See also ebooksgratis.com: no banners, no cookies, totally FREE.

CLASSICISTRANIERI HOME PAGE - YOUTUBE CHANNEL
Privacy Policy Cookie Policy Terms and Conditions
Santa Maria Maddalena de' Pazzi - Wikipedia

Santa Maria Maddalena de' Pazzi

Da Wikipedia, l'enciclopedia libera.

« O Amore dammi tanta voce che chiamando te Amore, io sia sentita dal’Oriente insino al occidente,
e da tutte le parte del mondo, etiam nell’inferno, accioché da tutti tu sia conosciuto e amato, amore;
Amore, Tu sei forte e potente amore. Amore, amore tu solo penetri e trapassi...
se’ cielo e terra, Fuoco et Aria, Sangue e Acqua. »
((QG 82))
Lucrezia de' Pazzi a sedici anni, prima di entrare in clausura. Ritratto eseguito da Santi di Tito.
Lucrezia de' Pazzi a sedici anni, prima di entrare in clausura. Ritratto eseguito da Santi di Tito.

Maria Maddalena de' Pazzi, nome scelto dopo la presa dei voti da Lucrezia de' Pazzi (Firenze 2 aprile 1566 - 25 maggio 1607) fu una monaca carmelitana, santificata da Papa Clemente IX il 22 aprile 1669. Visse spesso una profonda meditazione della Sacra Scrittura riflettendo particolarmente sulla Trinità. Le sue consorelle annotarono le sue parole, i suoi gesti e molte lettere (solo alcune furono inviate ai destinatari), finalizzate alla riforma della Chiesa in relazione con l'opera di rinnovamento promossa dal Savonarola. La sua spiritualità influenzò profondamente la società fiorentina del Seicento.

Indice

[modifica] Vita

[modifica] L'infanzia

Nata in una delle famiglie più in vista della nobiltà fiorentina, da Maria Buondelmonti e da Camillo di Geri de' Pazzi, era la secondogenita battezzata come Caterina, nome cambiato in Lucrezia al momento della Cresima. Aveva altri tre fratelli: Geri, Alamanno e Braccio.

Nella sua infanzia respirò l'atmosfera raffinata di una casa patrizia, come lei stessa ebbe a ricordare: "Amo per natura la grandezza, e non le cose brutte ma ricche e belle" (PRO I, 68-69). Bambina timida, poi adolescente schiva, fu seguita da due gesuiti, Rossi e Blanca, come confessori e direttori. Essi la introdussero al cristianesimo e la educarono alla preghiera. In due periodi (dal 25 febbraio 1574 al 1578 e dal 16 marzo 1580 al maggio/agosto 1581) fu educanda in San Giovannino dalle Cavalieresse di Malta.

A partire dal maggio 1581, mentre il padre era governatore a Cortona, esistono delle possibilità che sia vissuta per qualche tempo nel monastero cortonese delle Poverelle del Terzo Ordine di San Francesco. Tale esperienza potrebbe illuminare i tratti francescani della sua vita, il suo amore per la povertà e il perché, più tardi, avrebbe chiamato Francesco "serafico padre" (PRO II, 222) e Chiara "sua avvocata" (PRO I, 198).

[modifica] La vita monastica

Forse ancora troppo giovane, scelse di diventare monaca carmelitana, entrando a Santa Maria degli Angeli (oggi San Frediano in Cestello, in Oltrarno, a soli sedici anni (27 novembre 1582).

In questo monastero, legato da diversi anni ai circoli femminili savonaroliani, fatto testimoniato dalla presenza, sotto l'altar maggiore, della sepoltura del corpo di Maria Bartolomea Bagnesi, si respirava un clima di impegno evangelico e di serietà esistenziale, si attendeva con trepidazione una “santa”.

I primi cinque anni di vita monastica sono i più noti della biografia maddaleniana. Astrazioni, ratti, drammatizzazioni di episodi evangelici si intrecciavano con la vita ordinaria della giovane carmelitana. In realtà, sotto queste etichette, si raggruppano una varietà di fenomeni assai diversificati che vanno da una meditazione orante della Parola o sul tempo liturgico, a sospensioni di coscienza, fino a scene di mimo, alla dettatura di lettere e a dialoghi con le consorelle. Un dato costante e trasversale rimane la loro interruzione per la celebrazione della Liturgia delle Ore, l'Eucaristia e, talora, più prosaicamente, per prender cibo.

Le sorelle, in parte stupite, in parte ammirate, si mobilitarono per curare talvolta, con una complessa procedura, la redazione di appunti contemporanei, dei veri reportages delle sue parole-gesti, talvolta delle trascrizioni di colloqui di sintesi.

I processi attestano ampiamente simili opzioni: "Come Sr. Maria Maddalena haveva proferito un periodo, quella monaca che l’haveva tenuto a mente lo dettava a una di quelle che scrivevono et mentre quella scriveva un’altra teneva a mente quello che seguitava di dire et lo dettata et ricordava a un’altra di quelle che scrivevono; et così seguitavono…e ciascuna faceva il numero al periodo che haveva scritto, cioè: la prima il numero uno, la seconda il numero dua, la terza il numero tre et poi ripigliava la prima il numero quattro et così seguitavono di un in uno per ordine" (Processus).

Il loro lavoro è la fonte principale della conoscenza di Maddalena e ciò spiega il loro particolarissimo genere letterario che conserva il vigore e i limiti di un'oralità viva e palpitante.

Più tardi, alla scuola di Santa Caterina e del Savonarola, si convinsei dover partecipare alla "rinnovazione della Chiesa" dettando delle lettere, più che nel tracciato disciplinare del Concilio di Trento sulla falsariga di un profondo ritorno al Vangelo, esortando e ammonendo tutte le vocazioni ecclesiali, anche ecclesiastiche ad una maggiore autenticità di vita.

Dettò alcune lettere per papa Sisto V e ai cardinali della curia romana. Tre lettere furono indirizzate all'arcivescovo di Firenze Alessandro de' Medici, arcivescovo di Firenze, dove pare che gli predisse il suo brevissimo pontificato (di vent'uno giorni).

Per circa vent'anni fu impegnata silenziosamente nell'intreccio di preghiera e lavoro proprio della vita monastica.

Già vicaria per l’accoglienza delle giovani che venivano in foresteria (1586-1589), fu coinvolta, a vario titolo, nella formazione delle giovani dal 1589 al 1607 e sottopriora dal 1604 al 1605.

Ammalatasi, passò gli ultimi tre anni travagliata nel corpo e nello spirito, morendo il 25 maggio 1607 a quarantun'anni.

[modifica] Culto e canonizzazione

Ancora in vita veniva considerata una santa vivente per la comunità religiosa e laica fiorentina. Nel 1611 iniziarono i processi per la beatificazione. L'8 maggio 1626 fu proclamata beata da Urbano VIII e il 28 aprile 1669 fu canonizzata da Clemente IX.

Le sue spoglie vennero trasferite in Borgo Pinti, in quella che sarà dedicata a lei come chiesa di Santa Maria Maddalena de' Pazzi, a seguito del trasferimento di tutto il monastero. Nel 1888, a seguito di un nuovo trasloco, vennero spostate nel Monastero di Santa Maria Maddalena dei Pazzi a Careggi, dove tutt'ora si trovano sotto la cura di consorelle carmelitane.

[modifica] La questione delle estasi

La targa che ricorda la Santa, presso la chiesa di San Frediano in Cestello a Firenze
La targa che ricorda la Santa, presso la chiesa di San Frediano in Cestello a Firenze

In esso circolavano da tempo testimonianze e fonti manoscritte su donne celebri e stimate come Caterina de' Ricci da Prato OP e Bartolomea Bagnesi OP (il cui confessore era dal 1563, lo stesso governatore del monastero) dense di fenomeni straordinari, astrazioni e ratti che, probabilmente, creavano un certo clima favorevole alla maturazione e all'espressione di percorsi spirituali non estranei ad una qualche manifestazione esteriore, temuta, ma attesa come sigillo di un intervento divino.

Certo, non bisogna perdere di vista il fatto che: "Nel contesto cinquecentesco visioni e rivelazioni erano parte integrante della vita religiosa. Un contesto in cui il visionario è presenza ordinaria nella società e nelle sue funzioni, in un certo qual modo, vengono a sovrapporsi, anche se non a confondersi, con quella mediazione istituzionale offerta dal clero" (A. Gentili – M. Regazzoni, La spiritualità della riforma cattolica, 1993).

Si fa fatica, d'altra parte, ad ipotizzare un'espressività al femminile in contesti religiosi ortodossi del tutto aliena da una certa esuberanza emotiva che solo da rari autori, come Giovanni della Croce, sarebbe stata chiaramente indicata come non essenziale alla profondità di un'avventura spirituale autentica. D’altra parte, non si può dimenticare che una ricca efflorescenza anche esteriore è segno per molti aspetti iniziale "del contraccolpo emotivo (transitorio e accidentale, ma quasi inevitabile) dell'esperienza contemplativa sulla dimensione psicologica e psicosomatica dell'esistenza" (B. Callieri, Esperienza mistica e psichiatria, 1984).

Anche solo il contesto sociologico, per un’autonoma espressività al femminile avrebbe richiesto una maturità psicologica non comune, come si osserva in Domenica da Paradiso, comunque coperta da un'obbedienza (più o meno sollecitata) come si può osservare per Santa Teresa d'Avila.

Infine, fattori temperamentali come la timidezza e la giovane età, a giudizio delle sorelle, avrebbero frenato la libera espressione della giovanissima carmelitana se, da un punto di vista credente, non ci fossero state le "estasi" (PRO II, 548).

[modifica] Bibliografia

  • Santa Maria Maddalena de' Pazzi, Tutte le Opere, I-VII, Firenze 1960-1966, secondo la sequenza:
    • Quaranta giorni, I, Firenze 1960 (QG);
    • Colloqui II-III, Firenze 1961 (CO I) e 1963 (CO II);
    • Revelatione e Intelligenze, Firenze 1964 (RE);
    • Probatione, V-VI, Firenze 1965 (PRO I - PRO II);
    • Renovatione della Chiesa, VII, Firenze 1966 (RC).
  • Maria Maddalena de' Pazzi, “Constretta dalla dolce Verità, scrivo”. Epistolario completo, C. Vasciaveo (ed.), Nerbini, Firenze 2007.
  • Gori N., Nel deserto hai parlato al mio cuore. Pensieri scelti di S. Maria Maddalena de’ Pazzi, Cantagalli, Siena 2006.
  • “...in noi una fonte di acqua viva”. Mistica e profezia in S. Maria Maddalena di Firenze, in Horeb 46 (2007) n. 1.
  • Vasciaveo C., Radici ecclesiali dell’esperienza mistica di Maria Maddalena di Firenze. Note introduttive sulla biblioteca monastica, in Synaxis 1 (2006) 41-86.
  • Vasciaveo C., Radici ecclesiali di una significativa esperienza mistica, in L’Osservatore Romano, 15 Novembre 2006, 4.
  • Vasciaveo C., Danzare al passo di Dio. S. M. Maddalena di Firenze, (ed.), Cantagalli, Siena 2006.
  • Antonioli L., «Lo Spirito e la Sposa dicono: Vieni Signore Gesù!». Lo Spirito Santo nella vita e nel pensiero di Santa Maria Maddalena de’ Pazzi, Tesi di Licenza in Teologia Dogmatica, Gregoriana, pro manuscripto, Roma 1999-2000.

[modifica] Altri progetti

[modifica] Collegamentio esterni

Altre lingue


aa - ab - af - ak - als - am - an - ang - ar - arc - as - ast - av - ay - az - ba - bar - bat_smg - bcl - be - be_x_old - bg - bh - bi - bm - bn - bo - bpy - br - bs - bug - bxr - ca - cbk_zam - cdo - ce - ceb - ch - cho - chr - chy - co - cr - crh - cs - csb - cu - cv - cy - da - de - diq - dsb - dv - dz - ee - el - eml - en - eo - es - et - eu - ext - fa - ff - fi - fiu_vro - fj - fo - fr - frp - fur - fy - ga - gan - gd - gl - glk - gn - got - gu - gv - ha - hak - haw - he - hi - hif - ho - hr - hsb - ht - hu - hy - hz - ia - id - ie - ig - ii - ik - ilo - io - is - it - iu - ja - jbo - jv - ka - kaa - kab - kg - ki - kj - kk - kl - km - kn - ko - kr - ks - ksh - ku - kv - kw - ky - la - lad - lb - lbe - lg - li - lij - lmo - ln - lo - lt - lv - map_bms - mdf - mg - mh - mi - mk - ml - mn - mo - mr - mt - mus - my - myv - mzn - na - nah - nap - nds - nds_nl - ne - new - ng - nl - nn - no - nov - nrm - nv - ny - oc - om - or - os - pa - pag - pam - pap - pdc - pi - pih - pl - pms - ps - pt - qu - quality - rm - rmy - rn - ro - roa_rup - roa_tara - ru - rw - sa - sah - sc - scn - sco - sd - se - sg - sh - si - simple - sk - sl - sm - sn - so - sr - srn - ss - st - stq - su - sv - sw - szl - ta - te - tet - tg - th - ti - tk - tl - tlh - tn - to - tpi - tr - ts - tt - tum - tw - ty - udm - ug - uk - ur - uz - ve - vec - vi - vls - vo - wa - war - wo - wuu - xal - xh - yi - yo - za - zea - zh - zh_classical - zh_min_nan - zh_yue - zu -