Solresol
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Il Solresol fu una delle prime lingue ausiliarie, progettata nel 1817 dal francese Jean François Sudre [1] ed ebbe una certa popolarità prima della nascita del Volapük e dell' esperanto.
La sua principale caratteristica è quella di avere solo sette elementi di base, che possono essere espressi suonando con qualsiasi strumento le sette note musicali, pronunciando i loro nomi come sillabe, disegnando con i sette colori dello spettro o scrivendo con un qualsiasi insieme di sette simboli o ideogrammi. Il lessico è completamente a priori. I termini grammaticali sono composti da una o due sillabe, le parole più comuni da tre o quattro. Il contrario di una parola è formato dalle stesse sillabe in ordine inverso. I principali difetti del Solresol sono il basso numero di sillabe e la difficoltà di distinguere due parole successive. Per questo motivo, nonostante l'originalità, il Solresol fu presto dimenticato.
Indice |
[modifica] Qualche esempio
- dore (Dr) --> io, me
- dola (Dl) --> si (riflessivo), qualcuno, il prossimo
- domi (Dm) --> tu, te
- dosi (Ds) --> altro
- dosol (Dso) --> sé, sé stesso
- redo (Rd) --> mio
- resol (Rso) --> nostro
- remi (Rm) --> tuo
- rela (Rl) --> vostro
- refa (Rf) --> suo
- resi (Rs) --> loro (aggettivo possessivo)
- mido (Md) --> per, allo scopo di, affinché
- misol (Mso) --> bene
[modifica] Bibliografia
- Umberto Eco - La ricerca della lingua perfetta, 1993 (5a edizione 2006, Laterza), ISBN 8842050288
[modifica] Note
[modifica] Voci correlate
Note musicali | ||
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Do | Re | Mi | Fa | Sol | La | Si | (Ut) |