è uno dei vantaggi più evidenti di questo metodo. Molto importante è il fatto che le piante da appartamento, molto spesso, non producono né fiori né semi, per cui una riproduzione per semina è di solito troppo complicata oltre che troppo lenta.

Tra le moltissime innumerevoli di facile radicazione, oltre al summenzionato geranio, si ricordano il fico d'India e diverse piante da appartamento come il Philodendron o la Monstera. Un esempio importante dal punto di vista economico è la banana tipo cavendish, ovvero la qualità coltivata per l'alimentazione in quanto produce frutti di dimensioni elevate e costanti, adatti alla commercializzazione.

Meno adatto è il metodo per piante annuali o per piante erbacee perenni che crescono in larghezza, quelle per cui di solito si preferisce o si deve praticare la divisione dei cespi (Hosta, Aspidistra). Altre piante, che tendono a svilupparsi debolmente anche se sarebbero in grado di rigenerare radici proprie, vengono riprodotte grazie alla tecnica dell'innesto (rose, agrumi).

Un problema di alcune piante moltiplicate per talea nell'agricoltura intensiva è la maggior vulnerabilità ai patogeni.

[modifica] Fonti

[modifica] Voci correlate


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